Il mondo cadde tutto sopra di me, devastandomi. Ero immersa nei miei pensieri quando sentì qualcosa che mi sfiorò la spalla. Mi girai e vidi una mano con le dita delicatamente piagate. Notai che aveva un colore azzurrino molto chiaro, quasi trasparente. Così, per la curiosità, alzai gli occhi per vedere a chi apparteneva quella mano fragile.
Vidi mia sorella girata di schiena, con un braccio alzato ad indicare il cielo coperto da strane nuvole che formavano chiocciole. Mi alzai immediatamente urlando il suo nome, mi girai verso di lei appoggiando le mie fredde mani sulle sue guance e feci scorrere i miei pollici sotto i suoi occhi per cercare di asciugarle le lacrime scese per un motivo a me ignoto.
Era di ghiaccio.
Mia sorella si era trasformata in ghiaccio a causa mia.
A bassa voce le implorai di ritornare da me, di mostrarmi il suo bel sorriso raggiante che sprizzava gioia e felicità. Ma quel sorriso ormai si era spento salvando me dalla morte.
No, non era vero... Non poteva essere vero.
I miei occhi si riempirono di lacrime e, proprio quando una era appena scesa e mi aveva attraversato tutta la guancia arrivando al mento, abbracciai calorosamente Anna, mettendomi in ginocchio e a piangere fra le sue braccia, che mi sorreggevano impedendomi di cadere nuovamente a terra.
Stetti lì per cinque o dieci minuti, non so, per poi rialzarmi in piedi per osservare chi c'era lì intorno, accanto a me e a mia sorella: notai Olaf, un ragazzo biondo e alto, probabilmente un montanaro, ed una renna.
Infine mi sedetti sul ghiaccio, avvicinando le gambe al viso e, avvinghiandole, scoppiai nuovamente a pingere.
Volevo morire... Avevo il desiderio di morire per raggiungere mia sorella, per dirle che le volevo bene.
Così mi alzai in piedi... Le mie gambe tremavano.
Mi allontanai per un poco e poi mi fermai rimanendo immobile, indecisa su quello che volevo fare, sul l'atto che dovevo compiere.
Strisciai leggermente le dita della mano destra fino a creare delle piccole scintille bianche e azzurre, roteai le mie mani fra di loro per creare una palla di neve e la osservai. Era così bella! Luccicava!
Feci circa tre sospiri e poi mi spinsi con forza la neve compressa sul mio petto, sul mio cuore.
All'improvviso avvertii un dolore che mi fece inginocchiare. Un dolore fortissimo che mi privò del respiro per qualche secondo.
Successivamente mi alzai, ripresi le forze e mi diressi verso Anna... Mi posizionai davanti a lei e la strinsi in un fortissimo abbraccio.
Nel frattempo osservai le mie mani e notai un fiocco di neve che si formava al centro del palmo, e che si espandeva sempre di più, gelandomi poco a poco... Continuai ad abbracciare mia sorella fino a quando non riuscii più a muovermi.
Mi stavo trasformando in ghiaccio.
Quel ghiaccio che per tanti anni è stato motivo della mia sofferenza e della mia paura.
Anna, ti sto raggiungendo, potremo vivere per sempre insieme, felici e senza che io abbia il timore di congelarti perché oramai quei poteri che io stessa consideravo una maledizione saranno svaniti, e così non potrò più farti del male, non potrò più far del male a nessuno...
perché nel posto dove ci incontreremo tutto è bello, tutto è gaio, tutto è magnifico.
Ti voglio bene.
You're okay, Anna...
I've got you, Anna...
I love you, Anna...
Questa è la prima storia che scrivo.... Non è che sono una gran scrittricea spero che questa storia vi piaccia... Mi piaceva l'idea di sapere come sarebbero andate le cose se Anna non si fosse mai risvegliata così mi sono inventata tutto
Mi scuso per eventuali errori di scrittura ma pubblico le mie storie dal telefono e quindi ho il t9 che mi corregge le parole a modo suo ...