UN NATALE ALLA TANA
Victorie Weasley si appoggiò al davanzale della finestra del
salotto, osservando i candidi fiocchi di neve che scendevano lentamente
dal cielo. Il terreno era già completamente bianco,
così come il cielo, sembrava che tutti i colori fossero
improvvisamente spariti. Al contrario, la Tana, era più
colorata che mai: l’albero di Natale era abbellito da
palline, luci e festoni, il vischio stava quasi sotto ogni porta e
tutta la casa era addobbata da ghirlande e oggetti natalizi. Ogni volta
che la porta d’ingresso si apriva, una renna di peluche
incantata si metteva a cantare, ma doveva essere rotta, visto che, ogni
tanto, partiva ugualmente, anche se nessuno era entrato o uscito. Sotto
l’albero c’era una montagna di regali, dalle
svariate forme e dimensioni, impacchettati con carta colorata e fiocchi
giganti, dalla cucina si poteva sentire un ottimo profumo: Molly doveva
essere ai fornelli. Victorie sospirò, amava il Natale e
ancora di più passarlo in famiglia, ma non riusciva a
prendere parte a quell’allegria e gioia che aveva contagiato
tutti. Suo nonno, Arthur andava in giro per la casa canticchiando e
rifilando dolci e caramelle a tutti i suoi nipoti, Harry e Ron, i suoi
zii, giocavano a scacchi magici e, dalla faccia del primo, si poteva
capire che il rosso stava vincendo. Ginny ed Hermione dovevano essere
in cucina, ad aiutare sua nonna con il pranzo, mentre i suoi genitori
condividevano una poltrona davanti al camino, chiacchierando
tranquillamente. Percy aveva abbandonato la sua solita aria seria e
sfoggiava un caloroso sorriso, mentre aiutava sua moglie ad
apparecchiare, George mostrava la sua ultima invenzione a James, Louis
e suo figlio, mentre Angelina lo guardava con un sorriso tra il
divertito e il rimprovero. Rose battibeccava con Dominique, che voleva
pettinarle i capelli, secondo lei “terribilmente
disordinati”, mentre Roxanne rideva a crepapelle. Albus
scartava una Cioccorana e Hugo cercava di scoprire che regali avesse
ricevuto quell’anno, ma con scarsi risultati, visto che ogni
volta che si avvicinava all’albero, un adulto lo riprendeva.
Molly, Lucy e Lily giocavano a Sparaschiocco, sedute sul tappeto,
vicino al camino. Tutti erano allegri e felici, ma lei no e non ci
sarebbe riuscita, non dopo quello che era accaduto…
***
Due
settimane prima
Nella Sala Comune dei Grifondoro, una ragazza bionda leggeva
tranquillamente un romanzo Babbano, seduta su una comoda poltrona
rossa, scaldata dal tepore che il camino emanava. Dal ritratto
entrò improvvisamente un ragazzo dai capelli azzurri e gli
occhi verde prato, sul volto si aprì un sorriso caloroso
alla vista della ragazza. Teddy Lupin le si avvicinò e si
mise dietro le sue spalle, poi le sussurrò in un orecchio:
- Ancora a studiare?
–
Victorie Weasley
sobbalzò, poi si voltò e gli sorrise.
- No, leggevo
–
- Ah, sì? E
cosa? –
- Un romanzo Babbano,
me l’ha regalato nonno Arthur… -
- Bello? –
La ragazza
annuì, chiuse il libro e gli fece cenno di accomodarsi sulla
poltrona accanto alla sua, lui obbedì.
- Stai bene?
– chiese Victorie diretta al suo migliore amico.
- Io?
Ehm…certo, perché non dovrebbe? –
- Ti vedo
pensieroso… -
- No, ti sbagli!
–
- Io non sbaglio mai!
– rispose lei con un sorriso di sfida sul volto
- Beh, questo
è vero! Okay, hai ragione, stavo pensando a come dire una
cosa ad una persona – ammise il ragazzo
- È una
cosa importante? –
- Sì, molto
– confessò
- E la persona
è una persona importante? –
- Moltissimo,
più di qualunque cosa –
- Se anche per questa
persona sei importante, vedrai che sarà facile! –
- Tu non capisci,
questa cosa potrebbe cambiare completamente il nostro rapporto, anzi lo
cambierà sicuramente, o in bene o in male! –
Victorie lo
guardò negli occhi, cercando di capire cosa le nascondesse
l’amico.
