Titolo: Una lettera che cambia la vita.
Serie: Slam Dunk
Pairing: HanaXKaede; KaedeXHana.
Avvertenze: questa storia racconta amore tra persone dello stesso sesso
per cui se non vi piace il genere non leggete
Disclaimer: i personaggi di Slam Dunk non mi appartengono
KANAGAWA
" Ho raggiunto il mio sogno, ma non sono felice come vorrei. Sento un
vuoto vicino a me, ma non capisco …. Ho tutto: soldi, fama,
maree di ammiratori e ammiratrici che farebbero di tutto per una notte
nel mio letto, ma tutto questo non mi trasmette niente …..
solo desolazione .
Forse avevate ragione a chiamarmi congelatore umano, anche se vicino a
te mi scioglievo …..
Se ci penso adesso ha un che di comico. Il fatto che tu fossi
l’unico in grado di farmi reagire, avrebbe già
dovuto dirmi qualcosa, ma ero troppo preso dal voler essere il migliore
da non prestare attenzione a ciò che mi circondava e a
ciò che mi diceva il mio cuore.
Devo ammetterlo do’hao ti ho sempre invidiato, tu sei il mio
contrario: sei solare, allegro, vitale, mentre io sono sempre stato
solitario, e con il mio carattere ho sempre allontanato tutti.
Tu sei stato il primo che ha cercato di vedere oltre questa corazza e
così sei diventato il mio primo amico, e ora capisco che
avrei voluto fossi qualcosa di più; ma non te ne ho dato mai
la possibilità, perché sono fuggito. Si Kaede
Rukawa è fuggito con la stupida scusa di voler giocare
nell’NBA, scappato dall’unica cosa che mi abbia mai
toccato il cuore: TU.
Sai meglio di me che non sono bravo con le parole, ma per chiarire i
miei sentimenti ho messo da parte un po’ del mio orgoglio e
ti ho scritto questa lettera.
Certamente mi starai dando della “baka kitsune” e
per questa volta ti do pienamente ragione!
So che fai parte della nazionale e ne sono contento, tu hai sempre
avuto un gran talento che finalmente hai imparato ad usare senza fare
il buffone, come quando andavi dietro alla sorella di Akagi.
Dicono che ti rendi conto di quello che hai solo quando lo perdi e a me
è successo proprio così, solo che ti ho perso
senza averti avuto veramente.
Non credo riceverai mai queste righe, perché preferisco non
avere un tuo rifiuto o addirittura il tuo odio.
Almeno mi è servito per chiarire i miei sentimenti ed essere
sincero con me stesso. "
< Non ci capisco niente! Va bene dire che la fama che tanto
cercava non lo soddisfa, perché non gli dà
né calore né felicità, ma da qui a
dire tutte quelle cose sui suoi sentimenti per me ce ne passa
…. > commentò confuso il rossino.
< Hana, tu avevi già capito che era gay, vero?
Perché mi sembri più sconvolto del fatto che
possa provare qualcosa per te più che aver
scoperto la sua sessualità. > chiese divertito Yohei.
< Ma che dici Yo, tutti lo sospettavamo e io ne ho avuto
conferma quando l’ho riaccompagnato a casa dopo la festa per
la vittoria del campionato. Aveva bevuto un po’ troppo ed era
diventato abbastanza … come dire …. loquace.
> cercò di spiegare imbarazzato Hanamichi.
< Allora la cosa che non capisci qual è? >
chiese cercando di spronarlo il moro.
< Non capisco, perché proprio io? Andiamo io sono
stato scaricato da ben 51 ragazze, cosa ci può aver trovato
di bello in me? > ammise esponendo la sua paura di essere usato.
< Hana tu sei una persona fantastica, e poi lo ha detto anche
lui che nonostante abbia molte fans prova ancora qualcosa per te.
Quindi smettila di farti tutti questi problemi e prova a pensare che tu
eri l’unico che riusciva a farlo reagire facendogli lasciare
il suo modo tutto basket e nient’altro. Poi anche
tu provavi, anzi provi qualcosa per lui, e di certo non è
l’odio che tanto decantavi. Tu non riesci ad odiare
veramente qualcuno, lo sai. > lo ammonì bonariamente
Mito, stufo di vedere il suo amico triste da quando Rukawa se
n’era andato.
< Yo non so che fare! > bisbigliò
affranto il rosso.
