~~CAPITOLO 1 “Uno schifo di Vita”
Maria era una semplice ragazzina. Aveva solo 16 anni e già aveva dovuto superare molte difficoltà: la morte di un padre, quando lei aveva appena 8 anni,il gioco d’azzardo che da tempo colpiva sua madre e un obbligo a cui non poteva dire di no: la prostituzione. La madre Rosi da qualche anno la costringeva a vendere il proprio corpo, lei diceva per “mantenere” la famiglia. Maria non aveva una vita normale, non andava a scuola e non aveva amici. Non poteva ribellarsi perché la madre la violentata. Aveva dei segni in tutto il corpo. Ma non era solo questo. Costringeva Maria a fare sesso con lei. Le faceva punture se lei si ribellava, per farla addormentare e farle di tutto. Come poteva definirsi madre Maria non lo sapeva . Sapeva che era una tortura. La giornata cominciava sempre cosi: << Cazzo Maria ti alzi? Ho da fare e tu devi andare al lavoro. Permettiti di portarmi meno di 300 euro e ti violenterò fino a farti crepare >> La ragazza rispondeva sempre in tono calmo, nonostante tutto: << Già mi sono alzata. Stai tranquilla >>. E quella rispondeva sempre con un: << Tanto poi te la faccio pagare >>. Maria aveva a disposizione solo 2 pasti nell’ arco della giornata. Altro che campare la famiglia. Rosi si giocava sempre tutto. Una volta la ragazza aveva tentato di scappare e quella stronza di sua madre aveva cominciato a picchiarla e a dirle: << tanto sei sola. Dove credi di andare? >> Era stata in quell’occasione che l’aveva violentata la prima volta e urlava: << Succederà sempre più spesso >>. Maria piangeva sempre e voleva sparire. Ma non aveva tentato il suicidio, chissà perché. La giovane aveva cominciato quella vita a 11 anni. Si aveva perso la verginità cosi piccola con un uomo sporco e vecchio. Quella sera la madre le aveva detto: << Oggi vai a lavorare. Non devi fare altro che andare con uomini diversi e farti pagare >>. Maria, cosi indifesa aveva detto: << Ma cosa devo fare? Sono piccola e non mi sembra adatto a me >>. Rosi allora le aveva lanciato diversi schiaffi e le aveva risposto: << Non capisci un cazzo. Devi fare sesso. Farai la prostituta. La donna di strada >> Da quel momento la vita di Maria era diventata uno schifo. Veniva violentata da quando di anni ne aveva 14 e Rosi ripeteva: << Meno male che non sei un maschio cosi ho potuto approfittare di te e non mi puoi mettere incinta. Una cosa buona l'hai fatta >> Maria non aveva una vita, conosceva solo la strada, le violenze sessuali e non. Lei stava piangendo quando una macchina si fermò e disse: << Quanto vuoi per 3 ore? >> Lei rispose: << 100 euro >> perché era la cifra che le mancava. Quello accettò e cosi andarono a casa di quell’ uomo. Lui subito cominciò con un: << Fammi un pompino >>. Lei l’aveva fatto con altri uomini diverse volte ed era stato sempre più lurido e più pericoloso ma ormai non aveva nulla da perdere cosi accettò. Infilò in bocca quel coso troppo lungo, le veniva da vomitare. Lui disse: << io devo pagare per un buon servizio eh >>. Quello la spogliò, la toccò in modo brutali, si mise il preservativo e si impossessò del suo corpo. << Non sai venire neanche al momento giusto >> Continuarono per altre volte, lei non voleva più ma lui la obbligava. Lei poi si prese i soldi e se ne andò, ancora più triste di prima. Erano già le tre di notte, a Rosi non fregava niente dell’orario in cui si ritirava a casa la figlia perché cosi avrebbe avuto più soldi. Si sedette alla fermata, ad un certo punto un ragazzo le si avvicinò e con gentilezza le disse: << Ehy. Che ci fai qui? Ti posso aiutare?>> << Non capisci nulla. Sono una prostituta. Via via.
So che è una tematica delicata, ho preferito mettere il rating rosso ma se secondo voi va bene anche quello arancione avvisatemi! Spero che come inizio non faccia schifo, anche se a me non piace molto,spero che i prossimi capitoli siano perlomeno accettabili. Grazie per aver letto. A presto. <3
-Auricina
|