Parlami di pace
CAPITOLO 1 – SOLO UNA RAGAZZA
Trunks inspirò una boccata d’aria gelida, dando al
contempo un’occhiata al paesaggio cupo che si profilava sotto
ai suoi occhi. Macerie. Rovine su rovine di città che un
tempo erano magnifiche.
«Maledetti cyborg» sussurrò tra i denti
il ragazzo, mentre il vento gli scompigliava i capelli lilla.
Si sentiva talmente inutile, ma allo stesso tempo necessario…
Almeno prima c’era Gohan… Allontanò con
decisione il pensiero del suo mentore, prima che tornasse la nostalgia,
prima che tornasse la voglia di piangere.
Saltai giù da quel che restava di un muro. Mi
tremarono le
gambe all’impatto col suolo, ma ignorai la cosa.
Avrei tanto voluto non essere così terrorizzata.
Strinsi con decisione le labbra in modo che non tremassero e ripresi a
camminare.
I piedi mi dolevano ad ogni passo. Le ginocchia minacciavano di cedermi
da un momento all’altro.
Deglutii a fatica. Perfetto. Avevo la gola secca.
«Ciao, mocciosa. Ma non lo sai che è pericoloso
andare in giro a quest’ora sola soletta?»
Mi voltai.
C-17 mi rivolse un sorriso ironico.
Il cuore iniziò a battermi talmente forte che mi parve sul
punto di esplodere.
Trunks capì subito che la zona che stava attraversando era
stata appena attaccata dai cyborg.
Nuvole di fumo aleggiavano nell’aria.
Il ragazzo si guardò attorno e scorse una figura semisepolta
tra le macerie.
Sobbalzò e accorse, traendola fuori.
Era una ragazzina di circa tredici anni.
Ed era viva.
Ridotta male ma viva.
Sollevato, la prese in braccio. Era leggerissima…
La strinse appena, ma tanto bastò per ridarle i sensi. Lei
infatti sobbalzò, aprendo gli occhi a fatica.
Vedendo Trunks trasalì nuovamente, con maggior veemenza, e
si divincolò, costringendo il saiyan a lasciarla.
Una volta coi piedi per terra, scrutai quel ragazzo. Mi si
strinse lo
stomaco.
“Carino”. Non pensai altro, ma quella parola mi
rimbombò nella mente.
«Ciao» mi salutò lui, sorridendomi
appena.
Sentii un groppo in gola. Avrei tanto voluto rispondergli, ma proprio
non ce la facevo. Avrei voluto dirgli che non avevo più un
futuro, ma la voce mi si bloccava in gola.
«Futu..» iniziai. Non riuscii a finire. La gola mi
si chiuse. Non ne ero capace.
Allungai di scatto la mano a prendere la sua.
«Vuoi venire con me?» domandò lui
gentilmente.
Annuii disperata.
E a lui bastò.
Mi fissò per un attimo con quei suoi occhi di un azzurro
sconvolgente, poi mi riprese in braccio.
Successivamente (se avessi potuto avrei urlato di paura e sorpresa) si
alzò in volo.
Ciao!
Sono Mirai No, e questa è la mia prima fan fiction. E su chi
poteva essere, se non sul mio adorato Trunks del futuro?
Sono ansiosa di conoscere il vostro parere. Fa schifo? La devo
continuare?
Ditemi voi.
Un abbraccio,
Mirai No
(Spero si sia capito che la parte in corsivo è narrata in
prima persona dalla ragazzina trovata da Trunks).
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