Forever
Brothers
Cap.
17 Per sempre fratelli
I tre della
banda risalirono in macchina…
Non fecero in tempo a
mettere in moto, che una figura scura scivolò sopra il
cofano, per scendere davanti alla fiancata sinistra
dell’auto. L’uomo con il fazzoletto, che era al
posto di guida scese.
“
Non abbiamo tempo da perdere con te!” tentò di
sferrargli un pugno, ma il rivale lo schivò abilmente, e
gliene rese uno dritto nello stomaco, poi diede uno spintone
all’uomo, che si accasciò a terra, tenendosi la
pancia.
L’uomo
con il berretto scese a sua volta, puntando la pistola contro colui che
aveva steso l’altro membro della banda.
“
Ok, ragazzo, fine del gioco!” il ragazzo in questione, con un
calcio riuscì a disarmare il criminale e lo stese con pochi
colpi. Si preparò ad affrontare un terzo componente, ma,
vedendo che era una donna abbassò la guardia.
“ Che
c’è? Sono anche io una criminale, no? Faccio parte
anche io della loro stessa banda… perché non
metti KO anche me?”
“
Non faccio a botte con le donne…”
“
Uh, sei davvero un galantuomo…” scherzò
la ragazza… “ Comunque fa come
vuoi…” detto ciò si sedette sul cofano
dell’auto…
“
Non tenteresti nemmeno di scappare?”
“
Che m’importa… Tanto anche se scappassi mi
arresterebbero nella contea di Sweetwater, o in qualunque altra contea
andassi… Siamo ricercati… Io avevo proposto a mio
fratello e al suo socio di arrenderci perché tanto ci
avrebbero arrestato, ma non mi hanno dato ascolto… Sei un
cacciatore di taglie?”
“
Un cacciatore di taglie? No…”
“
E allora chi sei? Perché ci hai fermati? Solo per i soldi
della nostra taglia?”
“
Dunque, sono un ragazzo di campagna, un sempliciotto, me ne frego dei
soldi, vi ho fermati per semplice vendetta…”
“
Vendetta?” chiese la ragazza sempre più
confusa…
Poi
realizzò, ricordandosi del ragazzo che i suoi soci avevano
lasciato in mezzo alla strada…“ Ah,per il biondo
in mezzo alla strada? Guarda che non è morto, è
solo svenuto…”
“
Lo so che non è morto, per fortuna… Ma la mia
vendetta l’ho avuta comunque… Nessuno
può permettersi di fare del male al mio
cuginetto…” gli rispose il ragazzo sorridendo, e
dirigendosi verso Bo… La ragazza lo
seguì…
Le autopattuglie di
Enos e Rosco si facevano sempre più vicine. Se non fosse
stato per Luke, i criminali a quest’ora sarebbero arrivati
dall’altra parte del mondo…
“
E’ tuo cugino?”
Luke si
chinò, tagliando con un coltellino tascabile le corde che
bloccavano il ragazzo.
“
Sì, ma è come se fossimo
fratelli…”
“
Che è successo?”
“
Che è successo cosa?”
“
Sì, insomma… Perché lui stava qui in
mezzo alla strada e tu sei sbucato ad un tratto dal folto del
bosco?”
“
Sei curiosa, eh? Comunque è una storia
lunga…”
“
Mi piacciono le storie lunghe…”
“
Non credo che tu abbia tempo per una storia così
lunga…” Le disse facendo un cenno con la testa
nella direzione dalla quale provenivano le sirene. “Comunque,
sintetizzando al massimo, abbiamo litigato per una sciocchezza, la lite
è peggiorata e ci siamo persino presi a botte, in questi
giorni eravamo talmente tesi che non ci parlavamo nemmeno. Io mi sono
pentito per tutto quello che ho fatto, e spero valga lo stesso per lui.
Siamo venuti qui per far pace ma abbiamo litigato di nuovo,
così lui se n’è andato, e io gli ho
detto che se si sarebbe cacciato nei guai non l’avrei
aiutato… ma poi ho capito che per lui sarebbe stato
impossibile stare lontano dai guai, così l’ho
seguito, ed eccoci qui…” il ragazzo le sorrise
“ Te l’avevo detto che era una storia
lunga…”
“
Vedrai che farete pace…” le rispose mentre Enos le
metteva le manette e la faceva accomodare nell’autopattuglia
assieme agli altri due uomini, e Rosco faceva il gradasso, prendendosi
tutto il merito per l’arresto dei criminali.
