POV Brittany
-Brittany…
Brittany! A che cavolo stai pensando?
La
voce di
Rachel mi arriva lontana, sono troppo
presa da quella voce così maledettamente
eccitante … insomma come si può
non amare quella ragazza!
Sapete
di
chi sto parlando no? Va bene, nel caso in cui qualcuno di voi non lo
sappia…
sto parlando della bellissima, famosissima, bravissima, e potrei
aggiungerci
tutti gli aggettivi con –issima che potrei riuscire a trovare
per descrivere
Santana Lopez. Leader della band del momento
gli ‘Empty Hearts’
. Nonché mio sogno
proibito. E insomma, con quel comportamento da ragazza ribelle, sempre
sulle
prime pagine dei giornali o in tv a causa della sua condotta immorale
chi non
si innamorerebbe di lei?
-Allora
hai
capito cosa ho detto?
-Scusa
Rach,
ero distratta-
Rachel
è la
mia migliore amica, anzi per essere precisi è la mia unica
amica, un po’ piena
di sé, ancora cotta del quarterback del liceo nonostante non
lo veda da più di
un anno e decisa a diventare stella di Broadway, non a caso il suo
secondo nome
è Barbra, come la Streisand di cui è convinta di
essere la degna erede.
-Certo
che
quando c’è la Lopez alla radio non capisci
più niente… dicevo però, che secondo
me dovresti assolutamente uscire di più, non puoi stare
sempre chiusa in casa o
andare al parco!
-Rachel.
A
me sta bene così, non sento il bisogno di uscire, sto bene
con me stessa ed è
l’unica cosa che conta.- feci alzando le spalle.
-Ma
hai solo
vent’anni Britt! C’è un intero mondo da
scoprire lì fuori!
-Non
insistere Rach, ti prego…
-Almeno
questa sera potresti venire con me e Tina a festeggiare il suo nuovo
lavoro!-
continuò ad insistere.
-Ma
se
neanche la conosco Rachel!- risposi prendendo un sorso del mio latte
macchiato.
-Andiamooooo-
fece lei con una vocina piccola.
-Ok
va bene,
hai vinto.- sbuffai, per poi essere travolta in un abbraccio.
-Lo
sapevo!
Vedrai ci divertiremo! E in più sono sicura che troveremo
qualcuno che fa per
te!- continuò – Ci vediamo stasera allora, passo a
prenderti alle otto e
mezza!- non mi diede il tempo di replicare che era già
sparita chiudendo la
porta.
‘Qualcuno
che fa per te ’ chi accidenti vorrebbe stare con una come me?
Ah,
dimenticavo. Sono Brittany Susan Pierce. Ho vent’anni. Sogno
di fare la
ballerina. E sono cieca.
No,
non
pensate che sia una di quelle ragazze chiuse in se stesse a causa della
malattia, no, sono tutto fuorchè questo. E’ solo
che sono sempre stata sola
capite? Ho studiato a casa fino a quattordici anni, per poi frequentare
le
superiori con gli altri ragazzi come qualsiasi persona normale,
be’ ovviamente
si fa per dire. Nessuno, e dico nessuno, nei quattro anni di scuola ha
mai
cercato di fare amicizia con me tranne Rachel e un ragazzino sulla
sedia a
rotelle di nome Artie. Era carino e dolce Artie, riuscivamo a capirci
entrambi
a causa dei nostri problemi, ma come ogni adolescente delle nostra
età aveva
una sola cosa in mente, immagino abbiate capito quale no? Ecco, nel
momento in
cui le sue intenzioni mi furono chiare lo allontanai gradualmente, e
poi
capitemi… io ero terribilmente e irrimediabilmente
innamorata di lei. Come chi?
Lei, Santana Lopez! Sì, lo so che ho detto che è
una cantante famosa eccetera.
Ma lei frequentava la mia scuola, il McKinley di Lima, in Ohio. Era al
penultimo anno, mentre io ero una semplice novellina; le voci sul suo
conto
erano varie, chi diceva che fosse una drogata, chi ancora che fosse la
figlia
di Satana venuta per distruggere il mondo che conosciamo… ma
andiamo, come
accidenti è possibile credere a delle stronzate simili? Per
me lei era
l’immagine della perfezione, si lo so che sono cieca e non
potevo avere idea di
come fosse, ma avete capito cosa intendo no? Bene, quindi la mia cotta
stratosferica per quella ragazza ribelle che riusciva a farsi sbattere
fuori dall’aula
dopo cinque minuti, che non si faceva mettere i piedi in testa da
nessuno e che era
riuscita a diventare qualcuno,
nonostante molti le avessero dato della fallita era una cosa che andava
avanti
da più di sei anni. Caso disperato vero? Sì, lo
sono.
