Devil May Cry: I tre demoni

di Dragonheart 95
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Nero imitò Vergil e si mise anche lui in posizione di combattimento. Entrambi si sfidavano già con lo sguardo; pesante, altezzoso, spavaldo di uno e freddo dell’altro. Poi accadde tutto in un attimo; Nero scattò contro il suo avversario e preparò un affondo, il quale andò a vuoto poiché Vergil spiccò un salto per poi atterrare alle spalle del ragazzo, rifilandogli un potente calcio alla schiena, facendolo volare per diversi metri.
<< M-mi sa che saranno più di 10 minuti …….. che dolore, ahh! >> constatò il giovane rialzandosi.
Subito si ricompose e scattò nuovamente contro il suo avversario cercando di colpirlo con rapidi fendenti mirati alle spalle e ai fianchi, ma quello a volte schivava, a volte evocava le sue spade per parare i colpi. Le cose sarebbero andate avanti così per ore, constatò Nero, per cui decise di cambiare strategia e caricò un fendente dal basso, che fu bloccato sul nascere da un paio di spade evocate, incrociatesi per formare un blocco, ma il giovane aspettò proprio quel momento e afferrò la Blue Rose sparando a bruciapelo.
“ Fregato.” Pensò Nero.
Invece quello che fu fregato fu proprio lui, Vergil improvvisamente e rapidissimo si smaterializzò, evitando così il colpo.
<< Ma che diavolo … come ha fatto? >>
 
<< Comandante, dietro di lei!!!! >>
Una serie di spade stava per colpire Nero alle spalle, ma il messaggero fece in tempo ad avvisarlo così che l’albino, con una capriola all’indietro, le evitò.
<< Bravissimo! >> esultò il cavaliere.
Ma il poveretto non si accorse che Vergil era proprio alle sue spalle e fu troppo tardi quando lui se ne accorse, il demone lo trafisse dritto al cuore, uccidendolo sul colpo, per quanto esso fu violento.
<< Bastardo! >> Nero vide tutta la scena e sentì montare una rabbia, la quale cresceva lentamente in lui.
Vergil non si scompose a quella reazione, anzi esagerò calciando il cadavere lontano da lui, come fosse spazzatura e questa cose fece incavolare ancora di più il suo avversario.
Il combattimento ricominciò e ancora una volta gli affondi di Nero erano parati e schivati dal figlio di Sparda, che ovviamente non aveva intenzione di rimanere sulla difensiva, così all’ennesimo fendente parato evocò i guanti di Beowulf e colpì il nemico all’altezza dello stomaco, facendogli sputare sangue, poi con un calcio colpì il fianco e completò il tutto con la sua mossa devastante: il Lunar Phase.
Nero, sbalzato, cadde a terra dolorante. Vergil avanzò verso di lui guardandolo dall’alto in basso, poi lo sollevò per il colletto e gli chiese:
<< Dov’è la Yamato ragazzino?! >>
Incosciente, il ragazzo non rispose e quando Vergil furioso stava per sbatterlo nuovamente al suolo, si ridestò. Velocemente con il suo Devil Buster lo afferrò ad un braccio, si liberò dalla sua presa e lo fece impattare violentemente contro il suolo. Poi scattò all’indietro, raccolse da terra la sua spada e caricò al massimo l’Exceed, facendo infiammare la lama. Saltò in avanti e quando agganciò con lo sguardo l’obbiettivo, come una meteora discese, con la lama infuocata, pronta a trapassare il petto nemico.
<< Sei fottuto. >> gridò Nero.
Vergil sorrise spavaldo, ancora una volta il suo nemico era in errore, lui non era mai “ fottuto ”.
<< D’accordo, penso di aver giocato abbastanza. >>
 
Il colpo fu violentissimo, tanto che si sollevò un grosso polverone.
<< Ce l’ho fatta. >>
<< Direi di no ragazzino. >>
Una voce che a Nero sembrava quella di Vergil, ma un po’ distorta, gli aveva parlato. Una volta che il fumo svanì si rivelò al giovane albino la figura, o meglio quella vera, di Vergil; la sua versione demoniaca.
“ Ok, forse quello fottuto potrei essere io. “ pensò il ragazzo.
Lo scontro si faceva sempre più difficile e complicato per il giovane Nero.
 
 
 




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