Una congiunzione celestiale
Elizabeth aveva lasciato il padre mezz’ora fa. Dopo che ebbe
passato un po’ di tempo da sola per riflettere e calmare i
suoi pensieri, ritornò nel salotto, si recò
dritta verso la sedia che aveva occupato prima, prese in mano il ricamo
e cominciò a ricamare alacremente.
Passati alcuni minuti quando si sentì in grado
d’incontrare lo sguardo di Darcy, gli gettò una
rapida occhiata. Darcy ricambiò il suo sguardo con un mezzo
sorriso e un sopracciglio alzato interrogativamente. Elizabeth gli
ricambiò il sorriso e, arrossendo furiosamente,
ritornò al proprio lavoro, perché non aveva
fiducia di poter mantenere il segreto se avesse continuato a guardarlo;
suo padre aveva dato la propria benedizione alla loro unione.
Darcy, che non desiderava altro che rimanere da solo con Elizabeth,
finalmente decise di passare all’azione, e alzandosi,
passò oltre Mary che stava suonando il pianoforte, e si
recò dove la signora Bennet stava giocando a carte con Jane,
Bingley e Kitty.
Si rivolse alla signora Bennet chiedendole, “il vostro
giardino offre una buona vista del cielo meridionale?”
La signora Bennet alzò lo sguardo irritata, e disse
distrattamente, “Sì, lo fa…”
“Chiedo perché sono un patito di astronomia e
c’è una congiunzione particolarmente bella dei
pianeti Venere e Giove questa sera, ma si vede solo dal sud.”
“Siete il benvenuto a camminare dietro la casa per trovare
tale vista.” La signora Bennet era ansiosa di avere
l’odiato signor Darcy fuori di casa, dove non poteva
infestare Bingley con la sua arroganza.
Darcy finse ignoranza e chiese, “e ci arrivo andando
da…?”
La signora Bennet disse a alta voce, “Lizzy, per favore porta
il signor Darcy al prato dietro la tenuta, dove può
osservare i suoi pianeti.”
Elizabeth, con alacrità non comune quando si trattava degli
ordini della madre, disse in fretta, “sì,
mamma.” E con occhi abbassati per nascondere il sorriso,
lasciò la stanza insieme a Darcy. Indossarono in silenzio i
cappotti, uscirono dalla casa e camminarono lungo il lato
dell’edificio.
Appena Darcy fu sicuro di essere fuori vista di tutte le finestre,
prese la mano di Elizabeth e con un sorriso soddisfatto, la
posò sul suo braccio.
Dopo un attimo domandò a Elizabeth,
“com’è andata la conversazione con tuo
padre?”
Elizabeth emise un sospiro esasperato.
Allarmato, Darcy chiese velocemente, “cosa
c’è, mia diletta? Non ha dato il suo consenso al
nostro matrimonio?”
Elizabeth, udendo la preoccupazione nella sua voce cercò di
alleviarlo, “oh no, non è questo. Papà
ha dato il suo consenso, è solo…”
“Tesoro, cosa è?” Darcy stava iniziando
a preoccuparsi.
Crucciata, Elizabeth spifferò fuori, "Oh! Come vorrei essere
stata più moderata nella mia opinione su di te! Se solo
avessi tenuto la bocca chiusa riguardo alla mia antipatia per
te!”
Darcy rilassò come le sorrise.
“Nessuno mi crede quando dico quanto
io…” Elizabeth si arrestò, arrossendo,
“quanto io ti voglio bene. Ci vollero un sacco di spiegazioni
prima che Jane e mio padre mi credettero. Loro due sono le persone che
mi conoscono meglio, se loro non credono a quello che provo per te,
come faranno poi gli altri in Meryton? Crederanno tutti che ti sposo
solo per i tuoi soldi!”
Ormai avevano raggiunto il prato al lato meridionale della casa,
circondata da grandi alberi di olmi. Mentre sostavano sotto un grande
ramo, Darcy si fermò all’improvviso, si volse
verso Elizabeth e prese la sua mano.
“Mia amata Elizabeth. Sono sicura che appena il nostro
fidanzamento sarà annunciato e la gente ci vedrà
insieme, nessuno metterà in dubbio la sincerità
dei nostri sentimenti.”
“Cosa intendi?”
“Intendo dire,” rispose Darcy sorridente,
“che i tuoi sentimenti per me sono scritti così
chiaramente sul tuo volto che non si può fare a meno di
notarlo. Quando guardo nei tuoi occhi e vedo un amore così
immeritato in loro, riesco a malapena a respirare. So di non meritarlo
e perciò sono l’uomo più fortunato del
mondo. Non riesco quasi a trattenermi dal stringerti forte a
me.”
Le sue azioni smentirono le parole dette dacché avvolse
Elizabeth tra le sue braccia. Elizabeth, anche se colta di sorpresa, si
rilassò contro il suo corpo, appoggiò la testa
sulle sue spalle larghe e Darcy rilasciò un sospiro contento.
Dopo alcuni attimi, Elizabeth alzò la testa e guardando su a
Darcy disse, “sono io che mi sento sopraffatta dal tuo
sguardo. In questo momento ho l’impressione come se i tuoi
occhi mi guardano fino in fondo all’anima, e posso solo
meravigliarmi che ci siamo trovati dopo tutto quello che abbiamo
passato.”
“Sì, è un miracolo. Qui è
precisamente dove ho desiderato essere in tutti questi mesi…
te tra le mie braccia, sentire il tuo cuore battere contro il mio
petto… la mia pelle,” disse, accarezzandole la
guancia con una mano, “contro la tua… le mie
labbra,” premette le labbra sulla sua fronte,
“sulle tue labbra…”
Le sue labbra trovarono quelle di Elizabeth e le baciò
teneramente. Elizabeth gli accarezzò i capelli, stringendolo
più a se mentre le braccia di Darcy si chiusero intorno a
lei, stringendoli in un abbraccio vertiginoso. L’attimo si
trasformò in minuti, dimentichi di tutto tranne loro stessi,
quando furono interrotti da una voce.
"Lizzy? Signor Darcy? Siete qui?” erano Jane e Bingley che
erano venuti a cercarli perché si era fatto tardi e Darcy e
Bingley dovevano ritornarsene a Netherfield.
Si divisero riluttanti, guardandosi negli occhi con tale
intensità da far tremare le gambe.
Quando ricuperò l’uso della parola, Elizabeth
chiamò, “siamo qui, Jane.” Come si
aggiustò in fretta i capelli, l’umore allegro di
Elizabeth ritornò e domandò a Darcy,
“Fitzwilliam, stasera c’è veramente una
congiunzione di pianeti, o è stato soltanto un piano
elaborato per rimanere da soli?”
"Elizabeth! Come puoi dubitare di me? Dico sempre la
verità!” replicò Darcy in finta
costernazione. “Sì, c’è una
congiunzione di pianeti.” Indicò due brillanti
puntini nel cielo meridionale che si trovavano più vicino
all’altro di prima.
Elizabeth, presa nella bellezza di ciò che vedeva,
esclamò, “bellissimo!”
Darcy, gettando uno sguardo alla futura moglie, mormorò,
“Sì, davvero bellissimo!”
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