parte uno
Premessa:
adoro la coppia Harry/Draco tanto che non mi sono mai fidata a
scrivere di loro, però avevo questa idea che mi ronzava in testa e
alla fine ho desistito. Questo per dire che se la storia fa schifo
non fatevi problemi a dirmelo.
Questa doveva essere una One-shot ma alla fine si è allungata tanto che ho deciso di dividerla in quattro parti.
Chiaramente i personaggi qua sotto non
sono miei ma di JK Rowling e non
scrivo per far soldi.
Gelatine
Tuttigusti + 1
“odio
quando hai quello sguardo” disse rabbrividendo Blaise, Draco si
voltò lentamente verso di lui facendogli deglutire in fretta il
succo di zucca
“questo
è impossibile” ribattè “come lo aveva definito quella
corvonero?un cielo in tempesta!?”
“si
qualcosa del genere..” confermò Blaise “quello che intendevo è
che non mi piace quando hai quell' espressione da folle controllato,
specialmente quando quell'espressione è rivolta a Potter”
“sto
solo riflettendo Blaise, immagino che per te sia difficile da
comprendere, ma è una cosa che la maggioranza delle persone fa,
certo io, riesco a farlo meglio degli altri...” Zabini manifestò
il miglior sbuffo da -per quale motivo sono ancora amico di questo
qua- e tornò a bere il suo succo
“ma
non avevi dato fondo a tutti i tuoi piani per conquistarlo? Pensavo
avessi rinunciato ormai”
“Blaise,
Blaise,Blaise” cantilenò, Blaise detestava quando iniziava le
frasi in quel modo, anche perchè spesso susseguiva un soliloquio
dove Draco tendeva a parlare di sé in terza persona, cosa alquanto
fastidiosa “la mente di Draco Lucius Malfoy è come un pacchetto di
gelatine tuttigusti”
“ovvero?”domandò
Zabini scacciando una vocetta nella sua testa che canticchiava uno
strano motivetto circa l'aver ragione sul soliloquio di Draco
“ha
sempre un più uno”.
I
piani di conquista di Draco erano incominciati quando Harry alla fine
della battaglia gli aveva ridato la bacchetta. In quel momento era
stato colto da una disarmante verità, lui era innamorato di Harry
James Potter. Sì, era sconcertante.
In
verità non poi così tanto date le reazioni dei suoi amici quando lo
aveva confessato.
Ricordava
ancora la discussione perfettamente.
“a
me piace Potter” aveva esordito dopo che Blaise e Pansy erano stati
trascinati in malo modo nella sua stanza della casa in campagna dove
si erano stabiliti lui e sua madre dopo la guerra. Pansy si era
scrollata della cenere di dosso a causa del viaggio in metropolvere,
poi aveva alzato lo sguardo su di lui e aveva detto semplicemente
“quindi?”
QUINDI, lei aveva detto quindi. Draco era cosciente della sua
superiorità intellettuale rispetto la media ma mai fino a quel
momento aveva preso atto del baratro presente fra lui e il resto
dell'umanità
“come
quindi?” si era aspettato espressioni sconvolte, magari anche
qualche lacrima, non uno stupido Quindi
“bè
si, dove sta il punto?” aveva domandato Blaise incrociando le
braccia “ah, chiaro! Vuoi fartelo di nuovo ma da dopo la guerra non
sai più dove si trova..” Pansy schioccò la lingua al palato come
se anche lei avesse finalmente capito il nocciolo della questione
“di
nuovo?” aveva balbettato il biondo “pensate che io mi sia già
fatto Potter?”
“non
è così?” aveva chiesto con un espressione inusualmente ingenua
Pansy
“no!”
aveva esclamato indignato
“oh,
io pensavo che quel giochetto di Potter che ti pedinava e tu che
facevi finta di non accorgertene fosse piuttosto eccitante...”
