Amnesy
International
La pinna si muoveva frenetica senza meta,
contornata da minuscole bollicine scherzose e birbanti che, quasi fosse
stata loro premeditata intenzione, solleticavano fastidiosamente
l’arto spingendolo a rendere il movimento ulteriormente
stizzoso. La giovane pesciolina blu, continuava ad avanzare con
stampato in volto uno sguardo corrucciato e contrariato.
-Che razza
di cafone!- pensava – comportarsi in questo modo! Come se
fosse normale fare…..fare…..
Si
fermò per strada un attimo con sguardo perso, attirandosi
gli insulti di tutti quei pesci che, veloci come razzi, avanzavano nel
suo senso opposto, producendo, grazie alle loro squame, una specie di
aurora argentata che arricchiva quel liquido altresì
trasparente. Già….che cosa gli aveva fatto quel
tipo? No, aspetta….quale tipo?
Oh, beh
– si disse scrollando repentinamente la pinna caudale- non
importa! L’importante è che mi ricordi di
essere….essere…..arrabbiata! Sì,
ecco….molto arrabbiata!- si convinse infine con un largo
sorriso stampato in faccia, riprendendo a sguazzare felice.
Eppure, dopo una decina di minuti, la testa cominciò a
dolerle, come fosse stata irritata per qualcosa.
Non era una novità, ogni tanto l’azzurrina
soffriva di questi dolori, solitamente perché il suo
cervellino si divertiva a farle alcuni scherzi ed a rimuovere piccoli
dettagli (giganteschi eventi) dalla sua memoria. Un campanello
d’allarme, le risuonava, quindi, prepotente per farle notare
l’ennesimo scherzo.
-Pensa,
pensa pensa…..come mi chiamo? Ah, già, Milly!!
Pensa, milly, pensa! Cosa hai dimenticato?-
Fu veloce,
un lampo: un piccolo fascio di immagini le tornò
d’un tratto in mente, mentre le sue pupille si spalancarono,
uscendole quasi fuori dalle orbite, e la boccuccia si apriva talmente
tanto da toccare quasi la sabbia.
-DORIN!!!-
*****
Molte
persone sono convinte che l’oceano sia solo una grande
distesa blu, monotona e noiosa. Ma quegli individui non possono nemmeno
immaginare quanto si sbaglino!
Se solo avessero potuto inabissarsi fin sulla barriera corallina e
rimpicciolirsi per godere a pieno di quello spettacolo si sarebbero di
certo ricreduti.
Per esempio, se fossero stati nei panni di una pesciolina come Dorin,
probabilmente si sarebbero aggirati per ogni strada, guardandosi
intorno esattamente come lei, ruotando la testa per ogni dove e
sgranando gli occhi ad ogni colore nuovo incontrato lungo la via.
Infatti, la piccolina nuotava curiosa per le
strade, intonando ogni tanto un motivetto che faceva
“nuota e nuota, zitta e nuota…”, con il
costante rischio di essere calpestata da qualche pesce-razzo che si
aggirava da quelle parti.
Ma a lei non importava, presa com’era da quello strano
universo….. solo si chiedeva dove fosse finita la sua mamma.
A dire la verità, era già la quarta volta che si
rendeva conto che era scomparsa ma, non sapeva bene perché,
finiva sempre per accorgersene una volta ancora.
Già….ma
dov’era la mamma?
Cominciava quasi a spaventarsi, finchè non la vide da
lontano. Beh, almeno pensava che fosse la sua mamma: insomma, era blu,
con tre pinne e delle branchie….sembrava proprio lei!
Abbozzando un sorrisetto gioioso si incamminò dietro la
madre ritrovata, sperando che la portasse a visitare altri luoghi di
quella strana distesa d’acqua. Certo che non ricordava che la
sua mamma fosse così cicciona,
però……
Prima di tutto:
dedico questa mini-fic a Chiachia, una mia cara amica. Un semplice modo
per ricordarti che ti voglio bene^^ Spero che possa piacerti...
Bene., ecco qui il
primo capitolo di una malsana idea che mi è venuta. Premetto
subito che non sarà una fanfic lunga, ma verrà
composta da pochi capitoli abbastanza corti e senza pretese. Spero di riuscire a
renderla abbastanza divertente, anche se la comicità non
è il mio genere^^" Beh, che altro dire? Spero che vi
piaccia^^
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