Lettera da dietro il Velo

di Isidar Mithrim
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Lettera da dietro il Velo

Ciao, Harry.

Ti scrivo perché, tutto sommato, mi sembrava doveroso farlo.

Innanzitutto, volevo scusarmi.
Be’, in realtà non ho nulla di cui scusarmi.

Ma agli uomini le cose appaiono sempre in modo diverso, e non possono concepire l’idea di non trovare un colpevole od una causa ad ogni evento che costelli la loro – alquanto breve – esistenza.
Così, immagino che in questo caso la colpa possa essere attribuibile a me, anche se garantisco per la mia innocenza.
Per questa volta, però, farò passare l’accusa.
Volevo scusarmi per le sofferenze che ti ho arrecato nel corso degli anni.
È ovvio che tu non sia l’unico ad aver sofferto per – presunta – causa mia.
E di certo, non sei neanche colui che è stato maggiormente perseguitato dal dolore.
Però, volevo scrivertelo.

Mi dispiace per i tuoi genitori.
Non posso dirti che sarebbe potuto andare diversamente: quanto accade nelle vostre vite succede sempre perchè non potrebbe andare altrimenti.
Nessuno ha il potere di cambiare il destino, neanche io.
Ma che me ne duole, questo posso rivelartelo.
E’ sempre triste lasciare che qualcuno divenga orfano, tanto più se è un bimbo di appena un anno.
Loro, poi, erano due brave persone.
Anzi, ti garantisco che lo sono ancora.
Lei, con quel sorriso contagioso e gli occhi sempre brillanti.
Lui, che era più "piedi a terra" con la testa tra le nuvole a cavalcioni di una scopa, che tra le mura domestiche.
Mi dispiace anche per quel simpaticone di un Cane.
Era proprio divertente, nonostante tutto.
Mi duolgo per il tuo Preside dalla lunga ed alba barba, poiché raramente è dimorata tale saggezza sulla Terra.
 
Mi rammarico anche per quella strana donna dai capelli cangianti, e per il suo fedele compagno dalle fattezze un po’ lupesche; per quel burlone dai capelli rossi che si presenta sempre dicendo "Salve, io sono George, l’uomo senza orecchio!"
Eppure, le orecchie le ha entrambe.
Mi scuso per quel bel giovanotto - tra lealtà e beltà non so quale in lui avesse il sopravvento – e per quell’uomo dall’occhio roteante, che a me piace così tanto! E’ elettrizzante…
Non ti ringrazio particolarmente, invece, per averci spedito quel Lord Non-so-chi, perché i suoi occhi erano oltremodo inquietanti… Forse Malocchio gli avrebbe dovuto dire dove aveva trovato il suo!
 
Tu mi hai fatto correre molto, ma ti sei sempre salvato abilmente grazie alle tue capacità, accompagnate da un pizzico di fortuna e da grandi amicizie.
Volevo dirti anche che ora sarai felice per molto tempo, quindi goditi la tua vita e dimentica non le cose orribili che ti sono accadute, ma il dolore che ti hanno provocato.
Ma in realtà, io ti scrivevo per chiedere…
 
 
Potresti ridarmi il Mantello?
 
 
 
A fra molto, la Morte^^
 


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E niente, questa è una di quelle cavolate che ti escono così e non puoi fare nulla per evitarlo ;)
 




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