La pulce e il gigante

di Ronnie92
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Isabelle avrebbe compiuto sedici anni proprio il giorno della vendemmia, e proprio per tale motivo sarebbe stata soggetta, come le altre al “tocco”.
La madre era molto preoccupata, e stava escogitando  un piano per farle evitare la prova: avrebbe mentito spudoratamente sulla sua età.  E tranquillamente il popolo le avrebbe creduto, visto che esteticamente sembrava molto più piccola.
Per questo le sorelline l’avevano soprannominata “la pulce”.
Ma la pulce, aveva un carattere molto irrequieto, e non amava essere presa in giro per il suo aspetto. Odiava tutti coloro che la credevano più piccola della sua età effettiva,e per dimostrare di essere grande, il giorno della vendemmia, dopo essere venuta casualmente a scoprire il piano della madre, decise di offrirsi volontaria come sollazzo per il gigante quell’anno.
Lei si che avrebbe preferito morire piuttosto che essere ritenuta codarda!
Un gran sollievo pervase tutte le altre giovani, che avevano il viso scavato dal pianto rassegante fino a qualche ora prima per il rituale.  Il resto della popolazione, che si era riunito attorno al grande lago per presenziare e testimoniarne la validità della prova rimase sorpreso della decisione della ragazza.
Quando  la madre la vide arrivare con la sua aria altezzosa e fiera  cadde per terra svenuta, dopo aver sentito quelle parole tanto fatidiche quanto drammatiche.
Essa si sedette aspettando che il suo promesso arrivasse. La sua mente vagava maliziosa tra le fantasie romantiche che spesso la colpivano nel cuore della notte.
Ma subito le cacciava via dalla testa, in fondo era sempre un gigante, un essere senza cuore che avrebbe approfittato della sua giovinezza, uccidendola quando non le sarebbe servito più. Qualcosa in lei suggeriva che le cose avrebbero preso una piega diversa, molto diversa da ciò che aveva sempre immaginato.
E mai quella sensazione si sarebbe rivelata più azzeccata.

 




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