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Io se fossi
un fringuello
berrei cielo
e poi ascolterei
coi miei occhi
acquerello
ogni pruno, ogni
melo,
ogni tasso, ogni
pino,
ogni pioppo e
acquitrino
E se fossi
un becchino
dormirei di giorno,
mangerei finestre
e per contorno
sul manto silvestre
sposerei un
cipresso,
seguirei il
riflesso
delle anime sulle
lapidi
con i miei
acquerellabili occhi rapidi
Ma sono
una donna in un
baratro
di incubi
instabili
e il mio feretro
è colmo di germi
insanabili,
il mio cuore di
demoni abili
ad uccidermi a
tutte le ore.
E so che se fossi
un’altra
io non saprei
nulla oltre me stessa,
sarei la
principessa
di una favola mai
nata,
sarei triste come
lo sono già stata.
Perché io sono
fatta per pensare troppo,
per cedere al
declino.
Se tu mi chiedi
il cielo io m’intoppo
e piango
acquerello azzurrino.
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