- Stai parlando di una
ragazza che ti piace? –
- No, sto parlando di
una ragazza di cui mi sono innamorato… - le rispose
arrossendo
Viictorie
deglutì, mentre una fitta la colpì allo stomaco.
Era gelosa, ma non poteva esserlo, non del suo migliore amico. Sapeva
che quello che provava per lui, prima o poi le si sarebbe ritorto
contro. Avrebbe dovuto stroncare i propri sentimenti sul nascere,
invece di ignorarli e lasciarli crescere. Si era innamorata. Innamorata
del proprio migliore amico, cosa poteva esserci di peggio? E per di
più lui, ora, aveva perso la testa per una ragazza, una
ragazza che non era lei, sentiva che le cose non potevano andare peggio
di così.
- Vedrai che
ricambierà, chi non si innamorerebbe di Ted Remus Lupin?
–
- Solo lei, forse
– rispose lui, con un sorriso amaro
- No, vedrai! Sei un
bel ragazzo, dolce, simpatico e intelligente, è difficile
trovare tutte queste caratteristiche insieme, lo sai? Prova a chiederle
di uscire e io non mi stupirei se lei dicesse sì! –
- È
più complicato di quanto tu creda! – fece lui,
prima di sparire su per la scala che portava ai dormitori maschili.
Victorie lo
guardò andarsene, poi prese le sue cose e si
rifugiò nella propria camera, si sdraiò sul
proprio letto e lasciò che le lacrime sgorgassero dai suoi
occhi, rigandole le guance. Soffocò i singhiozzi nel
cuscino, poi andò in bagno, si lavò la faccia, si
rifece il trucco e scese in Sala Grande per la cena, con lo stesso
sorriso di prima, come se niente fosse successo.
“È buffo: da piccola fingevo di piangere, mentre
da grande fingo di ridere” pensò amaramente.
***
Aveva evitato Teddy fino alle vacanze di Natale, quando, finalmente,
era tornata a casa. Ogni volta che lui aveva provato a parlarle aveva
inventato scuse banali e in quell’ultima settimana di scuola
le conversazioni con lui si erano limitate a saluti, cenni del capo e
frasi brevi. Per fortuna erano arrivate le vacanze, così non
l’avrebbe dovuto incontrare, ma si era sbagliata, infatti
aveva saputo che ci sarebbe stato anche Teddy al pranzo di Natale e
questo era, per lei, un gran problema. Come avrebbe fatto a guardarlo
negli occhi? A parlargli, come se non fosse successo niente? Una voce
la riscosse dai suoi pensieri:
- Victorie, vieni ad
aiutarmi con questi addobbi! – la chiamò sua madre
che, sopra una scala traballante, cercava di appendere
l’ennesima ghirlanda.
La ragazza
sbuffò, ma poi disse:
- Arrivo, mamma!
–
***
L’ora di pranzo era arrivata e il clan
Potter-Weasley al completo aveva già preso posto a tavola,
Molly ultimava le ultime cose, prima di cominciare a servire
l’antipasto. Tutti stavano chiacchierando tranquillamente tra
loro, chi di Quidditch, chi di lavoro, chi di viaggi, chi di scuola,
mentre Victorie se ne stava in silenzio con lo sguardo fisso nel vuoto.
Ad un certo punto il campanello della porta suonò e James si
affrettò ad andare ad aprire, l’odiosa renna
cantante coprì la conversazione che ebbero il ragazzino e
chi aveva suonato alla porta, così dovettero aspettare che
la persona entrasse in cucina, prima di scoprire chi fosse. Ted Lupin
comparve nella sala, con tanto di cappotto, cappello, guanti e sciarpa
coperti di neve, seguito da un James, che sembrava più che
felice di vederlo. Victorie lo osservò per un attimo e non
poté fare a meno di pensare a quanto fosse bello, anche
così infreddolito e pieno di neve, scosse la testa e
spostò lo sguardo sul suo piatto ancora vuoto.
- Oh, Teddy, caro! Ti
stavamo aspettando! Su, togliti questa roba e poi vieni a sederti con
noi! Sei dimagrito, ragazzo…hai bisogno di mangiare
qualcosa! – lo accolse Molly, abbracciandolo.
Il ragazzo le sorrise
calorosamente e, dopo essersi spogliato, prese posto a tavola. Tutti lo
salutarono e lo accolsero calorosamente, tutti meno che Victorie, la
quale evitava il suo sguardo.
