Torte.
E così,
tutto si è incasinato.
Non importa quanti
sforzi qualcuno possa fare, si finisce sempre per sbagliare
qualcosa. Puoi avere le intenzioni migliori del
mondo, ma questo non implica che il
risultato non sia
un completo disastro... E così
ci ritroviamo invischiati nel groviglio delle nostre
stesse scelte,
implorando chiunque abbiamo a tiro
di aiutarci ad uscire da
questa impasse.
Cos'è che
ci manca per far in modo che
tutto quello che
pianifichiamo finisca come vorremmo? Per le
torte basta mescolare gli ingredienti giusti nel modo
giusto, poi si
inforna e voilà, ecco la torta
pronta. Per le persone, invece? Non troverai mai un
uovo che si ribella mentre cerchi
di romperlo sul bordo della terrina con l'impasto. Nessuna
manciata di farina proverà mai a ferire i
tuoi sentimenti quando stai per farla
piovere sopra il resto degli ingredienti.
Ma soprattutto, nessuna bustina di lievito
finirà per innamorarsi di te un attimo prima che tu la
squarci.
Le cose
più
belle sono quelle inaspettate,
ma a volte sarebbe bello riuscire
a prevedere cosa sta per
succedere. Almeno hai quel minimo di
scarto per prepararti psicologicamente... Per esempio,
cosa dovrei dirti, adesso? Sei qui, seduto
su questo stupido gradino di marmo con me, e
mi dici che non sai cosa fare. Mi abbracci. Mi dici che non
è colpa mia. Mi abbracci di nuovo.
Sono contenta che abbiamo
rinunciato a continuare a lottare con l'interruttore
a tempo per far restare la luce accesa, almeno
non puoi vedere il mio viso
mentre ti dico che non sto così male.
Non so mentire, come non so preparare le torte. Finisco sempre per bruciacchiarle. Forse qualcosa non va in tutto questo, forse ho confuso il latte con la panna, la farina
con la maizena... Forse ho confuso quello che speravo e quello che volevo... Speravo di riuscire ad andare avanti, dimenticare e
spegnere quello che sento.
Voglio risolvere questa situazione, finire questa torta
e vedere come viene fuori, se
è lievitata al punto giusto...
Ma so già che
non è così, l'unica cosa
che riuscirò a tirare fuori dal forno sarà una cosa molliccia
e storta, con un leggero
velo carbonizzato.
Facciamo così, io lascio stare
la cucina
e tu lasci stare quello che
potresti provare per me. Torna dentro, va'
da lei, resta lì. Ho
bisogno che questo gradino
sia l'unica cosa che
mi resta a legarmi a te, con
lo
stampo tiepido che lascerai quando te
ne sarai andato.
Non voglio piangere davanti a te.
Ti dico di stare tranquillo
e di andare dentro. Mi abbracci un'ultima
volta e sento le tue labbra che lasciano la scia di
un piccolo bacio sulla mia guancia, poi torni dentro
da lei.
Il mio futuro non è quello di
pasticcera. Ammucchio i resti
della terrina di vetro del mio cuore che
si è frantumata sul pavimento
quando l'ho lasciata cadere.
Sto bene...
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