Lemon Drops [Bleach: The Ground Beneath Her Feet]

di Viviane Danglars
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Lemon Drops
[ Bleach: The Ground Beneath Her Feet ]






Prologo. – Satellite’s gone ;


Satellite's gone
up to the sky . . .
Things like that drive me
out of my mind
I watched it for a little while
I love to watch things on TV.

Satellite of love.

Satellite's gone
Way up to Mars;
Soon it will be filled
With parking cars -
I watched it for a little while
I love to watch things on TV.

Satellite of love
Satellite of love
Satellite of love .

I've been told that you've been bold
With Harry, Mark, and John
Monday, Tuesday, Wednesday, Friday
Harry, Mark, and John

Satellite's gone
up to the sky . . .
Things like that drive me
out of my mind
I watched it for a little while
I love to watch things on TV.






Un paio di scarpe, lucide e scure, fecero la conoscenza del marciapiede umido e delle pozzanghere mentre il loro proprietario richiudeva la portiera dietro di sé. Quella strada e quell’angolo sembravano addirittura messi peggio del resto del quartiere; il fatto, poi, che la giornata fosse piovosa e grigia, non contribuiva a renderli più ridenti.
Un paio di vagabondi lanciarono loro un’occhiata, ma Ichigo non ci fece caso, mentre aggirava la macchina per raggiungere il suo cliente. Questi aveva sollevato lo sguardo sul grosso edificio che si trovava di fronte a loro: costruzione all’occidentale, moderna ma già rovinata, resa bislacca e colorata dalla quantità di indumenti, rottami e oggetti di ogni tipo che penzolavano dalle molte finestre. Con la sua mole, era troppo grande per quella stradina; era quasi volgare.
Scarpe da ginnastica incontrarono scarpe lucide e nere.
- Allora, entriamo… - esordì Ichigo, facendo un cenno che sperava incoraggiante verso l’altro. Aveva frainteso la sua esitazione, credendo forse che un contatto tanto diretto con il mondo di chi vive ai margini della società potesse risultare sconvolgente, di primo acchito, per uno come lui.
Ma non era per timore che Byakuya Kuchiki si era fermato, gli occhi immoti e l’espressione gelida, senza staccare gli occhi dall’antiquata insegna che recitava a grandi lettere, parecchi piani più su: “Million Dollar Hotel”.
Vedendo che non accennava a muoversi, Ichigo puntò su di lui uno sguardo interrogativo.
- Davvero è venuta qui? – domandò Byakuya dopo un momento, senza abbassare lo sguardo. La sua voce era pacata come sempre, e tuttavia udibilissima.
- Be’, certo, - replicò Ichigo, seccato, scoccandogli un’occhiata quasi offesa mentre si incamminava verso l’entrata – siamo venuti per questo, no? … Mi scusi, non mi aveva chiesto di rintracciare sua cognata? E io le ho trovato l’ultimo posto dove è stata vista: il Million Dollar Hotel. -



[ Here we are now;
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