And
the memory is cruel, it remind there's no one new.
Quanto tempo è passato dall'ultima volta che si sono visti?
Mesi? Anni?
Daniel se
n'era andato e tutto aveva fatto il corso che il destino aveva scritto,
aveva cambiato scuola, amici, compagnia.
Avevano
smesso di vedersi ma era giusto così, o meglio, era quello
di cui Filippo era riuscito a convincersi dopo tutto quel tempo.
"Che ci fai
qui, scemo!"
Giù
a sorridere, mentre l'altro lo abbracciava, non l'avrebbe fatto
così spontaneamente se fosse stato preparato a tutto quello
tripudio di emozioni tutte insieme.
"Sono tornato
a prendere delle carte in segreteria! Non dovresti essere in classe?"
Il minore dei
due si morde la guancia, trattenendo l'ennesimo sorriso.
"Ti sei
già scordato chi sono io?"
Daniel lo
guarda e ad entrambi viene un po' da piangere.
Erano stati
compagni di classe per un anno e mezzo, compagni e molto
più, con Filippo che aveva finalmente dovuto ammettere a se
stesso di essere innamorato di Daniel.
Quel ragazzo
ripetente, grande, un po' rude e con le mascelle già
colorate con la barba.
Quel ragazzo
un po' presuntuoso e scontroso che mai l'aveva trattato male.
Quello con
cui aveva condiviso il suo primo vero bacio.
"Non credo,
lo sai."
Si separano
da quell'abbraccio durato un po' troppo, Filippo continua a guardarlo,
torturandosi la lingua e la guancia.
Lo sapeva per
davvero?
Lo osserva
ancora e vede sempre lo stesso ragazzo di qualche anno prima, forse un
po' più alto, un po' più uomo; eppure sempre
quello di cui era stato innamorato.
E', era o era
stato?
Ma cosa va a
pensare, ora Daniel ha la ragazza perchè lui l'ha visto su
Facebook, sempre per caso, e lui non ha perso l'abitudine di
nascondersi e amare persone che è sbagliato amare, correndo
a nascondersi e a fare gli indifferenti assieme al suo bel Francesco.
Niente
più spintoni, niente più sguardi, niente
più rapporti scolastici che andavano ben oltre lo scegliersi
per le squadre di calcetto, niente più baci nascosti dietro
alla lavagna nei cambi d'ora, quando tutti sparivano nei bagni a fumare
quelle dannate sigarette.
"Allora? Come
va a scuola?"
Daniel ride,
va benissimo ma non potrebbe esattamente dire lo stesso dei suoi
battiti cardiaci in quel momento.
"Non ci
crederai mai ma sono uno dei primi della classe."
"Addirittura?
Allora dev'essere proprio una scuola di merda!"
Filippo si
prende un pugno, tutt'altro che forte, sulla spalla ma scuote comunque
la testa ridendo.
"Se tu non
avessi la tendenza a non stare in classe durante l'ora oggi non ci
saremo rivisti."
Il
più giovane fa finta di non capire ma capisce più
che bene: sarebbe stato davvero meglio se non si fossero più
rivisti e i loro sguardi più incrociati?
"Sarebbe
stato meglio?"
Ha in mente
una canzone che aveva sentito di recente, come faceva?
...and the memory is
cruel
it reminds there's no
one new
time is nothing but a
lie..
E' che davvero la
memoria era crudele, che faceva male più di qualsiasi altra
cosa.
"Il tempo
è una bugia?"
Daniel
alzà lo sguardo, non sa che rispondere a quella domada ma
gli prende furtivamente la mano.
"Ho davvero
pregato che succedesse, di rivederci, anche per sbaglio. Solamente per
chiederti scusa. Per essermene andato anche per non saper riuscire a
gestire tutto questo. Che mi maledicano se mi dimenticherò
mai di te."
Is
really there no one new?
"Ciao
Dà, devo scappare in classe."
Ma entrambi sanno che
probabilmente Filippo scapperà lontano, a liberare le
lacrime che tanto aveva trattenuto.
And
your sleep will never be as good as it used to be
when
the on
e you love is gone,
when
the one you love is gone.
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