Questo pezzo nasce per caso, dopo che una sera mi era capitato di
vedere il film Malena. Ma il riferimento è stato un semplice
spunto. Da lì la mia fantasia ha compiuto dei gran
capitomboli introspettivi e questo ne è stato il parto.
Sono consapevole del fatto che diversamente da altre mie
“creazioni” qui l’introspezione
spadroneggi a tutto tondo. Spero che riesca comunque godibile come
lettura.
Come sempre, sono graditissime le Vostre recensioni.
Buona lettura.
Lei
Lei cammina per strada…attira gli sguardi curiosi attorno a
se, richiama l’attenzione ed è quello che
vuole...adora che la guardino e rimirino, che la desiderino, che le
lancino occhiate infuocate…per lei sapere di piacere
è esaltante, sapere di sedurre è come acqua per
la sua vita assetata, attrarre è importante quasi quanto
respirare…
Non sa perché sia così e ormai si muove, cammina,
parla, fa certi gesti senza neanche studiarli
più…è così abituata a far
finta di essere che ormai è veramente…
Ha tanto inseguito una identità artificiosa che potesse
colmare quel vuoto assoluto dentro se, che ora quella le si cuce
addosso come un abito su misura…anzi, le si adatta come una
seconda pelle…e le dona…oh se le dona…
Chi stabilisce chi siamo o cosa siamo?
Come si segna il confine tra quel che siamo e quel che sembriamo? E
poi, siamo ciò che gli altri vedono o ciò che
desideriamo sembrare?
E perché anche il più diretto, il più
sfrontato e sicuro degli uomini, nel suo profondo, conscio o meno che
ne sia, cerca disperatamente l’approvazione altrui?
E se negare l’importanza del giudizio degli altri non fosse
altro che il modo più subdolo che ha la mente per ricercarne
il consenso…?
Cosa vogliamo? Cosa possiamo permetterci di volere? Cosa ambiamo
mostrare? E cosa intendiamo dimostrare?
Lei non se lo chiede…cammina trovando gli occhi altrui
fingendo di non cercarli. Ha smesso da tempo di domandarsi
perché fa così…lo fa e basta.
È lo stesso motivo, forse, per il quale sa che, ovunque si
troverà mai, si sentirà comunque fuori
luogo…fuori ruolo. E allora se nella sua pelle non ce la
fanno stare, non ce la vogliono, non la
notano…perché lei dovrebbe restarci? E poi qual
è la sua pelle? L’ha mutata sì tante
volte che darsi un’identità è
difficile, o peggio, inutile…
Forse la sua era, semplicemente, proprio una pelle in muta,
un’evoluzione che, per volere altrui o propria che fosse,
l’ha portata a quello che è adesso.
Già…adesso… e
cos’è adesso? Chi è adesso? E che
importa? A chi importa? A nessuno e forse a lei meno che agli
altri…
Un attore consumato e scaltro da al pubblico quel che questo desidera,
rimanendo il critico più feroce di se stesso…
E lei continua a camminare…un passo dietro
l’altro…un piede dietro
l’altro…quasi a voler cercare di tenere in
equilibrio un corpo che in equilibrio non sarà
mai…uno…due…tre…e continua,
pur sapendo bene che sarà oggetto di ammirazione
quanto di disapprovazione…
Le donne…quelle stesse donne alle quali è legata
da una solidarietà a senso unico, la biasimano, la
criticano…qualcuna la deride…ma a lei poco
importa. Le lascia fare…è la loro
rivincita…ad ognuno spetta la propria…La sua si
compie ad ogni suo passo e la loro, anche…
Chi è la vittima? L’uomo che la rimira e
desidera? La donna che la spia di sottecchi e la schernisce o lei
stessa che guarda tutti gli altri come da un corpo non
suo…come la spettatrice di se
stessa…l’attrice di una scena in cui, non
è lei a muoversi su più piani, eppure
è lei ad occupare tutti gli spazi, dentro e fuori dal suo
corpo, l’unico modo che conosce per non soccombere a quel
indifferenza di se che è peggiore anche dell’odio
e che solo così riesce ad alleviare…
Cosa cerca? Amore? No l’amore è per i poeti, per i
pazzi, i ciechi…Affetto? Neanche, sa bene che
così non otterrà mai vero
affetto…Ammirazione? Forse, ma troppo mutevole e instabile
per saziare il suo orgoglio…e allora? Perché?
Perché? E perché no? Perché non deve?
Perché non può? Sono briciole su di un davanzale,
per lei che sa bene che è tutto quello a cui può
arrivare...briciole sul davanzale del proprio essere…
briciole a cui arriva a malapena, allungando il collo dal profondo
della propria gabbia…una gabbia in cui l’hanno
messa tanto tempo prima…una voliera che è per lei
claustrofobia e sicurezza, carcere e casa…
Perché ostinarsi a cercare un motivo a questa patetica
imitazione di vita? A questa pantomima? Padre severo? Poca autostima?
Paura della solitudine? E quanta compagnia riesce a trovare in tutto
questo? E cosa le darà in cambio questa servitù?
Perché? Cosa? Come? Troppe domande a risposte che ha paura
di trovare…Tutti quesiti di uno stesso tema che non
è in grado di svolgere…una trama che troppe volte
rincorre fuori traccia… E se trovare le risposte
significasse trovare se stessa? Una se stessa che lei odia, che lei
rifugge? Cos’è questo? Mancanza totale di senso di
“morale” comune o, viceversa, pudore e insicurezza
estremi? E cosa sono questi se non difese di quella debole roccaforte
che è il suo spirito?
Non sa cosa sia giusto e cosa no…lei si butta di
pancia…agisce di istinto…lascia imperare i
sensi…non pretende di salvare il mondo…sa che non
si può…così come nessuno
può salvare lei dal mondo e, soprattutto, nessuno
può salvarla da se stessa.
Eppure lei lotta…lotta strenuamente contro gli spettri che
ha creato…lotta quasi godendo della consapevolezza che sono
ombre giganti di cui non si può liberare, che non
può schiacciare, non può sconfiggere
né far sparire…essi semplicemente sono
lì…l’aspettano al
varco…quasi immoti eppure vigili e non abbassano la
guardia…mai....
E neanche vuole che lo facciano…sono la sua punizione e la
sua catarsi…sono il filo sottile che la tiene in bilico tra
il bene e il male, il merito e la colpa…quel filo
che la costringe a muoversi piano con un passo dietro
l’altro…mischiando le due facce di una stessa
medaglia…confondendole…invertendole, e lei ci
cammina…ci cammina fingendo di non guardarsi intorno, senza
sapere da quale parte sia il posto giusto e da quale quello sbagliato,
rimirando e lasciandosi rimirare, senza capire se, di quelle due facce,
lei appartenga al bene o al male…o se peggio ancora, a
nessuno dei due….
Fine
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