RINGRAZIO DI CUORE ROB per la sua continua disponibilità ,
e
per avermi corretto questa storia
dandomi la possibilità di condividerla
con tutti voi ,
GRAZIE GRAZIE
BURIED
‘’prima ora’’
Apro gli occhi.
Buio.
Chiudo gli occhi.
Li riapro.
Buio , vedo il nero assoluto.
Inizio ad agitare le mani, tasto l'aria intorno a me, sento una
parete, continuo ad accarezzarla fino a capire di che materiale si tratta,
legno, ma dove mi trovo?
Abbasso le mani e quella destra si scontra con un oggetto che
afferro subito, dalla forma potrebbe essere una torcia, la palpo
nell’intenzione di trovare il pulsante per accenderla, luce !
La luce conferma una delle teorie peggiori a cui avevo pensato,
sono dentro una cassa di legno, totalmente solo.
Il mio cuore inizia a battere decisamente troppo veloce, il panico
e la paura mi stanno divorando, il respiro diventa sempre più affannoso così
inizio a dare pugni alla parete con l'intezione di romperla e uscire da questa
scatola che sembra essere sempre più piccola .
Inizio a urlare e con tutta la mia forza continuo a colpire la
cassa, mi fermo solo quando mi rendo conto che ho la mano sanguinante.Forse me
la sono persino rotta, il panico fa fare queste cose! Poggio la testa a terra e
lascio uscire tutte le lacrime che iniziano a bagnarmi il viso; perché? Perché
tutto questo? Dove mi trovo? Continuo a ripetermi queste domande ma le risposte
non arrivano.
Il panico diminuisce e inizio a provare dolore alla mano che in un
momento di poca lucidità ho quasi rotto. Meno male che è la sinistra penso
ridendo come uno stupido disperato.
Me ne resto accoccolato in un angolo della cassa, con la testa
poggiata a terra, le gambe sul petto, la mano dolorante dentro la giacca per
cercare di tamponare la ferita e la torcia che illumina la scena disperata di
un uomo che due ore fa stava per sposarsi e ora è si ritrova dentro una cassa
chissà dove.
Silenzio, l'unica cosa che riesco a sentire sono i miei lamenti, è
tutto troppo silenzioso, non è possibile, escludo la possibilità di essere
all'interno di un camion o una nave.
Tiro su con il naso, e un
ricordo mi fa riprendere la speranza: ‘’you can't give up, that's the deal, we
want the happy ending, we can't give up’’ sorrido con amarezza; l’ho detto io,
l’ho detto a Kate, Kate. Alzo la testa da terra, chissà come starà Kate, la
immagino vestita da sposa che mi aspetta, mi crederà morto o disperso.
Abbandono i pensieri peggiori per un attimo e inizio a guardarmi intorno, devo
trovare un modo per uscire da qui. Devo uscire da qui per lei, per la mia
famiglia.
Prendo la torcia la punto davanti a me e noto un sacchetto di tela
blu, lo apro con un pò di difficoltà, all'interno vi trovo un coltellino, -se
pensa che mi ucciderò si sbaglia di grosso- penso tra me e me, e un cellulare.
È un usa e getta, ciò che mi aspettavo, ma sorrido, questo significa che c’è
ancora speranza!
Lo prendo subito e trovo un messaggio anonimo -CHE ASPETTI A
CHIAMARLA?-. -Simpatico, ha anche il senso dell’umorismo- penso facendo una
smorfia. Metto la torcia in verticale in modo che faccia più luce possibile e
digito il suo numero.
Rispondi!
Rispondi!
‘’pronto’’ risponde una voce talmente triste che riesco a sentire
la sua sofferenza.
‘’pronto, pronto sono Rick! ‘’ urlo io.
‘’Castle? Oddio sei vivo! dove sei finito?’’ inizia a farmi
domande ma io la fermo subito.
‘‘Kate ascoltami sono dentro una cassa e penso di essere sepolto
vivo.’’
Silenzio.
La linea è si è interrotta, diamine! Agito il cellulare in aria
sperando di trovare campo; ma ciò che vedo è una targa attaccata alla parete. Prendo
la torcia e la illumino; sento un groppo in gola, non ce la posso fare.
La targa ha inciso ‘’1 Aprile 1969
12 maggio
2014 ‘’ e come se non fosse abbastanza c'è scritta l’ora, l’ora in cui
l’ossigeno sarebbe finito e io sarei morto affissato dentro questa cassa, solo
e con troppi rimpianti.
Faccio un respiro profondo l'ora sul cellulare, segna le 15.06 tra
esattamente 3 ore io morirò, tre ore, tre fottute ore, ho vissuto la mia vita
pensando di avere tutto il tempo del mondo mentre adesso mi rimangono solo 3
ore!
