Un fiore può fiorire dal sale

di Sarabi_ingonyama
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UN FIORE Può FIORIRE DAL SALE

 

 

Ho tanto male. Non mi sento più le zampe. Qualcosa di caldo mi cola lungo il muso, ma non so cos'è. So solo che più ne esce, più io sento freddo. Sì, ho tanto freddo.
Forse papà e mamma sono già qui, ma non ci vedo più molto bene. Probabilmente lo sono, perché sento qualcuno piangere sopra di me.
Perché piangono? Non capisco, ora che mi hanno ritrovato dovrebbero essere felici.
O forse mi volevano davvero bene. Io gliene volevo di sicuro.
Tengo sempre con me il ricordo di quella volta che mi hai portato sulla Rupe ad ammirare le nostre terre, sai papà? Mi dicesti che un giorno sarei stato il Re e che avrei governato su tutto quello che il sole toccava. Purtroppo, non credo che ci riuscirò, mi dispiace.
Sai, mamma, mi ricordo ancora quando ti chiesi di che colore fosse il nostro sangue. Avevo sentito che i re avevano il sangue blu e davvero mi chiedevo se nelle nostre vene il sangue fosse colore del cielo notturno. Tu scoppiasti a ridere e io mi offesi, perché credevo mi prendessi in giro. Ah, quanto ci ero rimasto male...
Ora so che il nostro sangue è rosso come quello degli altri leoni. Lo so perché adesso ne ho perso parecchio e il mio pelo è tutto sporco. Non devo essere un bello spettacolo.
Una zampa calda mi sfiora la guancia e le lacrime della mamma cadono sul mio muso.
Scusa, non volevo che finisse così...

Forse, se non mi fossi allontanato, la nonna non sarebbe con in cielo come il nonno ora, e voi non sareste qui a piangere sul mio corpicino freddo.
Sì, perché credo di aver capito che sto per morire.
Sento la voce di papà che mi chiama, ma sono troppo debole per rispondergli. Ci provo, ma non esce altro che un rantolo soffocato.
deve bastare per fargli capire che sono ancora vivo, però, perchè lo sento mentre chiama il mio nome. Penso che capisca presto che la sua è solo una vana speranza, dato che il mio cuore sta rallentando sempre di più. L'ultima cosa che vedo prima di chiudere gli occhi è un piccolo fiore che sboccia.
Ma come, non era inaridito fino a qualche giorno fa?
Ora è lì, ed è l'ultima cosa di questo mondo che vedrò.
Un bel ricordo, no? Insomma, quel fiore era morto, e invece ora è lì, il più bello fra tutti i suoi simili!
Tornerò anch'io, papà, te lo prometto.
Te lo prometto.

Te...lo...

Sole. Caldo. Qualcosa mi sta morsicchiando il fianco. Mi fa male. Spero che la smetta.
Sento dei versi acuti, ma sono troppo lontani per capire a chi appartengano. Probabilmente a qualche uccello divoratore di carogne.
Qualcosa di appiccicaticcio mi copre entrambi gli occhi, per questo ci metto un po' per riaprirli.
In bocca ho un sapore metallico, disgustoso. Mi ricorda il sangue delle gazzelle, ma questo ha un gusto più ripugnante.
Ora ci vedo. Un po' appannato, ma ci vedo.
Che cosa?
Un fiore.
Un fiore che si credeva morto e invece eccolo là, che spunta fuori dal terreno ostile.
Ma è sopravvissuto.
Allora capisco che se vedo, sento, penso queste cose, allora sono vivo.
Sono un seme di una pianta buttata nel sale, ma da quella pianta ora è sbocciato un fiore e quel fiore diventerà il più bello tra tutti i suoi simili nella savana, nel mondo.
Perché quello non è un fiore come gli altri: è il mio fiore. Io sono il fiore.
E ora sento che è tempo di sbocciare.





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