Luke le
sorrise prima che Enos chiudesse la portiera dell’auto.
Quella ragazza era troppo dolce per essere una criminale.
Enos si
avvicinò a Luke, mentre Rosco partì con la sua
auto per scortare i criminali sino alla prigione della contea.
Luke
sorreggeva la testa di Bo con una mano, e gli dava qualche colpetto sul
viso, con l’intento di farlo rinvenire.
“
Gli hanno dato una bella botta in testa…”
commentò Enos.
Luke
sorrise, poi alzò il viso verso Enos. Lo sguardo del vice
sceriffo era interrogativo, si vedeva che il ragazzo era in imbarazzo,
non sapeva se parlare o stare zitto. Luke intuì
ciò che l’amico voleva chiedergli.
“
Sì, hai sentito bene prima, io e Bo non abbiamo ancora fatto
pace…”
“
Cercherai di parlargli quando si sveglierà?”
“
Sì, non possiamo andare avanti ancora a lungo con questa
storia…”
“
Già… A proposito, Luke, grazie per aver fermato
quei criminali, senza di te non saremmo mai riusciti a prenderli, anche
se lo sceriffo non lo vuole ammettere… Ti spetta una
ricompensa di 250$, Boss non sarà molto contento di dover
sborsare denaro… soprattutto se il denaro in questione
è per un Duke…”
Luke
sorrise.
“
Non m’importa molto dei soldi, lo sai… Ma 250$ non
fanno certo male…”
Enos
sorrise a sua volta. I ragazzi furono interrotti da una chiamata radio
per Enos.
“
Enos! Ti ho dato forse il permesso di bighellonare?! Non mi sembra!
Muoviti che sei in servizio! Dopo devo sempre fare tutto io,
perché tu sei in giro a non far niente!”
“
Scusa, Luke, devo andare… Porta i miei saluti a Daisy, zio
Jesse e Bo, quando si sveglierà… E stai
tranquillo, farete pace sicuramente… voi siete Bo e Luke
Duke, che cosa sarebbe Hazzard senza voi due che fate
comunella?” gli disse esibendo uno dei suoi soliti sorrisi,
poi mise in moto e partì.
Luke
rimase in mezzo alla strada, chinato su Bo.
“
Bo…”
“
Bo…”
Lo scosse
leggermente per le spalle.
“
Bo!”
Il
ragazzo aprì lentamente gli occhi, ci mise un po’
per mettere a fuoco la figura che si trovava davanti a lui.
“
L…Luke?”
“
Come stai?”
Bo si
alzò, mettendosi a sedere, e si portò una mano
alla testa.
“
Che… Che cos’è successo?”
chiese confuso.
Prima che
Luke potesse rispondere, il ragazzo iniziò a ricordare.
“
Quei due mi hanno chiesto indicazioni sulla strada, e con loro
c’era anche una ragazza. Poi volevano legarmi e… e
non ricordo più…”
“
Ti hanno colpito in testa e tu sei svenuto. Erano dei criminali
ricercati, poi sono arrivato io e ho fatto a botte con quei
due dopo averli disarmati, e sono stati arrestati da Enos e Rosco, che
li stanno portando in prigione…”
“
Mi dispiace…”
“
Dispiace anche me…” gli rispose Luke capendo al
volo che il cugino non si riferiva a ciò che era appena
successo, ma alla lite di quei giorni.
Luke gli tese la mano,
e lo aiutò ad alzarsi.
“
Come ti senti?” gli chiese preoccupato.
“
Ho un po’ di mal di testa, ma non è
niente… Luke, io non avrei dovuto comportarmi
così, se mi dici che non pensi davvero che io sia un
vigliacco, io ti credo. E mi scuso per aver dubitato della tua parola.
Inoltre, non è vero che non ho bisogno di te…
grazie, non so che sarebbe successo se non fossi arrivato
tu…” finalmente aveva trovato il coraggio di
parlargli apertamente, e di chiedergli umilmente perdono per
ciò che aveva fatto.