Con la torcia illumino la mano che continua a sanguinare, sfilo la
camicia dai pantaloni e con il coltellino ne taglio un pezzetto per fasciare la
mano. Così magari evito di morire dissanguato! Metto la torcia in verticale e
butto la schiena all’indietro, sono cosi stanco. Silenzio.
È tutto cosi silenzioso, prendo il cellulare ma non c'è ancora
nessuna tacca.
Poggio la testa sul legno e noto che la luce emanata dalla torcia
forma un cerchio perfetto che si sfuma piano piano, assomiglia tanto alla Luna;
un cerchio rotondo che illumina il buio più oscuro.
Penso sempre a lei, penso alla mia Kate, non so nemmeno se ha
capito che sono sepolto vivo, non so niente e lei è cosi lontana.
Dovrei prendere il cellulare per cercare una tacca per
richiamarla, ma la mia luna è così bella, così luminosa, quasi mi sorride e mi
da speranza. Una lacrima mi esce ma non la asciugo, la lascio scivolare sul mio
viso, cosi fredda sparisce dentro la mia camicia.
Driinn.
Driinn.
Il cellulare sta squillando, mi alzo di scatto, lo prendo e
rispondo ‘’Castle ci sei?’’ sento la sua voce piena di speranza.
‘’si amore sii ‘’ dico tremando.
‘’Rick oddio pensavo di averti perso ‘’ mi dice e la immagino
sorridermi con quel sorriso magico che sa fare solo lei, quel sorriso che basta
vederlo e tutto si aggiusta, il sorriso del quale avrei bisogno proprio ora.
‘’ti amo’’ gli sussurro, sento un suo singhiozzo.
‘’ amore ti prego non piangere, tu mi troverai, tu mi troverai ‘’
dico cercando di sperarci pure io .
‘’ma cosa vogliono da te? ‘’ dice e sento che è tornata in se.
‘’non lo so ancora, so solo che mi mancano 3 ore di ossigeno e poi
sai cosa succederà’.
‘’Rick cosa stai dicendo?’’.
Faccio un respiro,’’ C'è
una targa nella cassa che riporta l’ora in cui morirò’’
‘’Cosa?’’ continua a rifiutare la verità.
‘’ Amore io alle 18 sarò morto, l’ossigeno finirà e io morirò
affissato‘’ dico senza fiato e ciò che sento è solo silenzio.
‘’Kate sii forte ti prego! Ti prego ora non ho bisogno di te come
fidanzata ma come detective perché devi trovarmi; devi trovarmi prima che sia
troppo tardi ‘’ sento che tira su con il naso.
‘’Hai ragione Rick, scusami ‘’ dice con voce così sofferente.
‘’Non scusarti ti prego ‘’.
Sento Kate urlare a Esposito e Ryan, -come mi mancheranno quei
due- penso tra me e me, i rispettivi ordini. Mi basta sentire la sua voce, mi
manca da morire e questa è la maledizione peggiore; non poter stare con lei,
morire solo come un cane, ricordando solo il suo sorriso, il suo viso troppo
perfetto e quella risata. Torna a parlare con me ‘’ti troverò te lo prometto’’
mi dice ma sono costretto a non crederle.
‘’non promettermelo, non
promettere ciò che non sai se puoi mantenere, so che farai del tuo meglio, ma
non promettermelo‘’.
‘’Rick, ti amo più di qualunque cosa, davvero ‘’.
‘’Lo so’’.
‘’Vuoi che ti passo Alexis e tua madre? ‘’ non sono pronto a
parlare con loro, perché se gli dico che sono sepolto vivo anche loro
soffrirebbero e non devono.
‘’No , di loro che mi hanno rapito ma non dire altro, ti prego, so
che odi mentire ma fallo per me ‘’ .
‘’Va bene ‘’ mi dice.
Rimaniamo in silenzio ma questo mi basta. Mi basta sentire i suoi
respiri per sapere che lei sta bene, lei sta bene ma non so se starò bene io.
‘’Devo chiudere ‘’ dice lei.
‘’ Lo so.. allora se ci sono novità chiamami ti prego ‘’ dico
disperato non voglio lasciarla.
‘’E tu chiamami se dovessi perdere la speranza‘’
‘’Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo’’ lo ripeto piu volte perchè
voglio essere sicuro che lo sappia ,voglio che sia l'ultimo ricordo che avrà di
me.
‘’Ti amo, ti amo, ti amo anche io’’ dice lei.
Tin.
Tin.
Tin.
Tin.
Poggio il cellulare, alzo lo sguardo e vedo quella luce che mi
piace chiamare luna. Riesco a vederla,
riesco a vedere la mia Kate mentre sorride ,mentre ride e sento come se la
stessi ancora toccando.
La mano ha smesso di sanguinare ma fa male. Ma non è male
paragonato a quello che sento dentro di me, la solitudine mi distrugge, quel
silenzio uccide.