Non ti dispiace?

di The Hopeless Girl
(/viewuser.php?uid=758282)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


NON TI DISPIACE?
-Ehy, posso farti una domanda?-
-Ehm.. okay, dimmi.-
-Ce l’hai una ragazza?-
Se prima mi guardava stranito ora sembra che gli abbia detto che discendo dagli unicorni di Marte.
-Cos.. perché?-
-Oh, semplice scopo informativo..- il che dice tutto e niente. Simon gonfia le guance (in maniera adorabile) e poi butta fuori l’aria lentamente, fissando un punto ignoto davanti a sé. Io mi guardo intorno con fare leggero, in attesa. I pensieri iniziano a vagare su quello che risponderà, cosa dirò io, e poi lui, e così via, e mi sono quasi convita che abbiamo già concluso la conversazione quando, invece, parla davvero: -No, non ce l’ho una ragazza!- Il suo tono sulla difensiva me lo fa osservare maggiormente e mi accorgo che è arrossito! Mi scappa una risatina e sotto il suo sguardo un po’ sorpreso gli mollo un pugnetto sulla spalla.
-Ehy, non devi vergognarti!- gli dico -Tra sigle, queste cose bisogna dirsele!-
La sua bocca si apre di un poco, stupita, e io mi ritrovo a fissargli le labbra a forma di ovale, mentre un’ idea si fa strada tra i miei pensieri.
-Tu sei single?- sbotta, affrettandosi poi ad aggiungere: -Cioè, voglio dire, pensavo che..-
Alzo un sopracciglio (mossa imparata da Jace) e lui tace, arrossendo ulteriormente.
-Pensavi che, essendo favolosa, dovessi per forza avere il fidanzato?- rido di gusto, godendomi le sue guance porpora -No, direi di no, non ho un ragazzo.-
La conversazione si spegne in un silenzio scomodo e alquanto imbarazzante, così gli chiedo: -Sei single perché ti piace Clary, vero?-
Non pensavo che potesse arrossire ancora, ma a quanto pare mi sbagliavo perché i suoi zigomi sono così rossi che sembra in iperventilazione. Dovrei forse preoccuparmi? L’imbarazzatissimo Simon inizia a farfugliare frasi sconnesse (del tipo: Io? Cosa? No! Cioè, forse. Ok, Clary.. cioè, noi.. insomma, no! E poi Sheila (chi è Sheila?!) Tang-.. cioè..) e a me scappa una risatina perché è così confuso e balbettante che mi fa tenerezza. Alla fine, con imploranti occhi da cane bastonato, mi chiede: -Si vede tanto?-. Rido, anche se sono combattuta tra la soddisfazione di aver indovinato e la stizza. Sì, insomma, Clary è così bassetta, così mondana! Non sto dicendo che dovrei piacergli io, cielo no! Ma Clary è così.. “perfetta per Simon” mi ritrovo ad ammettere. Allontano il pensiero e annuisco: -Sì abbastanza. Anche se credo che lei non se ne sia ancora accorta.-
Lui tira un sospiro di sollievo, come se fosse positivo che lei sia all’oscuro dei suoi sentimenti, e, incerto, aggiunge: -Ma.. sto cercando di.. dimenticarla? Insomma, lei è così presa da quel Jace!-
-Ehy! È di mio fratello che stai parlando!- ridacchio facendo la finta offesa e perfino a lui scappa un sorriso, ovviamente accompagnato dall’immancabile rossore.
-Scusa, è che.. proprio non lo sopporto!- esclama.
-Tranquillo, non sei il primo a dirlo e non sarai neanche l’ultimo!- ribatto e scoppiamo entrambi a ridere. E mentre guardo quelle labbra piene tendersi sui denti bianchi e due adorabili fossette fare la loro comparsa ai lati della bocca, mi si riaffaccia alla mente l’idea di prima, solo che ora è un chiaro ordine improrogabile. Così quando la risata si spegne, io esclamo: -Quindi non ti dispiace!-
-Non mi dispiace cosa?- chiede, ignaro, con ancora gli occhi ridenti.
-Se faccio questo.- e in un attimo le mie labbra aderiscono al suo sorriso, in un contatto che inonda i miei sensi con un fiore di emozioni e sensazioni afrodisiache, che per un attimo annullano tutto il resto, riducendo il cosmo a me, Simon e il nostro bacio. Dopo una sorpresa resistenza iniziale, le sue labbra si modellano alle mie, dando vita a un qualcosa di sconosciuto, un mostro di calore e dolcezza che inizia a muoversi dal centro del mio cuore fino alla fine delle terminazione nervose, formicolanti di piacere, per poi tornare alla mente, annebbiandola col miscuglio più disordinato di sensazioni che io abbia mai provato, che però verte in un’unica, fondamentale parola: Simon.
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2839660