A te, alla Francia

di Nahash
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Note: Salve a tutti, so che qui, nel fandom storico ho all'attivo una long, ma non temete, conto di aggiornare verso la fine di Settembre!
Ora, per quanto riguarda questa flashfic, questa lettera, posso dirvi che, vale il discorso dell'altra lettera: immaginate che l'amore di questo ragazzo possa essere un uomo o una donna, chiunque voi vogliate, perché non è specificato il sesso, in modo che voi, possiate immedesimarvi o immaginare come meglio preferite =)
Fatemi sapere cosa ne pensate e spero che vi piaccia =)
 

Parigi
14 Luglio 1789
 
 
Ho sempre pensato che le nuvole fossero il preludio di un presagio. Guardandole, riuscivo a comprendere l’immensità del cielo e la sua enorme pericolosità – come se nel loro immobile mutamento, riuscissero a scuotere il mio tormento interiore.
Placide e incostanti, smuovono tutto il tumulto che provo, soprattutto, quando sarò lì, nel centro della città.
Spero che domani, quando uscirò allo scoperto, ci possa essere il sole che, caldo, possa riscaldare la mia anima e i miei pensieri.
Ora so che, forse, domani, questi saranno messi a tacere e saranno liberi di espandersi, oppure giaceranno per sempre, nella mia memoria inerme.
Tu, amor mio, domani, sii al riparo, non uscire, non andar a cacciarti in cunicoli che possano portarti da me, solo per vedermi un’ultima volta.
Preferisco che tu mi ricordi, col sorriso, come quando venivo a trovarti in bottega e allegro ti strappavo dalle brutte mani del tuo datore di lavoro.
Domani, invece, potresti vedere un folle, uno di quelli che con la bocca spalancata, grida illusioni, scagliandosi contro le guardie, semplicemente per niente.
Il nulla amor mio, ecco per cosa combattiamo: ci facciamo ammazzare con la speranza che a questa povera gente rimanga qualcosa, ci facciamo ammazzare affinché qualcosa venga smosso nei loro cuori. Combattiamo per il puro amore della fratellanza, perché siamo gli unici essere viventi a non collaborare.
Così, noi che, forse, abbiamo più coraggio, ci immoliamo per il nostro paese affinché sia tu, che gli altri, possiate essere felici.
Non essere triste se non stringerò più la tua mano, non essere triste se non verrò più alla tua bottega, giurami che continuerai a sorridermi e, se lo giuri, mantieni la tua promessa, perché ti vedrò, sarò comunque al tuo fianco, sarò comunque vicino a te. Quindi, se non sorriderai e invece agonizzerai tra le lacrime che io ti arrecherò a causa del mio gesto lo vedrò, ma non temere, sarò sempre lì e con un alito di vento accarezzerò il tuo viso, portando via tutto ciò che sgorgherà dai tuoi occhi.
Anche se giuri di sorridere, ma in realtà piangerai, io sarò lì con te, insieme al vento, per sorreggerti.
Non voltarti se sentirai rumori di spari, non voltarti se sentirai rumori molesti, non voltarti mai, ma se sarai in pericolo, amore, tu pensa a correre e metterti al riparo, così sarò certo che, tu, sarai al sicuro.
Questa lettera, è la lettera di un vigliacco coraggioso, amore, che ha preferito scriverti la notte prima della rivoluzione. Perdonami, amore, se non ho voluto salutarti guardandoti negli occhi, ma sapevo, che se ti avessi guardato, non sarei morto in pace e il tuo sguardo mi avrebbe tormentato il cuore e, allora, i sensi di colpa si sarebbero fatti ancora più grandi.
Augurami, amor mio, che domani, mentre sarò riverso in terra, che io possa essere volto verso il sole e che questo mi sussurri parole dolci prima del trapasso.
 
Pensami, mentre stringerai questa lettera a te.
Tuo, per sempre.
Alain.




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