- Nonna Adromeda vi
saluta e vi augura un buon Natale! –
- Perché
non è venuta? C’era posto anche per lei!
– disse Arthur
- Oh, alcune sue
amiche l’hanno invitata a passare la giornata con loro e,
visto che non le vedeva da tempo, ha accettato –
spiegò il ragazzo
- Capisco. Teddy, che
ne pensi di rimanere anche a dormire? Qui alla Tana
c’è tanto spazio e poi sarebbe
un’occasione in più per stare con noi! I bambini
ti vedono come un fratello più grande e so che tu e Victorie
siete molto amici, che ne pensi? Rimangono qui tutti, manchi solo tu!
– propose Molly
- Non saprei, non
vorrei darvi ulteriore fastidio –
- Ma tu non dai mai
fastidio, Teddy! Inoltre ci saranno solo i ragazzi, visto che i
genitori non ci stanno e tornano nelle loro case… potresti
dormire in camera con James e Fred! –
- Sì, dormi
con noi! Così puoi raccontarci tutte quelle storie
divertenti! – esclamò James e Fred, al suo fianco,
annuiva
- Va bene, mi avete
convinto, resterò! –
Victorie
sbiancò e Fleur se ne accorse, perché le
domandò:
- Victorie, tesoro,
stai bene? –
Teddy la
guardò preoccupato, così come quasi tutte le
persone presenti. Lei annuì, poi disse:
- Sì,
certo… Sto bene! Vado un secondo in bagno –
Si alzò da
tavola e una volta raggiunta la sua meta, si guardò allo
specchio: una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri
ricambiò lo sguardo. Era bella, tremendamente bella, e lei
lo sapeva, ma non aveva mai sfruttato questa cosa, in nessun modo. Dopo
essersi sciacquata la faccia e sistemato il trucco, tornò a
tavola, con un sorriso tirato sul volto. Il resto del pranzo
passò in modo tranquillo, Molly riempì figli,
nipoti, generi, nuore e chi più ne ha più ne
metta di cibo, fino a farli scoppiare, George rallegrò la
tavolata con le sue battute e barzellette, bambini e adulti si
divertirono molto. Persino Victorie riuscì a sorridere un
po’, dimenticandosi della presenza di Teddy e dei suoi
problemi con lui. Finirono di mangiare solo alle quattro del
pomeriggio, quando anche l’ultima fetta di dolce
sparì dal vassoio grazie a Ron.
- Ma come diavolo fai
a mangiare così tanto? Questa era la quarta fetta!
– esclamò Ginny con uno sguardo di disgusto sul
volto
- È come
quella cosa che usano i Babbani per pulire, quella cosa che aspira
tutto! – disse Arthur
- Come
un’aspirapolvere… - spiegò Harry
Ron li
ignorò, continuando a divorare il suo dolce. Dopo aver
sparecchiato e lavato i piatti con la magia, gli adulti si accomodarono
davanti al camino per brindare con una bottiglia (l’ennesima)
di Vino Elfico, invece bambini e ragazzi uscirono all’aperto
per giocare con la neve, anche Victorie uscì, decisa a non
perdersi la tradizionale battaglia a palle di neve. Il pomeriggio
passò così, tra canti di Natale, regali, sorrisi
e battute, tra giochi, partite di scacchi, maglioni alla Weasley e foto
ricordo, tra una battaglia di neve e l’altra, tutto sommato
un bel pomeriggio. Quella sera nessuno sfiorò del cibo,
avendo già mangiato per quattro Natali e tutti andarono a
dormire abbastanza presto, vista la lunga giornata appena trascorsa.
***
Victorie Weasley si rigirava nel proprio letto, senza riuscire ad
addormentarsi, ad un certo punto decise di scendere di sotto, per
prendersi qualcosa di caldo da bere. Indosso aveva solo una felpa di un
bel po’ di taglie in più della sua, che le
arrivava a metà cosce, aveva abbastanza freddo e le guancie
arrossate lo dimostravano. Fregandosi le gambe con le mani,
per riscaldarle, raggiunse il fornello e cominciò a
preparare un po’ di cioccolata calda. Poco dopo,
sentì qualcuno scendere dalle scale, era Teddy,
che, non riuscendo a dormire, aveva avuto la stessa idea della ragazza.
