Capitolo 16. Senza di te
(Maria)
Vedo
Lorenzo tornare in
corridoio e
ripercorrerlo avanti e indietro con una strana lentezza, è
così assorto nei
suoi pensieri che non si renderebbe conto di ciò che gli
capita intorno nemmeno
se fosse sotto un bombardamento. E’ proprio vero che noi
medici siamo le persone
meno adatte ad intervenire negli stati di emergenza che riguardano noi
stessi o
le persone a noi più care ed anche un chirurgo di fama
internazionale come
Lorenzo non ha fatto eccezione, poco fa non è riuscito a
muovere un dito per
rianimare Sara. Certo ricevere quella confessione avrebbe sconvolto
chiunque, alla
fine la mia coraggiosa cognatina è riuscita a far da sola
ciò che avrebbe
dovuto fare già mesi fa.
Ora
Lorenzo sa tutto, ma proprio tutto, credo anche sia fuori di
sé e non lo
biasimo perché sicuramente si è sentito tradito e
deluso da noi tutti ed in
particolare da Marco e da me, spero che possa capire che Sara le ha
provate
tutte disperatamente per proteggere lui e noi abbiamo solo cercato di
assecondare e tutelare lei. Abbiamo sbagliato non vi è
dubbio, ma a modo nostro
volevamo solo aiutarli ed ora il nostro obiettivo è non
lasciarli soli
qualunque cosa accada.
(Maria)
“Lorenzo”
Lui
si blocca immediatamente e mi fissa abbattuto “Si
è ripresa, vero?” mi chiede
preoccupato.
“Si…
si… ora va meglio. Lorenzo non devi certo sentirti in colpa,
è naturale quello
che è successo poco fa, oggi è stata una giornata
difficile, sarai stravolto ed
è normale”
“Stravolto?”
ripete lui alzando la voce “Giornata difficile la definisci
tu? Io direi
assurda, irreale, illogica, irrazionale, paradossale, impossibile.
Stravolto…
no io non lo so nemmeno come mi sento. Ma come mi dovrei
sentire?”
“Io
ti capisco…”
“No
Maria, non mi capisci, nemmeno tu che sei una terapeuta mi puoi capire,
non
puoi. Mi sapresti spiegare quale è lo stato
d’animo che si addice ad un uomo
che scopre che la donna che ama sta morendo, anzi si sta suicidando per
far
nascere sua figlia, la loro figlia? No aspetta forse così
può essere anche
facile, in fondo in fondo non sarei nemmeno il primo o
l’unico che si trova di
fronte al dramma di poter perdere o la donna che ama o la figlia. Anche
la
tragedia per noi doveva essere singolare, certo. Effetti speciali,
menzogne
dette ad arte, lontananze. E allora perché dirmelo che era
malata da prima di
conoscerci, perché dirmi che era rimasta incinta,
perché dirmi che si sta
lasciando morire per dare solo pochissime possibilità di
vita alla bambina, mah
no dai è più semplice riempiermi di bugie, di
omissioni, di false idee.
Diciamogli che sto con un altro, inventiamo solo stupidaggini e
chissenefrega
mai se dovesse soffrire come un cane. In fondo si tratta solo di
metterlo
dinanzi al fatto compiuto”
“Non
essere ingiusto Lorenzo, non è andata
così”
“Tu
dici, io non credo. So solo che in questo momento ho tanta rabbia in
corpo
Maria, sono deluso, arrabbiato, mi sento tradito, mi sento messo al
muro, mi
sento solo, ho una fottuta paura che mi rende difficile anche
respirare. La sto
perdendo Maria, la sto perdendo per sempre” e le lacrime
riempiono i miei occhi
(Maria)
Vedo
mio cugino che sta per scoppiare a piangere e commuove anche me, lui e
Sara mi
fanno una tenerezza incredibile e spero tanto che questa prova
così difficile
che stanno per affrontare si possa risolvere al meglio. Nessuno dei due
vuole
perdere l’altro e noi Martini ormai non possiamo fare a meno
di loro.
Stefano
e Marco ci interrompono
(Maria)
“Oscar ed Emilio sono ancora dentro” chiedo a mio
marito per ricompormi
(Marco)
“Stavano uscendo, Sara si è svegliata”
Lorenzo
ci sorpassa e si dirige di nuovo in quella stanza, stavolta
è il momento di un
confronto tra lui e Sara ed io e mio marito ci cerchiamo con lo sguardo
condividendo la pena per quello che sta accadendo.
Sara
Quando
apro gli occhi, mi sento così stanca, senza forze, metto a
fuoco lentamente
dove mi trovo e poi riconosco le voci di Oscar e del professor
Scarfoglio, da
fuori la stanza mi sembra di intravedere di spalle Marco e Stefano, e
Lorenzo?
Allora l’ho davvero solo sognato?
“Come
va?” mi chiede Oscar
“Mhm”
mugugno
“Inutile
nascondere la situazione signorina Levi, proverò a sentire
il Ministero per
ottenere l’autorizzazione a somministrarle il mio farmaco,
non le restano più
che pochi giorni ormai, la situazione sta precipitando ogni ora
è preziosa per
il suo cuore”
Le
lacrime scendono senza che io riesca a fermarle, cerco di farmi forza
ancora
una volta. “Non si piange Sara, non si piange” mi
ripeto come un mantra. Ed
ancora una volta mi manca lui.
