Sayounara
N
è morto.
Non è
rimasto più niente. Niente per cui lei potesse lottare.
Touko non è
sicura di voler sapere come è successo. Le
sono bastate quelle tre parole perché il suo mondo smettesse
di
girare. Un attimo, e tutto è crollato in mille frammenti.
Non
ricorda nemmeno com'è arrivata fino al Percorso Uno. La sua
mente è tutto un black out.
Non capisce, oppure
non vuole capire. Non lo sa.
Con calma si siede sul
prato, proprio accanto a quel campo di fiori
rosa che da bambina le piaceva tanto. Il mondo, dopo un gelido inverno,
è tornato a vivere. Per lei, invece, l'inverno è
ritornato. Un gelido inverno senza fine.
N
è morto.
Sì, in
fondo che c'è da capire? E' così
maledettamente chiaro. Una persona che le era cara è morta,
non
serve pensarci su.
In realtà,
Touko vorrebbe piangere. Urlare, dimenarsi. Lasciare
che tutto il dolore che ha in corpo svanisca, che esca come una cascata
dal suo cuore. Ma non ci riesce. E' come se ci fosse una voragine
dentro di lei, che le impedisce di provare qualsiasi cosa.
Lui era il suo primo
amore. Un doloroso primo amore. Ne ha portato il
fardello troppo a lungo, finché quel sentimento non
è
diventato il motore principale delle sue motivazioni.
Lo ha cercato, il
cavaliere del Pokémon Verità, senza trovarlo mai.
N
è morto.
Alle prime, quando
Handsome-san glielo ha annunciato, un po' non ci
credeva. Ha scosso la testa, negandolo, fissando il detective davanti a
lei. Finché lui non le ha consegnato Reshiram.
Lì,
stranamente, divenne tutto ben reale.
Voleva salvare dei
Pokémon, le fu detto, una caduta dalla groppa
di Reshiram è stata per lui fatale. Nessuno ha potuto fare
niente, era troppo tardi.
Touko ci ha sperato.
Nonostante fossero anni non si era mai voluta
arrendere. Adesso doveva farlo. Non c'era motivo di cercare ancora.
Lei non sa cosa
farsene di Reshiram, ma comunque mette la sfera dentro
la borsa. E' pur sempre un suo Pokémon. Ha intenzione di
prendersene cura.
Tu
non l'hai salvato.
Come avrebbe potuto?
Era con lui mentre
seguiva la sua verità? Era con lui quando stava cadendo?
Quelle parole la
stavano tormentando.
Potevi fermarlo dal
partire. Potevi farti sconfiggere.
Potevi,
potevi, potevi.
Sempre
la stessa parola, detta con quella vocetta fastidiosa nella sua mente.
Ha voglia di urlare, Touko, perché 'poteva' ma non ci
è
riuscita.
Il suo sguardo blu si
punta sulla piccola spiaggetta. L'acqua è
così calma, se si avvicina si calmerà anche lei,
pensa. A
gattoni, abbandonando la sua borsa, Touko si accosta al luogo
prescelto. Vedeva nuotare tanti Pokémon d'acqua, voleva
vederli
meglio. Solo un altro poco, si disse, mentre ormai il freddo la pungeva
dappertutto.
E
ora, che motivo hai per vivere?
Nyan, nyan,
nyan. ~
La FerrisWheel, ultimamente, mi ispira parecchia
drammaticità.
Come testimonia la storia qui sopra. E i pezzi in mezzo alle frasi in
corsivo sono tutte da 110 parole. Contatele, se volete. Drammatica, se
posso dire. (Giusto per dirlo, sì, Touko si affoga)
E, giusto per dirlo, non ho intenzione di arrendermi. Sono ancora qui,
e non mi sposto.
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