Il mio migliore amico Jorge.

di SweetJuliet
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"Che guardi maialina?" sussurra al mio orecchio.
"Piantala, scemo." ringhio incazzata come una iena.
Lui scoppia a ridere e mi strizza l'occhio mentre io tolgo seduta stante lo sguardo su Marc.
Mi chiamo Julia, ho 24 anni e sono la migliore amica di Jorge Lorenzo.
Sono l'ombrellina di Jorge Lorenzo.
Lui è convinto che gli porto fortuna, ma se non fosse stato per il mio amore incodizionatemente segreto per Marc Marquez, avrei lasciato il mio migliore amico a sbrigarsela da solo.
Odio le corse in moto.
Ho sempre una paura fottuta per Jorge, per tutti loro.
Io e Jorge siamo cresciuti insieme.
Nel momento in cui ho avuto bisogno, siccome avevo una situazione economica pessima, lui è corso in mio aiuto e ora vivo insieme a lui, nella sua mega villa a Barcelona.
Gli devo tanto, forse troppo.
Tamburello le dita sul suo casco, nervosa. Lui mi guarda azzardando un sorriso. Sta ascoltando i suoi amati Linkin Park, come da regola, sulla griglia di partenza.
"Sta attento!" sussurro con un filo di voce.
Lui mi da un bacio, si infila il casco e tanti saluti.
Correndo mi dirigo nei box del team Yahama, guardo la partenza e mi vado a infilare dritta dritta nel camper.
Posso sopportare di tutto, ma non osservare il mio migliore amico rischiare ogni volta la pelle su quella moto.
Faccio bollire il caffè, il classico americiano, che amo tanto, metto le cuffie e faccio partire "riproduzione casuale" a tutto volume.
I Nirvana mi sprofondano nelle orecchie.
Un senso di sollievo mi attraversa da capo a piedi.
Chiudo gli occhi completamente rapita dalla voce di Kurt Cobain.

Uno sbattere insistente si fa largo nella mente.
Cazzo. Mi sono addormentata.
Mi fiondo alla porta del camper, trovando un Jorge Lorenzo, che ride sotto i baffi.
"Ma quanto dormi!" esclama sorridendo dandomi un bacio a stampo.
Una nostra abitudine.
"Com'è andata?" chiedo sbadigliando.
"Secondo." sibila ingrugnito.
"Ehhhhhhhh! Marquez, Marquez!" esclamo scoppiando a ridere.
Neanche il tempo di chiedere pietà per la cattiveria che avevo appena detto, me lo ritrovo sopra di me, a cavalcioni che tortura i miei poveri fianchi.
"No Jorge.. Ba ba basta ti prego!" grido a crepapelle.
"Così impari!" sorride lui divertivo.
Un 'toc toc' improvviso mi salva dalle mani esperte del mio migliore amico.
Jorge fa un balzo ed è alla porta.
"Ciao Marc!" esclama facendomi l'occhiolino e uscendo dal camper.
Ho una mezza idea di fiondarmi fuori e buttarmi tra le braccia di Marc Marquez.
Pessima idea.
Sposto la tenda e mi affaccio alla finestra.
Due occhioni castano scuro mi fissano e il mio cuore smette di battere.
Marc alza la mano, sorride e mi saluta.
Goffamente faccio lo stesso con lui.
Poi fuggo in bagno, guardo il mio volto allo specchio e vedo il sorriso più bello che ho mai avuto, stampato in faccia.
Effetto Marc Marquez.




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