Oh, Captain!

di _Takkun_
(/viewuser.php?uid=334761)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


2.  Shanks

 
Pioveva a dirotto. Era come se il tempo stesse rispecchiando il suo stato d’animo in quel momento.
Il suo e quello di Buggy che, di fianco a lui con gli occhi pieni di lacrime, teneva lo sguardo puntato sul patibolo, come il resto della massa intorno a loro.
 
“Vi interessa avere il mio tesoro? Prendetelo pure se volete! Avanti, cercatelo! In esso è racchiuso quanto di più prezioso al mondo!”
 
Un grande boato si accese tra la folla alle parole del Re dei pirati, mentre il rosso abbassò di colpo il capo alla fine del discorso del suo Capitano, trattenendo inconsapevolmente il respiro per svariati secondi. Era successo, le sue labbra non si sarebbero più mosse.
Il cappello di paglia che aveva sulla testa gli stava riparando il viso dalle gocce di pioggia, eppure il suo volto era bagnato, molto bagnato. Con la mano destra si strinse la maglietta bianca con forza, all’altezza del petto, premendosi  il copricapo sul viso con l’altro arto.
Buggy si era lasciato andare ad un pianto disperato, lanciando un grido verso il cielo scuro e stringendo i pugni lungo i fianchi, mentre lui si stava sforzando il più possibile per riuscire a tenersi dentro ogni singolo singhiozzo. Il Capitano non avrebbe voluto vederli piangere. Alzò con l’indice il cappello e si sfregò con foga le guance bagnate con il dorso della mano, asciugandole quasi completamente, ma le lacrime non avevano alcuna intenzione di fermarsi. Una dopo l’altra ripresero a solcare il viso dell’ex-mozzo, gli occhi sempre più arrossati.
 
Piangeva.
Il Capitano era stato molto importante per lui, troppo.
Piangeva.
Era diventato il suo idolo, fin dal primo momento in cui si erano incontrati, un modello da seguire.
Piangeva.
Non era stato solo il suo Capitano, non era stato solo un prezioso amico. Per lui era stato praticamente un padre.
 
Continuando a versare lacrime su lacrime senza interruzione, riportò alla mente ciò che il Capitano gli disse una volta.
 
 
 “Solo dopo aver provato sia la vittoria che la sconfitta, così come la fuga ed il pianto, un uomo diventa realmente tale! Non avere mai paura di piangere, e rialzati sempre a testa alta, figliolo!”
 
 
Si pulì del muco –che ormai aveva raggiunto il labbro superiore- con la manica della sua maglietta, abbozzando un sorriso.
Andava bene piangere, non era un segno di debolezza, ma dopo bisognava trovare la forza per andare avanti.
Quella non era una fine…
Il rosso cadde in ginocchio su una pozzanghera, bagnandosi i pantaloni marroni, gli occhi gonfi e un sorriso ad increspargli le labbra.
“La mia promessa!” Urlò rivolto verso il patibolo, dimenticando il resto delle persone attorno a lui. “La manterrò, ci può scommettere! Lei continui a guardarmi da lassù e vedrà che non se ne pentirà, Capitano!” Assicurò con entusiasmo, ridendo per un breve istante, riabbassando con incredibile lentezza il viso verso il basso, arrivando ad appoggiare la fronte contro il suolo.
“Realizzerò il mio sogno, quindi mi stia a guardare, Capitano Roger.” Mormorò, mordendosi con forza il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.
… sarebbe stato un nuovo ed emozionante inizio.
 
“Grazie di tutto.”
 
♠♠♠
 
“Sei davvero sicuro di non voler venire con me?” Gli domandò per l’ennesima volta il rosso, salendo a bordo della sua piccola imbarcazione in legno.
L’azzurro alzò gli occhi al cielo.
“Quante volte devo dirtelo?! Non farò mai parte della tua ciurma! Mettitelo bene in testa!” Gli sbraitò contro il pirata pagliaccio, facendolo sospirare.
“Come vuoi tu.” Si arrese. “Che cosa hai intenzione di fare d’ora in poi, Buggy?” Chiese.
“Mi sembra logico. Formerò una mia ciurma e diventerò il pirata più forte di tutti!” Ghignò in direzione del compagno.
“Questo fa di noi dei nemici, lo sai, vero?” Ricambiò il ghigno Shanks.
“Un nemico di cui mi sbarazzerò facilmente.”
“Nei tuoi sogni, amico.”
“Io e te non siamo amici, Shanks.” Gli voltò le spalle, infilandosi le mani in tasca.
Il rosso sorrise, scuotendo la testa. So che non ci credi nemmeno, pensò.
“La prossima volta che ci rivedremo dovremo scontrarci in battaglia, e allora capirai chi è il più forte tra noi due.” Disse sempre l’azzurro, allontanandosi pian piano, dedicandogli un cenno con la mano come saluto.
“Buggy!” Urlò facendolo fermare. “Abbi cura di te, e ricorda che ci sarà sempre posto nella mia ciurma, se vorrai!” Lo avvisò.
“Non accadrà.” Si limitò a dire, riprendendo a camminare. “E vedi di pensare a te stesso. Tra noi due sei tu quello che si caccia più facilmente nei guai, idiota.”
Shanks sorrise ancora.
“Ci vediamo, Buggy, ciao!” Urlò con forza, l’amico ormai lontano.
Il rosso si voltò a guardare l’immensa distesa blu alle sue spalle. Alzò lo sguardo verso il cielo limpido, venendo quasi accecato dai forti raggi del Sole. Sorrise smagliante, abbassandosi il prezioso cappello di paglia sugli occhi.
 
“Una nuova avventura ha inizio!”
 
 

Angolo autrice:

Eccomi in tempo record! XD
Allora la faccio breve perché  sto scrivendo e al contempo guardando One Piece alla tv!
Spero che Shanks vi sia sembrato abbastanza IC e che… ACEEE! ­­ç_ç
No, mi sto distraendo, dicevo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso.
Inoltre, il breve discorso che Shanks riporta alla mente, viene “detto” proprio da lui nell’episodio dei funerali degli Innominabili (perché sennò l’autrice scoppia a piangere). Mi sembrava un’idea carina il fatto che Roger potesse avergli detto una cosa simile.
Vabbuò, un grosso bacione e grazie infinite a chi ha recensito, a chi vorrà farlo, e a chi ha messo la storia nelle varie categorie! ^^
Ciao!
 
P.s: perdonate la presenza di errori, nel caso ce ne fossero. Fatemeli presente e provvederò a correggerli il prima possibile! 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2836364