“
Scusa per tutto ciò che è successo in questi
giorni, spero che tu mi possa perdonare…
e…” Bo estrasse dalla tasca dei pantaloni un
pacchetto di soldi, legati da un elastico. Luke li guardò
con sguardo alquanto sorpreso, poi spostò lo sguardo su
Bo…
“
In questi giorni, il motivo per cui mi alzavo presto e non ero mai a
casa, non è perché non ti volevo
vedere… sono andato a lavorare alla fattoria della vedova
Turner… per… riguadagnare i soldi che a causa mia
abbiamo perso…”
Luke lo
guardò sorpreso… “ I-io… Mi
dispiace per aver detto che stavi fuori casa per non parlare con
me… non avevo idea che tu… insomma, che tu stessi
faticando per questo… E’ stato un gesto molto
maturo, ma davvero, non avresti dovuto sentirti in obbligo di
rimediare, perché io ho incolpato te senza motivo, e mi
dispiace. Pensandoci, anche io avrei agito come hai fatto
tu… quindi… io sono stato uno stupido, mi
dispiace… Ti chiedo scusa per tutto…”
Luke prese i soldi che Bo gli tendeva, li mise in tasca. “ Li
renderemo a zio Jesse,più i 250$ della ricompensa per aver
catturato i criminali… e ci dovremo scusare anche con lui e
Daisy…”
Bo si
fece più serio… “ Luke, mi puoi
perdonare?” chiese guardandolo negli occhi con lo stesso
sguardo innocente di un bambino che chiede ad altri bambini se
può giocare con loro. Com’era tenero. Luke sorrise.
“
Solo se tu perdoni me…”
Bo
annuì e gli tese la mano.
“
Di nuovo amici, cugino?”
Luke
guardò la sua mano.
“
No…”
Lo
abbracciò…
“
Per sempre fratelli…” gli sussurrò.
Bo
rispose a quell’abbraccio…
“
Ho temuto tanto di perderti, Luke… Questi giorni
mi ricordavano molto il periodo in cui tu eri in Vietnam, la stessa
ansia, la stessa paura… Non voglio perderti,
Luke… Non so cosa farei senza di te… Ho davvero
bisogno di te…”
“
Anch’io ho avuto paura, Bo… Ma ora è
tutto a posto, siamo riusciti a chiarirci, è questo quel che
conta… Non accadrà più… Non
voglio più rischiare di perdere una cosa così
importante…” Una lacrima gli scese sulla
guancia…
“
Ti voglio bene, Luke…”
“
Anch’io te ne voglio…
Fratellino…”
Bo non
riusciva più a trattenere le lacrime… I due si
staccarono dall’abbraccio…
Luke
asciugò velocemente le lacrime, mentre Bo non si vergognava
più di tanto, era uno sfogo, dopo tutti quei
giorni passati a litigare con lui finalmente erano riusciti a
chiarirsi, e a riallacciare il loro legame, che, anzi, a causa di
quella lite ora era molto più forte. I due ragazzi erano
più uniti e più intenzionati a mantenere tale il
loro rapporto ed evitare altre liti simili.
“
Luke, ti prometto che se litigheremo di nuovo cercherò
subito di chiarire…”
“
Mi impegnerò anche io…” gli rispose
sorridendogli e dandogli una leggera pacca sulla spalla.
“
Ah, ti posso dire una cosa, cugino?”
Bo lo
guardò un po’ spaventato, sperava non fosse
qualcosa dalla quale sarebbe potuta nascere un’altra
discussione. “ Dimmi…” chiese un
po’ esitante.
“
Accidenti se picchi!” gli disse massaggiandosi un braccio
“mi fa ancora male!” aggiunse indicando la parte
dolente.
Bo
rise… “Ho imparato dal
migliore…”
“
Già, sono un bravo maestro!” gli rispose
scherzando, con aria altezzosa.
“
E non ti vantare troppo però!” rise Bo.
“
Sono contento che tutto si sia sistemato… Temevo davvero che
non saremmo più riusciti a chiarirci se avessimo aspettato
ancora…”
“
Si è risolto tutto per il meglio… per
fortuna…”
“
Ah, fammi un favore, cugino… cerca di tenerti lontano dai
guai d’ora in poi… Con tutte le strade che
c’erano, proprio quella dove passavano dei criminali dovevi
percorrere?!”