(Lorenzo)
“Oscar, Emilio posso restare solo con Sara”
Quando
rialzo lo sguardo in direzione della porta mi accorgo che è
davvero inutile
piangere e pensarlo sospirando perché Lorenzo è
qui di fronte a me, non è un
miraggio ne una fantasia e a giudicare dalla sua espressione del viso,
dal suo
tono di voce è giunta la resa dei conti anche tra noi due,
temo ci saranno
morti e feriti e forse non solo figurativi.
“Va
bene, però mi raccomando Lorenzo, mi raccomando sai
benissimo quale sono le sue
condizioni” quasi lo prega Oscar
“Dopo
ho bisogno di parlarti urgentemente, ti aspetto nel tuo
studio” gli intima il
professor Scarfoglio.
Quando
richiudono la porta, sento il suo sguardo su di me, lo ricambio ed in
quegli
occhi in cui mi rispecchio leggo i sentimenti e le emozioni che ho
cercato di
evitargli per quasi 6 lunghi mesi, non riesco più a
proteggerlo ora, non posso
fare più niente e fa male… fa male a me e a lui.
“Cosa
sai?” gli chiedo quasi per rompere il ghiaccio
“Tutto…
ora so tutto… faccio parte del gruppo di ricerca di Emilio e
per lunghi mesi ho
lavorato alla sperimentazione di quel farmaco, al suo utilizzo in
America ma
non sapevo che tu eri tra le pazienti di Scarfoglio, non lo sapevo che
il Caso1
che non ci faceva dormire la notte eri tu, poi qualcosa ha cominciato a
non
quadrarmi, io non so come ne perché, so solo che stamattina
in aereo ho fatto
il viaggio peggiore della mia vita, quel volo New York – Roma
è stato un
incubo”
“Che
strano pensavo che il viaggio peggiore della tua vita fosse stato
quando ci
siamo conosciuti, il vero incubo sono stata sicuramente io durante il
volo New
York - Roma” mi sforzo di scherzare per sdrammatizzare, le
sue labbra si
increspano in un mezzo sorriso ma l’effetto non è
quello sperato
“Tu
sei stata la cosa più bella che potesse capitare nella mia
vita ed io non me ne
ero nemmeno reso conto, durante il volo di stamani tutti i pezzi del mosaico
sono andati al loro posto, ho pensato e ripensato così tanto
a te, a noi, ho
cominciato a sospettare che la paziente di Scarfoglio fossi tu, i tuoi
occhi
Sara, ogni volta che ti ho guardato nonostante la gravidanza,
nonostante mi
dicevi quanto amavi Stefano ed eri felice con lui, loro non erano
felici, tu
non eri felice, eri tormentata e poi ho ripensato alla risonanza che
non hai
mai voluto fare con me, al fatto che hai lasciato il mondo delle corse,
alle
volte in cui sei stata male, quando sono atterrato ho chiamato
Tommy e
quando mi ha detto che erano tutti qui per te niente è stato
più lo stesso. Una
parte di me continua a sperare che sia solo un incubo, ma nessun incubo
dura
dieci ore ininterrotte ed ogni momento che passa tutto diventa
più drammatico e
più difficile. Sono disperato Sara, non voglio
perderti”
“Lorenzo
noi dobbiamo lottare insieme ma non per me, io…”
“So anche della
bambina ed è quella la cosa a
cui non riesco più a smettere di pensare”
“Chi
te l’ha detto?”
“Tu”
Lo
guardo incredula… allora prima…
“Prima
mi hai supplicato di salvare nostra figlia”
“Lo
farai?”
“Tu
prima l’hai affidata a me Sara ed io non sono stato neanche
capace di
rianimarti, io non posso salvarla Sara, non posso salvarla, ma se
c’è una cosa
che posso fare è operarti, posso salvare te, l’ho
capito proprio poco fa quando sono
uscito da quella porta ed ho percorso quel corridoio su e
giù forse cento volte,
non ti lascerò morire Sara, non è questo che il
destino ha deciso per noi”
“Ma
questo significa rinunciare a nostra figlia? Io non voglio perdere la
mia
bambina, non rinuncerò mai a lei”
“Sara
ragiona ci vorrà del tempo, ma se tu vorrai ne potremo avere
altri di figli,
Sara io ti amo, non ho mai smesso di amarti anche quando hai fatto di
tutto per
mettermi in condizione di odiarti ed ora so per certo che neanche tu
hai mai
smesso, tu non mi hai mai lasciato per Stefano, noi due possiamo ancora
avere
un futuro”
“Non
si può ragionare Lorenzo, non posso ragionare e pensare di
liberarmi di nostra
figlia, della mia bambina, se non ti ho mai confessato di essere
incinta e
perché sapevo che mi avresti chiesto di rinunciare a lei,
sapevo che mi avresti
posto di fronte a questa scelta ed io voglio che la mia piccola viva
più di ogni
altra cosa”
“Sara
non posso accettarlo… non posso… Non lo capisci
che il tempo che resta è troppo
poco, ogni opportunità che concedi a lei è una in
meno per te, ti prego amore,
non me ne frega niente se fino ad adesso abbiamo commesso tanti sbagli,
non ci
siamo amati nel modo giusto, nei momenti più opportuni,
siamo stati lontani
però ti prego Sara dammi ascoltami e permettimi di
intervenire”
“Mai
Lorenzo, mai, per me il discorso si chiude qui, avevo messo in conto
che non
saresti stato dalla mia parte, promettimi solo che avrai cura di lei,
non dovrà
essere lei a pagare il prezzo delle mie scelte”
“Senza
di te io non potrò avere più cura di nulla, mi
dispiace Sara” mi dice in
lacrime andandosene, adesso siamo in due ad avere un cuore
sanguinante. In
pezzi.
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