Scommetto
di
sapere cosa vi siete chiesti dopo aver saputo che sono innamorata di
una
ragazza, e cioè: ma come ha fatto a capire che le piacciono
le ragazze se è
cieca?
Risposta:
non sono lesbica se è questo che intendete. Sì,
mi piace la Lopez, una ragazza.
Ma mi piace perché quando sentivo la sua voce e la sento
tutt’ ora alla radio,
ho quella strana sensazione piacevole alla base della stomaco e la
pelle mi si
increspa a causa dei brividi che mi provoca, insomma reazioni che
potrei
benissimo avere anche con un ragazzo se mi piacesse davvero.
Comunque,
è
il caso di iniziare a prepararsi per questa giornata sperando che passi
il più
tranquillamente possibile. Non fraintendetemi, adoro Rach, senza di lei
non
penso sarei potuta
sopravvivere a
quattro anni di liceo, il punto è che è un
tantino pesante quando ci si mette.
Capisco che la sua paura è che resti sola per il resto della
vita, ma non
voglio che ogni volta che mi inviti ad uscire cerchi di affibbiarmi
qualche
ragazzo che puntualmente dopo aver capito il mio problema va via con la
solita
frase ‘scusa ma non sono interessato’ , fa male
capite? Quindi è per questo che
preferisco stare sola, così in questo modo non soffro
più del dovuto.
Bene,
ho
perso abbastanza tempo, è il caso di andare o Lord Tubbigton
si mangerà le mie
scarpe se non riceve le sue dosi di coccole giornaliere.
POV Santana
-Maledizione!
Perché? Accidenti, perché?
-San
che
cavolo sta succedendo?
-Quinn
è un
completo disastro! – esclamo lanciando un altro foglio
appallottolato nel
cestino – Cómo
puedo hacer ahora?! Están en ruinas,
Fabray,en ruinas!
-Santana
cazzo calmati! E smettila di parlare in spagnolo perché non
capisco niente di
quello che dici! – mi urla contro Quinn.
-Okay
naso
di plastica, ti spiego la situazione. Jason, il nostro caro e amato
produttore,
mi ha strettamente ordinato di scrivere un nuovo pezzo che possa
anticipare
l’uscita dell’album e in questo modo procurarci
ancora più pubblico!
Quinn
continua a guardarmi inarcando un sopracciglio, per poi poggiarmi le
mani sulle
spalle e costringermi a sedermi.
-Va
bene,
ragiona con me…- io annuico guardandola –
San… Sei un genio nel comporre
canzoni, quelle contenute nell’album sono fenomenali e in
più ne hai già alcune
pronte per il prossimo, quindi cosa vuoi che sia un piccolo blocco
momentaneo?
-Quinn,
non
capisci… Non possiamo sbagliare adesso! Siamo ad un passo da
quello che abbiamo
sempre sognato e io non posso mandare tutto
all’aria…- dico con voce bassa
mentre stringo i pugni per il nervoso.
-Santana.
Guardami. – mi dice severa, obbligandola a fissare i suoi
occhi verdi – Tu
stasera uscirai come sempre-
-Ma
non
posso Quinn-
-Sta’
zitta. Dicevo, tu uscirai con noi, berrai fino a quando il tuo fegato
non deciderà
di sventolare bandiera bianca, ti dimenticherai di ogni cosa riguardo:
album,
pezzi da scrivere, tour e tutto il resto. Ma cosa fondamentale, trovati
qualcuno da portarti a letto. Sappiamo tutti quanto diventi nervosa e
intrattabile quando sei sessualmente frustrata carissima.- finisce con
un
sorriso bastardo.
-Posso
parlare ora? O devo fare richiesta prima? – chiedo per
ottenere in risposta un
cenno affermativo – Volevo solo dire che forse hai ragione,
è il caso che
Santana Lopez si dia alla pazza gioia stasera, spero solo non ci sia
qualche
fottuto fotografo in agguato come l’ultima volta …- finisco sbuffando per poi
sdraiarmi a pancia
in su sul divano chiudendo gli occhi.