“ero
in missione per il sss” la esse gli si era smorzata in gola. Non
gli piaceva parlare del sesto anno,in un gesto inconscio aveva tirato
il polsino della camicia, allungando la manica come se potesse
coprire maggiormente il marchio che si trovava sotto, sulla sua pelle
“ma
sì, dai Draco arriva il punto, vuoi un'altra idea? Il nascondino non
è bastato a Potter?” non avevano giocato a nascondino, certo aveva
fatto finta di non accorgersi della sua presenza e doveva ammetterlo
in alcuni momenti mentre sapeva di essere seguito aveva provato un
brivido di piacere al pensiero che lo stesse guardando. Okay questa
era stata una novità anche per lui. Realizzare che una parte di lui
già allora si eccitava all'idea di Potter che lo guardava. Pensare
che sul momento non se ne era accorto, ma a mente lucida, parlandone
con i due mentecatti del Quindi, realizzava che in quel periodo si
era preoccupato di essersi slogato un polso a forza di bè, di tenere
in mano la sua bacchetta
“non
ho bisogno di nuovi giochetti, non mi sono fatto Potter, perchè
diamine non siete sconvolti all'idea che mi piaccia?” aveva
ringhiato, Pansy aveva sbattuto le ciglia un paio di volte poi
l'illuminazione della comprensione era comparsa sul suo volto
“hai
capito solo ora di avere una cotta per Potter?” Blaise aveva
spostato lo sguardo prima su di lei poi su Draco
“è
una novità per te?” aveva chiesto mentre Draco aveva annuito “ma
dai, tutti sanno che ti piace Potter...bè,tutti fuorché lui e te a
quanto pare” il platinato era sbiancato, per quanto la sua pelle
diafana lo permettesse, mentre Pansy era scoppiata a ridere per, per,
Draco non ne aveva idea, quando aveva lasciato la stanza furioso lei
stava ancora ridendo.
Nonostante
i suoi amici non si fossero sconvolti come aveva previsto, per Draco
era stato un trauma realizzare di avere una cotta per mister Golden
boy,-sono troppo bello e intelligente per non essere anche abbastanza
buono e macho per sacrificare la mia vita per il mondo intero per poi
resuscitare e prendere a calci in culo il mago cattivo-. E va bene,
forse già dal nomignolo che gli affibbiava nella sua testa avrebbe
dovuto capire che qualche attrattiva nei suoi confronti c'era da un
po'.
Aveva
anche superato tutte le fasi possibili.
La
negazione, esattamente durante tutta l'ora successiva alla
restituzione della bacchetta aveva passato ogni secondo a ripetere
interrottamente; no, non è possibile, assolutamente no, nein, niet,
sono sotto Imperius. Si era fatto controllare, nessuna maledizione
Imperius era stata scagliata contro di lui, quindi era passato alla
fase successiva.
La
rabbia. La torre grifondoro era risultata la più danneggiata dopo la
battaglia, diciamo però che non stata proprio tutta colpa degli
scontri avvenuti a ridurla in quello stato.
La
fase del patteggiamento era durata poco, di cavolate ne aveva già
fatte troppe per poter chiedere una grazia anche solo a se stesso.
La
fase della depressione si era manifestata nel chiudersi nella buia
biblioteca del Manor per due giorni, era uscito solo perchè sua
madre, con tutta la grazia ed eleganza possibile, aveva fatto saltare
in aria la porta.
Infine
l'accettazione, quella fase era iniziata con la confessione ai suoi
amici ed era terminata con Draco che dichiarava a se stesso che se
doveva essere innamorato di Potter tanto valeva prendere la
situazione in mano e dare così il via ad una nuova e temibile sesta
fase.
La
fase alla Malfoy, anche nota come -sia anche l'ultima cosa che
faccio, ma Harry Potter sarà mio-.
“senti,
nonostante quello che è successo, sta tentando di essere carino con
noi, con i tuoi piani hai davvero messo a dura prova la già sua
precaria stabilità mentale, puoi per Salazar Serpeverde, non
combinare nulla di stupido?” lo implorò Blaise seguendo Draco che
si era alzato dalla tavola dove stavano pranzando
“io
non faccio mai niente di stupido” lo aveva ignorato per il resto
della frase ma quella parte l'aveva sentita, ovviamente pensò
Blaise, mentre con un sospirò si metteva al suo fianco “dove
stiamo andando?”
“tu
non lo so, io seguo Potter e i suoi amichetti”
“e
perchè mai dovresti fare una cosa del genere?” chiese mentre
allungava lo sguardo sul corridoio alla ricerca del ormai famoso
trio, grazie alla rossa chioma di Ron non fu difficile individuarlo
“bè
ho provato tutto quello che pensavo potesse piacergli, ora lo seguo
per capire se mi sono dimenticato qualcosa, se c'è qualcosa che
posso usare..”
“difficile!Diamine
è inquietante la mole di informazioni che sai su di lui”
“la
mia mente in questi anni di litigi e lotte ha incamerato tutte le
informazioni che riteneva utili per difendersi”
“oh,
perchè la tua mente pensava fosse fondamentale per difenderti che tu
sapessi esattamente la differenza fra il ghignò infastidito di
Potter, quello infastidito ma divertito e quello infastidito che si
sta per trasformare in una smorfia perchè è incazzato?” Draco
rallentò appena il passo, si girò verso di lui e pacato rispose
“si” poi riprese la folle camminata
“e
la sua canzone preferita? E la sua espressione da non so niente in
classe? E..” si bloccò vedendo l'amico fermarsi e appoggiarsi al
muro incrociando le braccia, non capì il gesto ma lo imitò
“perchè
ci siamo fermati?”domandò in un sussurro
“perchè
il capello ti ha messo fra i serpeverde se non sai nemmeno fare un
buon pedinamento?”fu la risposta di Draco, si abbassò per
slacciarsi e riallacciarsi con lentezza le scarpe “si sono fermati”
gli spiegò mentre Blaise imprecava contro tutti i quattro fondatori
“cosa vedi tu che sei in piedi?”
