Mondo deleterio

di Lorenzo Foltran
(/viewuser.php?uid=566742)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


C’era una bocca che si schiantava
Contro un’altra, più limpida,
C’era una regina divenuta schiava
Per vivere la vita come una sfida,
C’era, sull’albero più alto del mondo,
Un uomo che ripeteva da una vita:
“È tondo”.
 
Ora, dall’alto, vedo ogni cosa
Che s’incasina, una persona
In capo al mondo che fino a ieri
Mi era accanto, ad un passo, vicina.
Passa la vita a fare un monumento
All’incoerenza,
Mentre fai un segno di pace con il dito
Mandi un figlio in guerra
Con il padre già partito.
Stai nell’angolo, in silenzio,
Raccontami del pianeta
Che hai distrutto, poi affogati
In un bicchiere mezzo pieno d’assenzio.
Dimmi, ti sei pentito?
Hai lasciato andare
L’anima impura o sei solo dimagrito?
Ti parlo di mia madre,
Andava contro il dolore, indifferente,
Poi un giorno, con il sangue, scrisse:
Non ho paura di niente,
Ma tu credi ad una donna
Che la notte, in segreto, piange,
E tu sveglio, al suo fianco,
Aspettando che dorma?




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2861820