- Oh – disse
lei, quando la raggiunse in cucina
- Ciao, Vic –
- Teddy –
Poi si
voltò e continuò a mescolare la cioccolata, senza
aggiungere altro.
- Non riesci a
dormire? – chiese il ragazzo
- No… -
- Nemmeno io. Cosa
prepari? –
- Cioccolata calda, ne
vuoi anche tu? –
- No,
grazie… -
Il silenzio ricadde di
nuovo nella stanza, Victorie si versò in una tazza
la bevanda e cominciò a sorseggiarla. Teddy si
appoggiò tavolo di legno e la guardò, sorridendo
dolcemente.
- Perché
sorridi? – domandò lei
- Perché
sei bellissima con solo quella indosso felpa, tutta infreddolita e con
la bocca sporca di cioccolata! –
Victorie
arrossì e poi mormorò:
-Ti ricordi di chi
è questa felpa? –
- Certo! È
la mia! Te la prestai l’anno scorso, quando ti era venuta in
mente la brillante idea di uscire dal castello nonostante diluviasse!
–
- Mi aveva appena
lasciata il ragazzo che credevo di amare, mi sembra un’ottima
motivazione! – lo interruppe lei
- E poi, quando te
l’ho richiesta, hai detto che ti piaceva troppo e che non me
l’avresti più ridata! –
Victorie
scoppiò a ridere, ricordandosi di quel momento e Teddy non
poté fare a meno di pensare a quanto fosse bella la sua
risata.
- Mi sta bene,
però! – esclamò lei facendo una
giravolta su sé stessa.
- Certo, se vuoi
mettere in mostra tutte le gambe! –
- Hai qualcosa contro
le mie gambe? E poi tu sei il primo ragazzo, escluso mio fratello, che
mi vede vestita in questo modo! –
- Non ho niente contro
le tue gambe, era solo per dire che non mi sembra la cosa
più adatta da indossare in inverno! –
Victorie
scrollò le spalle e bevette un altro sorso di cioccolata.
- Vic, posso farti una
domanda? –
- Certo… -
- Perché mi
stai evitando da un po’? –
- Io…io non
ti sto evitando… -
- Non dire bugie, lo
sai che io capisco quando menti! –
- Okay, hai ragione,
ti stavo evitando, perché tu mi hai detto una cosa, un
po’ di tempo fa, che mi ha spinto a fare questo… -
- E cosa avrei detto,
per Merlino? –
-
Haidettochetiseiinnamorato –
- Vic, se parleresti
un po’ più lentamente, io, comune mortale, con un
udito pressoché normale, poteri capire! –
- Hai detto che ti sei
innamorato! –
- E tu sei gelosa?
–
- Io…beh,
sì… - rispose lei arrosendo
-
Tranquilla, tanto non avrò mai il coraggio di dirglielo,
quindi avrai il tuo migliore amico tutto per te! –
- Ma cosa hai capito?
Io non sono gelosa in quel senso. Io sono gelosa…sono gelosa
perché…oh, al diavolo! Teddy, io mi sono
innamorata di te. Esatto, mi sono innamorata del mio migliore amico! Da
quando? Da questa estate, quando ti ho visto mentre baciavi quella
ragazza mora, da quando ho capito che quel sentimento che provavo era
gelosia, da quando ho capito che voglio che tu sia solo mio, da quando
non posso vivere senza il tuo sorriso, da quando solo un tuo abbraccio
può migliorarmi l’umore, da quando la tua presenza
nella mia vita è diventata più importante di
qualunque cosa, da quando ad ogni tuo complimento arrossisco, da quando
i miei pensieri si concentrano solo su di te, da quando persino ti
sogno, da quando se ti guardo penso solo a quanto vorrei baciarti!
Cavolo, Teddy, io mi sono innamorata di te! –
Le lacrime rigavano il
volto della ragazza, che nemmeno sapeva il perché stesse
piangendo. Lui, invece, la guardava con gli occhi spalancati dalla
sorpresa.
