une autre vie

di Princess Leila
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PROLOGO
Hermione

Era una giornata cupa, le nuvole incombevano su di noi, si prospettava un'imminente pioggia.
Harry, Ron ed io, attendevamo fuori al Ghirigoro, nella lunga coda che ci separava dall'acquisto dei nostri libri scolastici.
Sembrava ieri quando venimmo smistati nelle nostre case, e adesso invece, siamo a Diagon Alley a comprare i tomi per
il quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

All'incirca dopo un'ora arrivammo al bancone, ormai stanchi di attendere. Harry e Ron, come al solito, parlavano di Quidditch,
e io potevo solamente sorridere e annuire, dato che ero distratta da qualcos'altro...

Di sfuggita vidi un ragazzo dai capelli biondi uscire di volata dal negozio, ero convinta fosse Draco Malfoy.
Mi sembrò strano che fosse scappato subito dopo averci visto, forse aveva paura che gli potessi sferrare un pugno come quello che gli diedi il terzo anno?

«Hermione? Hermione! Tocca a te!» alla voce di Ron mi risvegliai dai miei pensieri.
Una volta usciti dalla libreria Harry e Ron rimasero estasiati davanti ad una vetrina nella quale era esposta l'ultimissimo modello della Nimbus.
Proseguii lungo la strada fino alla svolta che portava ai bui cunicoli di Knockturn Alley.
Ed eccolo lì, il mio intuito non mi aveva tradita nemmeno questa volta, era davvero Draco.
Non avevo nessuna intenzione di impegolarmi nelle strette stradine del sobborgo, almeno fino a quel momento...

Mi sentivo come un pesce fuor d'acqua, ma continuavo a seguire la chioma bionda che spariva e ricompariva tra la folla.
Draco girò l'angolo e scomparve dalla mia vista. Improvvisamente mi resi conto di ciò che avevo fatto, decisi di ripercorrere i miei passi a ritroso e tornare dai miei amici.
Ma quando mi voltai mi ritrovai Draco Malfoy a una spanna dal mio naso.

«Cosa ci fai tu qui Granger?»
«Fatti gli affari tuoi» sul suo volto apparve un'espressione confusa «È un modo di dire babbano, significa “non invischiarti in ciò che non ti riguarda”»
«Ah ho capito, eri qui per comprare un regalino al tuo amichetto Ron» arrossii, e risposi decisa:«E anche se fosse?»
«Se vuoi un consiglio da un vero intenditore qui all'angolo c'è un negozio di veleni...»
«No grazie, ci ho già pensato io: gli ho ordinato una favolosa camicia di lino da Madama Mc Clan» e questa volta fu il suo turno di arrossire.
In quel momento arrivarono Ron ed Harry. Ron era trafelato, il colorito così rosso da non distinguere più le lentiggini sugli zigomi.
Harry invece era sorpreso.

«Hermione cosa ci fai qui?! Miseriaccia!»
«Oh-o chi abbiamo qui? Potter e...Weasley»
«Hermione andiamo via» disse Harry.
Guardai prima Draco e poi i miei amici, ed infine di nuovo Draco e poi dissi:«Sì, andiamo via»
«Andate a ritirare la camicia?»
«Quale camicia?» chiese Ron. Divenni paonazza e guardai Draco con sguardo assassino.
Gli avrei volentieri scagliato un incantesimo per far tacere quella sua lingua biforcuta.
Lui mi guardò con fare soddisfatto.

Prima che lui potesse proferire parola dissi:«Andiamo ragazzi i signori Weasley ci aspettano»
«Alla prossima Granger».
Mentre mi avviavo mi girai per guardarlo un'ultima volta: ma lui era scomparso.




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