-Ti
ricordo
che l’hai aggredito verbalmente, per non parlare della
bellissima foto di
copertina della rivista : tu che vieni trascinata via di peso da Puck e
Sam
mentre continuavi a urlargli contro in spagnolo. Ho conservato una
copia di
quella rivista, talmente è divertente
quell’immagine – dice ridendo mentre la
sento aprire la porta, apro un occhio per guardarla.
-Vai
già
via Fabray?
-Lopez,
anche io ho una casa, al piano qui sotto ma pur sempre una casa e ogni
tanto
dovrei andarci – risponde sarcastica – Per le 9
devi essere pronta, così
andiamo via-
-Dove
andiamo stasera?
-Non
so,
questo nuovo locale che ha scoperto Puck… Se non sbaglio si
chiama ‘Destiny’, e
pare sia abbastanza lontano dal centro città quindi non
dovremmo avere nessun
problema.
-Mmm…
va
bene, ora sparisci voglio dormire un po’.
Neanche
il
tempo di farmi finire la frase che quell’idiota è
andata via, e per giunta
senza salutarmi!
Cavolo ho bisogno di
rilassarmi… che c’è?
Essere leader di una band è stressante, soprattutto se si
è sotto pressione
come lo sono io. Interviste di qua, incontri di là, prova in
studio per 8 ore
di fila, torna a casa e cerca di creare un cavolo di pezzo che possa
andare
bene a quel coglione del nostro produttore. Che poi dico io,
perché non usare
una delle canzoni dell’album? Per quale assurdo motivo
aggiungere ancora più
pressione sulle nostre povere spalle? Dovrebbe facilitarci il lavoro
non
complicarcelo diamine!
E’
anche
vero che come ho già detto a Quinn poco fa, non posso
mollare proprio ora. E’
una questione di principio, capite? Devo essere in grado di dimostrare
a tutti
quegli stronzi che mi hanno sempre detto ‘Lopez, tu sei
spazzatura, rassegnati.
Non vali niente, come tuo padre. Sei una fallita.’ che in realtà i
falliti sono loro. Io non
posso permettermi di diventare come mio padre, quel bastardo
è morto di
overdose quando mia madre aveva bisogno di lui maggiormente, quando io
avevo
solo dieci anni e il mio fratellino stava quasi per venire al mondo.
Antonio
Lopez, era questo il nome di mio padre, aveva cercato come me di
sfondare nel
mondo della musica e in un primo momento ci era quasi riuscito, e fu
durante
uno dei suoi concerti che conobbe mia madre, e di lì a poco
sarei poi nata io.
Non pensate male però, io volevo bene a mio padre,
è lui che mi ha trasmesso
l’amore per la musica e so anche che lui ha amato molto mia
madre. Quello che
non sono riuscita ad accettare è stato il suo essere
codardo, il non saper
rendersi conto di dover accantonare un sogno ormai svanito e darsi da
fare per
mantenere la propria famiglia, piuttosto che sperperare quei pochi
soldi
rimasti per comprarsi la droga e andare in giro per bar.
Dopo
la sua
morte, ci siamo trasferite dalla nonna, la mia abuela,che
si è presa cura di tutti noi. E poi finalmente dopo tre
mesi è nato Miguel, il mio fratellino,
che
ha portato decisamente un po’ di felicità in casa.
La
storia
della mia famiglia però divenne ben presto nota in tutta la
città, e per questo
che dal quel momento non fui più Santana Lopez, ma
‘la figlia di Lopez, il
drogato’. E da lì in poi la mia vita non
è stata abbastanza semplice.
Ma
basta ora,
ho detto di voler dormire ed è quello che farò.
Ho una serata che si preannuncia
movimentata da affrontare e chissà forse potrei rimorchiare,
in fondo chi può
resistere al fascino di Santana Lopez?
Angolinoinoino dell’autrice: Salve! Vorrei precisare che questa è la
mia
prima storia su Glee e su quelle due piccine delle Brittana **
Detto ciò, spero che il primo capitolo
sia
piaciuto, ringrazio chi leggerà silenziosamente o
vorrà lasciare delle piccole
recensioni, sono sempre ben accette belle o brutte che siano c:
Bene, penso di non aver altro da dire,
quindi passo e chiudo!
-coriandolo
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