- Vic, io… -
- No, non
c’è bisogno che tu dica niente! So già
quello che tu provi per me, insomma siamo solo amici e lo siamo sempre
stati! Non so che mi abbia preso, non avrei dovuto dirtelo! Ora ho
rovinato il nostro rapporto, quanto sono stupida! Spero che potremo
restare amici ugualmente, io ci tengo a te! Però se tu non
volessi, io capi… -
- Ora basta parlare,
d’accordo? – la interruppe Teddy
- Ma non possiamo non
parlarne! –
- Invece sì
e te lo dimostrerò! –
Il ragazzo le mise le
mani sui fianchi e l’avvicinò a sé,
talmente vicino che i loro nasi si sfioravano, la guardo negli occhi e
poi annullò le distanze delle loro labbra, coinvolgendola in
un dolce bacio appassionante. Lei rimase immobile per un momento, ma
poi ricambiò il bacio, passandogli una mano tra i capelli
azzurri. Quando si separarono avevano entrambi il respiro affannato e
le gote rosse.
- Ti amo, Victorie
Weasley! Ti amo da impazzire! –
- Anche io…
- riuscì a dire lei, prima di essere trascinata in un altro
lungo bacio.
Teddy la
sollevò delicatamente e la fece sedere sul tavolo, poi si
avvicinò a lei e Victorie gli circondò la schiena
con le gambe, tutto questo senza separarsi nemmeno per un istante.
- Sai, ripensandoci
questa cioccolata mi sembra molto buona, quindi ne berrei una tazza
molto volentieri.
Victorie, con i
capelli spettinati, le guance arrossate e il fiato corto, sorrise e
stampò un dolce bacio sulla guancia di Teddy, per poi
scendere dal tavolo e preparagli un po’ della bevanda che lui
le aveva chiesto.
- Non ti ho ancora
dato il mio regalo di Natale! – esclamò il ragazzo
ad un certo punto, battendosi un mano sulla fronte
- Non importa, non
è necessario! –
- Certo che
sì, invece! Aspettami, vado a prenderlo! –
Quando il ragazzo
tornò, con sé aveva una scatolina blu.
L’aprì, mostrandole una stupenda collana argento,
il ciondolo era un cuore a metà e c’era incisa una
“T”.
- Io ho
l’altra metà, uso quel ciondolo come portachiavi.
Se te l’avessi dato oggi, ti avrei detto che è un
regalo d’amico, ma ora posso dire la verità!
–
- Teddy, è
bellissima… Io non so cosa dire! –
- Un
“grazie, ti amo tanto!” può bastare
– suggerì lui
Victorie non disse
niente e lo baciò dolcemente, poi il ragazzo le
legò la collana attorno al collo e si scambiarono
l’ennesimo bacio. Vennero interrotti da un odore di bruciato.
- Oh, no! La
cioccolata! –
- Vic, sei una pessima
cuoca! – le disse ridendo
SPAZIO AUTRICE
Ciao mondo!
Okay, so che se sta
leggendo qualcuno che segue qualche mia storia o a cui devo recensirne
una mi starà odiando, visto che sono in ritardo! Ho tre fan
fiction in corso e mi metto a scrivere questa roba, sì sono
davvero pessima! Comunque abbiate fede (da quando parlo
così? O_O? ) che prima o poi farò tutto!
Cos’è quella
roba qui sopra? Beh, non lo so nemmeno io!
L’avevo scritta un po’ di tempo fa e mi ero persino
dimenticata della sua esistenza, l’ho ritrovata solo oggi e
ho voluto farla leggerla a mia sorella e le è piaciuta e mi
ha detto di pubblicarla, quindi sappiate che è solo colpa
sua (o merito? Ahah sogna Felix!) se siete qui. E’ una
Teddy/Victorie ambientata a Natale (ma va?) prima che tutti i piccoli
del Clan Weasley Potter andassero ad Hogwarts. Non ho mai scritto su di
loro né sulla nuova generazione, ma mi sono buttata. Sono
entrambi Grifondoro, in alcune fan fiction Victorie è
Corvonero, ma io non ce la vedo. Va beh, io non ho altro da dire (e
menomale!) spero che vi sia piaciuta!
Vi chiedo solo una cosuccia, che ne dite di lasciarmi una recensione?
Eh? Eh? Eh? Guardate che vado avanti con gli “eh?”!
Su, dai, che vi costa? Se siete autrici mi capirete, sapete quanto
è bello sapere cosa ne pensa la gente del proprio lavoro e
se la critica fosse neutra o negativa, beh, ti aiuterebbe a migliorare
e a crescere! Se non siete autrici, allora non so cosa dire, ma
sappiate che mi fareste un grandissimo piacere, voglio sempre capire
cosa ne pensa la gente di quello che scrivo.
Detto questo penso che possa anche lasciarvi e concludere qui!
Un bacione,
Felix
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