Avevo soltanto 8 anni, quando lo
incontrai.
Stavo facendo la mia solita
passeggiatina pomeridiana.
Quando mi accorsi che c’era un’ombra dietro di me,
mi voltai molto timorosa …
era un cucciolo di cane, aveva il collare non era randagio.
Sembrava buono mi ci avvicinai e lo
accarezzai.. Non mi
meravigliai quando iniziò a scodinzolare felice. Si leggeva
dai suoi occhi che
era un cagnolino molto dolce,piccolo e alla ricerca del suo padrone.
-Piccolo,come mai sei tutto solo
qui?- chiesi sperando in
una risposta. Era una cane però,questo lo dimenticai.
Il cucciolo,Scotty,che poi lessi sul
collare,iniziò ad
abbaiare in segno di risposta,come per dirmi: “Mi sono
perso”.
Com’era bello. Non
l’avrei dato via se si fosse smarrito
senza collarino.
Mi guardai intorno, le strade erano
deserte, non potevo
lasciarlo lì tutto solo…decisi di portarlo a casa
con me. Quando rincasai, mia
madre fu sorpresa da questo ospite un po’ insolito ma poi si
lasciò convincere
all’idea. Anche se non appena seppe che non era randagio mi
raccomandò di non
affezionarmi troppo perché un giorno all’altro me
ne sarei dovuta separare.
La stessa sera gli feci il bagnetto e
la notte ci
addormentammo insieme, con lui mi sentivo protetta come non mai.
La mattina seguente la mamma mi
accompagnò a scuola, voleva
portare anche Scotty ma era meglio che nessuno sapesse di lui, la paura
che un
giorno me lo avrebbero portato via era troppo grande.
Al ritorno da scuola tornai a piedi i
miei erano a lavoro,
camminavo a passo
veloce, Scotty era
solo a casa, ormai era passata una settimana da quando lo avevo
trovato. Per la
fretta inciampai e mi ritrovai a terra. volevo dovevo alzarmi si stava
facendo
tardi e per di più stava anche per cominciare a piovere.
La caviglia mi faceva tanto troppo
male. Sentì qualcuno arrivare.
-Hey, ti serve una mano??-
Mi voltai, era lui il ragazzino
più bello della scuola,
sembrava si chiamasse William, ma tutti o meglio tutte lo chiamavano
Bill.
Anche a me piaceva molto, ma non lo davo a vedere come tutte le altre,
appena
lo vidi arrossii tutta e feci di tutto per rialzarmi ma non potevo
farcela da
sola.
-Aspetta che ti aiuto
io…-
-No, tranquillo va
tutto bene grazie-
-Sei sicura di star
bene??-
-Si, ti ripeto non
è niente di grave-
-Ah si? E allora
perché non ti alzi??-
-Perché mi
fa un male cane bill…-
Ok, avevo fatto la cretinata
più grande della mia vita.
-Un momento
… come conosci il mio nome??-
-A scuola parlano
tutti di te..-
-Ah davvero?? In
bene o in male??-
-Senti invece di
farmi così tante domande
non mi aiuti ad alzarmi?!?-
-Si
scusa….-
-Ahia, ok grazie
mille ora vado ci si
vede..-
-Ma
perché hai così tanta fretta?-
-Eh
perché perché….e tu perché
non torni a
casa tua?-
-Va beh allora ci
vediamo…però mi dici
almeno come ti chiami??-
-Certo io sono
Elisabeth, molto piacere di
averti conosciuto ciao-
-Ciao-
Prima di andare mi voltai indietro
ancora una volta, abitava
nel mio stesso quartiere, infondo Liepzieg non era così
grande. Sotto casa mi
ritrovai Alina, Katrine e Jessika.
-Ragazze che ci fate
qui??-
-Guarda che ti
abbiamo visto …-
-Prego??-
-Perché hai
parlato con lui?-
Ero molto confusa, non capivo a cosa
si riferissero.
-Ma lui chi???-
-Come lui chi
Elizabeth ti rendi conto che
hai appena finito di parlare con William Kaulitz il raga più
figo della
scuola?!?-
-Ah Bill…-
-Ah adesso lo chiami
anche Bill, quindi
siete diventati buoni amici beh devi sapere che se ci sei riuscita tu
ci
riusciremo anche noi … anzi sarai proprio tu a farcelo
conoscere non è vero??-
-Sentite ragazze
sono inciampata e lui mi
ha soccorso tutto qui….-
-Si ma ci hai
parlato….ti ha toccato…te ne
rendi conto si o no??-
-No …..va
bene?? Però adesso lasciatemi
andare vi prego-
-Ok, a domani
Elizabeth fuori scuola ce lo
presenterai-
-Si certo come no-
Quelle tre vipere erano un
ossessione, le solite amiche
false a cazzi loro... arrivai a rimpiangere di averlo incontrato. Ero
così
piccola eppure la mia vita era così già tanto
complicata.
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