Bo
rise… “ Ehi, non ci posso fare niente io! Se non
sono io a cercarli, sono i guai che cercano me!”
“
Sagge parole!”
“
A proposito di criminali, cugino, non avrai mica picchiato anche la
ragazza, vero?”
“
No, quella l’ho risparmiata!”
“
Hai visto quant’era bella?”
Luke
guardò storto Bo… “ Sei inguaribile!
Comunque sì, accidenti se era bella! E anche gentile per
essere una criminale!”
“
Sì, l’ho notato pure io, era davvero
gentile…”
“
Le ho raccontato della nostra lite, prima che arrivassero Rosco e
Enos…”
“
E hai avuto il tempo per raccontarle tutto?!”
“
Sì, lo sai come sono Rosco e Enos, avrei anche potuto
raccontarle tutta la nostra vita prima che
arrivassero…” entrambi scoppiarono a ridere
“ Mi ha assicurato che avremmo fatto pace… e anche
Enos.”
“
Già, saranno dei veggenti… ora non credi che
sarebbe meglio tornare alla fattoria prima che zio Jesse si arrabbi?
Sinceramente in questi giorni ne ho ascoltate abbastanza di ramanzine
da parte sua! Per un po’ voglio evitarne altre!”
“
Sì, hai ragione! E andiamo a dar la buona notizia: Bo e Luke
Duke sono tornati!”
“
Non credo che per Boss sarà una buona notizia, e neanche per
Rosco e Enos… Si ritorna alla normalità ad
Hazzard!”
I due si
guardarono, un’occhiata d’intesa. Luke
guardò verso il bosco, più precisamente il
sentiero che portava alla fattoria.
“
Pensi anche tu quello che penso io, cugino?”
“
Se quello che pensi è quello che penso, allora pensiamo la
stessa cosa!” Bo sorrise.
“
Bel gioco di parole!”
“
Chi arriva primo prende due fette di torta?” chiese il
più piccolo,mettendosi in posizione pronto a scattare di
corsa.
“
Ah, Bo… E’ infantile…” Bo lo
guardò confuso.
“
Chi arriva ultimo lavora il doppio domani mattina!” aggiunse
Luke poco dopo, e subito iniziò a correre.
“
Ehi! Luke! Non vale! Ci deve essere un premio per il primo, non una
penitenza per l’ultimo!”
“
Corri, cugino, se non vuoi sgobbare domani mattina!”
“
Sei ingiusto, cugino!”
Si
allontanarono così, correndo come due bambini, verso la
fattoria.
Eh, sì.
Erano ancora dei bambini in fondo… Così ad
Hazzard tornò la normalità, sempre che si possa
definire normalità… Bo e Luke che si divertivano
come bambini a scorrazzare con il Generale per la contea, Boss che le
escogitava tutte pur di far cadere i Duke in qualche suo tranello,
Rosco ed Enos che inseguivano i Duke sempre e comunque, ma senza
successo, Enos che quando non era in servizio era al Boar’s
Nest a fare la corte a Daisy…
E Bo e Luke erano
più uniti di prima, dopo aver dimostrato che potevano
superare ogni ostacolo si poneva loro davanti, rimanendo uniti
nell’affetto che provavano l’uno per
l’altro; e quanto fosse importante la famiglia, soprattutto
nei momenti difficili. Tutto insegnamenti che zio Jesse tramandava loro
da anni e anni: la famiglia è la cosa più
importante, si può superare ogni ostacolo rimanendo uniti.
Tutti princìpi che caratterizzano la famiglia
Duke… L’affetto e il rispetto per la
famiglia…
FINE
Salve a tutti! ^^
Eccoci giunti al finale
di Forever Brothers! Spero vi sia piaciuto, io mi sono divertita molto
a scrivere questa fiction e ci ho messo anche molto impegno, spero
vivamente che vi sia piaciuta!
Ringrazio tutti coloro
che l’hanno letta, ma in particolare tutte le persone che
hanno recensito:
Jiuliet
Lella
Duke
Lineadiconfine
Thia
Nilan
Ragazze
siete fantastiche!!! Grazie mille per le vostre recensioni sono
meravigliose, mi hanno fatto davvero piacere!
Ci sentiamo
alla prossima Fic!
Baci, Lu Duke94
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