< Segui il tuo cuore come hai sempre fatto, anche se ti stesse
dicendo di andare fino a New York per prendere a calci una volpe scema
che ti ha fatto disperare fino adesso! > sghignazzò
il moro, consapevole del fatto che ciò che voleva fare
l’amico al volpino non centrava affatto con il picchiarsi.
< Hana da quando è partito sei cambiato,
impercettibilmente, ma sei cambiato. Lui era il tuo sprone per
migliorarti nel basket sia come persona >.
NEW YORK
Da quando aveva inviato la lettera si era insultato molte volte per il
suo colpo di testa. Nonostante questo nessuno si era accorto del so
turbamento, neanche il suo coinquilino, Mark, che era anche un suo
compagno di squadra. L’unico modo per sfogare la sua
frustrazione era giocare a basket fino a sfinirsi, e anche quella sera
fece così per poi tornare a casa quando erano ormai passate
le 22.00.
Appena entrato sentì il suo coinquilino parlare con qualcuno
che non riconobbe, e non ci badò più di tanto,
visto che rimaneva coperto dalla porta della cucina.
Si diresse direttamente alla sua stanza senza prestare attenzione al
suo coinquilino, e senza nemmeno lavarsi si buttò a peso
morto sul letto. Poco dopo sentì la porta
d’entrata sbattere mentre Mark andava a trovare la fidanzata,
come tutti i venerdì sera.
E finalmente poté sentire il suo amato silenzio, fino a che
il rumore della tele accesa lo irritò.
Come cazzo aveva fatto quello scemo a dimenticarsi la tv accesa?
Mentre gli lanciava tutte le possibili maledizioni si alzò
dirigendosi svogliato verso la sala, ma appena entrato
restò di sasso: sdraiato sul so divano c’era
…. LUI .
‘Kaede stai diventando matto! Adesso oltre a sognarlo ogni
notte ho anche le allucinazioni di lui sdraiato sul tuo divano! Kami
che ho fatto di male per meritarmi questo?’ sospirando si
mosse per spegnere la televisione quando fu fermato dalla mano del suo
“sogno”.
< Kaede aspetta! >
‘Ok sto sicuramente sognando lui non mi avrebbe mai chiamato
per nome’
Vista la faccia perplessa del moro il rosso
continuò < Kitsune, smettila di guardarmi
come se fossi un fantasma! >. Si imbronciò ottenendo
solo che Rukawa sgranasse ancora di più gli occhi
sussurrando un incredulo < Hana? Sei proprio tu?
>
< E si kitsune, il tensai ti ha onorato della sua presenza!
> ritrovò la sua baldanza il rossino, internamente
contento della sorpresa fatta al moro. Kaede senza aggiungere niente lo
abbracciò incredulo, mentre lacrime silenziose bagnavano il
collo di Sakuragi che continuava ad accarezzargli la schiena.
< Kae …. Calmati, non piangere …..
> cercò di calmarlo il rosso, ottenendo come risposta
il solito do’hao subito seguito da un abbraccio
più stretto mentre il moro nascondeva la testa contro il
petto del compagno.
< Sei …. Sei vero? > chiese ancora incredulo e
timoroso di vederlo scomparire il moro, senza alzare il viso dal petto
dell’amato.
< Il solo ed unico! > scherzò tentando di
alleggerire la tensione ricevendone il solito do’hao.
< Mi sei mancato kitsune …. Tu e i tuoi
“do’hao”! > gli confidò
il rosso, facendogli alzare la testa per poter guardare quel bellissimo
volto di cui si era irrimediabilmente innamorato.
I suoi occhi azzurri, velati dalle lacrime appena versate, erano ancora
più belli di come se li ricordava e senza pensarci si
protese per baciarne le palpebre. Il moro sembrava ancora incredulo per
la sua presenza e a quei baci delicati rispose cingendogli il collo con
le braccia per ricongiungere le loro labbra in un bacio tenero e umido
che lo ripagò di tutta la sofferenza patita durante la loro
lontananza.
< Sei qui! … Anche tu mi sei mancato piccolo! Non sai
quanto! > bisbigliò soffiandogli sulle labbra prima
di coinvolgerlo in un altro splendido bacio.
< Sai volpacchiotto, non ti facevo così bravo ad
usare le parole sai? >
< Do’hao! > si imporporò il moro
mentre baciava dolcemente il collo del suo do’hao.
Rimasero abbracciati a lungo scambiandosi dolci baci, prima i decidersi
ad andare a dormire nella stanza del moro.
Finalmente di nuovo insieme.
OWARI
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