Il passato spesso torna...

di auaura
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Parla Ralph





La prima cosa che vedo quando metto a fuoco è una testolina nera con i capelli arruffati: Vanellope. E' in posizione fetale e stringe il mio braccio. Mai più...non potrò vederla mai più...perchè ho detto di si?! Sono stato così egoista...ho pensato solo a me.. 
Quando Vanellope mi ha trovato sveglio, non è perchè non ho dormito, ma perchè Candito è venuto e abbiamo fatto un accordo: Vanellope tornerà a vivere con lui, ma non mi vedrà per un po', non vedrà nessun altro; in cambio ci lascerà vivi.


"E' per il suo bene"



Così mi ha detto.




"Fallo per lei, potrebbe essere molto più felice."





Perchè l'ho fatto?






"Sai...voglio dirtelo, voglio fidarmi di te. C'era anche una regina programmata nel video-game, mia moglie, la madre di Vanellope. Lei non mi amava più...mi ha definito pazzo per il modo in cui ero diventato amico di Turbo. E' andata via, in un altro gioco...e lì.... è morta.. Vanellope è l'ultima cosa che mi rimane di lei, non voglio perderla."




Gli ho creduto. Sono solo un debole. Dovevo farlo fuori. Qui, dove potevo, dovevo ucciderlo. Vanellope si gira, ma continua a tenere stretto il mio braccio. Ora come le dico che dovrà abbandonarmi per sempre?
No, non lo accetterebbe, no. Mi passo la mano libera sul viso. Perchè?! Perché?! Mi sono lasciato commuovere così?! PERCHE'??!


"Io non sono come Turbo, io non voglio ucciderti, ma non sai cosa può fare una persona accecata dal dolore. E poi, qui, non posso ucciderti, ma potrei trascinarti via, lo sai."




Ho detto di sì.
Mi vergogno di me stesso.
Ma mi ha dato la possibilità di rivedere Van, ma solo quando lei amerà VERAMENTE suo padre. Cioè tra un bel po' di mesi, o forse mai. 
Vanellope si muove, e si sveglia. Appena nota di essere stretta al mio braccio arrossisce un po', e mi lascia immediatamente.      -Vanellope, dobbiamo parlare.- dico, alzandomi.  Lei mi segue e ci dirigiamo in soggiorno. 
-Torneresti da Candito?-dico, incontrollato.      -COSA!!!????- grida.         -CI lascerà vivere se tu torni e gli chiedi scusa.- affermo.        -Oh, si certo!- esclama, glitciando.       Sbuffo:-Ho parlato con lui ieri sera e questi sono i patti.-     -E probabilmente non potrò più vederti,  nè Tamora, nè Felix, o qualunque essere che non sia LUI!!!- grida, con gli occhi lucidi.           Cerco di rimanere calmo:-Vuoi morire per caso?-        Si morde il labbro.     -Lo sai che non c'è altra soluzione finchè Tamora non capisce come possiamo eliminarlo.- dichiaro, massaggiandomi la fronte.   Lei si passa la mano sotto gli occhi per ricacciare le lacrime:-Lo farò..- bisbiglia.      -C-Che?-chiedo, sicuro di non aver capito.      -Che lo farò, ma promettimi che farete di tutto per velocizzare i tempi, per capire subito come uccidere quel pazzo.-
Annuisco.  Lei si alza e si strofina le mani sulla gonnellina, mi guarda e mette il broncio. Rivedo la peste che conosco.  
-In bocca al lupo Baronessa de' Mocciolis.- la saluto.      -Vedi di venire a salvarmi presto, Maggior Cattivo Odore.-mi risponde con un mezzo sorriso.-Ora torno al mio bel gioco!-   Fa un "Evviva" senza entusiasmo e mi salta al collo. Dopo un po' va via pestando i piedi.



 




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