“Harry
è fermo, sta aiutando uno del primo anno a rialzarsi, deve essere
inciampato, Salazar sta quasi piangendo per essere stato aiutato dal
grande Harry Potter” ridacchiò Blaise ma il sorriso gli si smorzò
sulle labbra quando vide lo sguardo di Draco affilarsi e le labbra
piegarsi in un ghignò “Draco” lo richiamò balbettante, il mago
si alzò e si passò una mano fra i capelli
“come
ho fatto a non pensarci prima,era così ovvio, palese,
lampante!”lentamente un angolo delle labbra si curvo verso l'alto
“il complesso dell'eroe” sibilò, Merlino quanto era inquietante
quando faceva così “Blaise!” il ragazzo scattò al solo suono
della sua voce “è arrivato il momento che aspettavi da una
vita..”la mente di Blaise vagò veloce su una spiaggia bianca e una
Hawaiana che faceva levitare dei cocktail verdi “dovrai
schiantarmi”annunciò, Zabini rabbrividì.
Il
turno di ronda dei prefetti era il momento giusto per agire. Draco
ormai conosceva perfettamente gli orari di Harry, quando Ron e
Hermione erano impegnati nei loro ruoli di prefetti, lui scappava
fuori a farsi un giro sulla scopa, nonostante fosse pieno di ragazzi
che volevano passare il tempo con lui, in quei momenti preferiva
stare solo e come dargli torno, poteva capirlo benissimo,anche
lui....Draco socchiuse gli occhi scacciando a forza ogni pensiero,
doveva solo pensare al piano, nient'altro.
Si
trovava in un buio corridoio che intersecava quello che avrebbe
percorso Harry per andare a prendere la sua scopa, aveva una sola
possibilità. Sbirciò da dietro l'angolo al suono di alcuni passi,
non che avesse un reale bisogno di assicurasi che fosse lui, ormai
sapeva riconoscere la sua camminata. Si voltò verso il punto in cui
sapeva trovarsi sia Blaise che Pansy, sarebbero rimasti sotto
incantesimo di disillusione il più a lungo possibile, nessuno dei
due avrebbe voluto rischiare di farsi beccare da Potter
“cosa
succede?” domandò Draco ad alta voce, aveva anche amplificato
l'eco del corridoio, giusto per essere sicuro che chiunque passasse
casualmente di lì, li avrebbe sentiti
“mi
ha chiamato mezzosangue” piagnucolò Pansy con il tono magicamente
modificato in quello di una bambina
“la
guerra è finita ragazzi” gli riprese la voce secca di Draco mentre
sentiva i passi provenienti dal corridoio farsi più veloci
“smettetela con questo insulso razzismo” ordinò, esibendosi
nella miglior interpretazione di mangiamorte redento. Non era solo
scena, dopo aver visto la guerra persino lui non avrebbe mai permesso
a qualcuno di ritirare fuori quegli insulti, era spregevole nei
confronti di chi aveva combattuto per eliminarli e di chi era morto,
aggiunse una voce nella sua testa che soffocò a forza. Non che ora
si fosse redento e cercasse di essere una persona migliore. No,no e
ancora no. Ora però vedeva e capiva di più alcune cose.
“non
impicciarti tu schifoso serpeverde” chiaramente la colpa non poteva
ricadere sulla sua casata, non avrebbe mai fatto un errore simile
lasciando un simile dettaglio al caso, eppure quella frase era
errata. Draco inarcò un sopracciglio. Blaise, con voce ovviamente
modificata, da copione avrebbe dovuto aggiungere...anche se sei molto
intelligente e bello e abbiamo paura di te..Vatti a fidare di Zabini
“chiedi
scusa alla ragazzina” ringhiò il biondo, poi serrò gli occhi e
strinse il pugno contro la bacchetta, non era nulla che non potesse
sopportare, confrontato ad una maledizione uno schiantesimo non era
nulla
“stupeficium”
urlò Blaise colpendolo in pieno per poi correre via
“aaah”
urlò Pansy correndo via, dando l'impressione che la bambina fosse
scappata.
Harry
Potter arrivò di corsa sulla soglia del corridoio giusto in tempo
per vedere Draco atterrare sul pavimento e due mantelli neri
scomparire dietro l'angolo dalla parte opposta in cui era arrivato.
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