La mia stella

di ethy
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Il cielo era ancora buio, ed Emma non riusciva a dormire, era spaventata, euforica, eccitata per quel che era successo durante la notte.
Non era scappata quella sera, non aveva trovato nessuna scusa, era rimasta, non aveva rinunciato alla passione dei suoi baci, non aveva rinunciato a nulla di quello che si era ripromessa di evitare...
Quando lui le chiese cosa dovesse fare, lei gli disse di non smettere di baciarla, quando le chiese ancora cosa dovesse fare, lei gli rispose di amarla.
Ed ora non riusciva a pensare ad altro che a lui, a loro, a quei momenti, alle sensazioni provate, alla voglia di ricominciare, al fatto che per paura lei non avesse voluto scoprire prima che quell'alchimia sentita sull'isola che non c'è, altro non fosse che la punta dell'iceberg di un turbinio di emozioni mescolati alla passione ed al piacere che non credeva di aver mai provato con nessuno, nemmeno con Neal, ma forse era troppo piccola all'epoca per capire.
Si mordeva le labbra, sbirciava il suo viso, sorrideva da sola, si rimordeva le labbra, voleva baciarlo, ma non voleva svegliarlo, voleva dirgli che non riusciva a smettere di pensarci, ma avrebbe dovuto confessargli che provava quello che rinnegava ogni volta...
Si alzò, prese la camicia nera di lui la indossò ed uscì sulla terrazza, l'aria gelida di quella notte non riuscì minimamente a scalfire la sensazione di calore che aveva dentro, le piaceva quella brezza sul naso, e quell odore forte di mare, forse avrebbe amato anche lei la vita in mare aperto, se avesse avuto ancora la sua nave.
Forse poteva ritrovarla... E riprenderla, le piaceva l'idea di poter fare qualcosa per lui, lui aveva fatto di tutto per lei, si sentiva di voler ricambiare.
-che ci fa la mia camicia indosso alla mia principessa?-
-che ci fai sveglio,dovresti essere esausto...- disse arrossendo
-non sarò mai stanco per te mia dolce Swan, mai...- la invitò a rientrare stringendola tra le braccia, ammiccando e lasciandole intendere altre ore di fuoco.
-Killian, posso vederlo ora?-
-perché - chiese scuro in volto, i suoi occhi si erano accesi in una tempesta lei aveva visto il ghiaccio in quell'espressione
-tu mi piaci così come sei, e non sarà di certo un braccio ferito a farmi cambiare idea.. Per favore perché non vuoi..-
Aveva l'aria smarrita ora, non sembrava più gelato, si sedette sul letto e lentamente prese a togliere le bende dal braccio.. Ad ogni giro controllava l'espressione di Emma, come se avesse veramente il terrore che lei potesse fuggire davanti al suo dolore.

Lo fece alzare,
Gli si misi di fronte,
Gli prese il braccio sinistro e lo fece aderire al suo.
-ti manca non avere la mano?-
-non mi mancava prima dell'altra sera, quando mi hai baciato dopo il viaggio nel tempo-
-sono io il problema?-
-no, prima era diverso-
Era così serio...triste, dispiaciuto..
-a me non interessa, io ti voglio per quello che sei.-
-Emma, io....-
Si fermò di fronte all'espressione incredula di lei... 
Guardò in basso..sul braccio...
-sei stata tu?-
-io non so nemmeno come si fanno certe cose...-
Una mano di luce si era materializzata sul suo braccio ferito, era di luce tenue, poteva muoverla come fosse la sua, la poteva toccare come se fosse lì veramente...
-Killian il tuo ciondolo..-
Abbassò lo sguardo, il ciondolo si era illuminato...
Emma si allontanò di qualche passo per guardare meglio quella luce, ma si spense immediatamente.
La mano nuova scomparve.

Lei si riavvicinò guardandolo confusa, il ciondolo si illuminò nuovamente e la mano comparve.
Increduli e spaesati ripeterono un paio di volte la scena, per giungere alla conclusione che era la sua vicinanza a fare questo, e quindi probabilmente senza volerlo stava usando la magia bianca per lui..

Mentre lei era ancora assorta da questa strana manifestazione di magia, lui le carezzò i capelli con la sinistra, e sorrise, la poté alzare prendendola sui fianchi, la poté tenere in braccio come non avrebbe mai potuto fare prima...aveva un sorriso così luminoso, e aveva quella luce negli occhi che lei smise di chiedersi come avesse fatto ad usare la magia.
Lui fissò quei due smeraldi che l'avevano incantato tempo addietro, la adagiò sul letto, le sussurrò qualcosa all'orecchio, e si persero nuovamente l'uno dentro l' altra...



Lassù alte nel cielo, un gruppo di stelle sorrideva allegro.
Lassù alta nel cielo, una stella brillava come mai prima.








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