i'm half a heart without you

di baciamiharold
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“I‘m half a heart without you”

 
Era passata una settimana da quella conversazione con Louis, non sapevo il perché ma i miei pensieri erano incentrati sempre di più su ciò che accadde in quei due giorni, il nostro incontro, la nostra conversazione.. Insomma, sono cose che fanno parte della vita di tutti i giorni eppure mi sapevano di strano. Iniziai a immaginarmi come sarebbe finita la nostra amicizia, un’amicizia che fondamentalmente non era neanche iniziata. Pensavo, ragionavo, riflettevo, immaginavo.. non capivo come mai ci fosse lui nella mia testa al posto di Scott. Con lui litigammo qualche giorno prima per colpa del mio “essere sempre assente” sia durante una pomiciata sia durante una semplice chiacchierata. Non gli stava mai bene niente a quel ragazzo, infatti iniziai a pensare che mi stesse semplicemente usando come “cavia da esperimenti sessuali”.

Quella mattina del sedici luglio fu un putiferio dentro casa mia; litigai con mia madre perché non le parlai della mia prima volta con Scott, cosa che scoprì aprendo il mio diario e mettendosi a leggere i miei più intimi e squallidi segreti e ciò che accadeva nel mio mondo. Le lessi in faccia che rimase alquanto colpita dalla bustina del nostro primo preservativo che attaccai alla fine delle dieci pagine in cui raccontavo la nostra esperienza. Dopo ciò litigai con Peter (il compagno di mia madre) per cercare di estorcergli il telecomando della tv, una cosa meno seria fortunatamente, ma non sopportavo più nessuno dentro quella casa, così pensai di chiamare Amy per raccontarle cosa fosse successo e anche per sparlare un po’ di mia madre. Amo farlo. È troppo divertente.
 
Nel pomeriggio mi costrinsi a uscire di casa per evitare di incontrare lo sguardo assassino di mia madre e decisi di andare verso il bar in cui incontrai Louis per la prima volta. Era una meta fissa quando uscivo, anche se dovevo andare dall’altra parte della città facevo comunque una piccola sosta lì, proprio per vedere se la fortuna fosse dalla mia parte. Appena arrivai mi sedetti al tavolo in cui io e lui iniziammo a conoscerci e ordinai un aperitivo completo di patatine fritte e di Orangina. Mangiai con molta calma e rimasi lì per una mezzora abbondante, ma proprio quando stavo per andarmene vidi un ragazzo che si avvicinava sempre di più al bar. Ero su di giri, non credevo a ciò che stava per succedere. Sentivo una scarica di adrenalina addosso e allo stesso tempo avevo le vertigini e i brividi, sudavo freddo, avevo un sorriso a trentadue denti… poi guardai meglio il ragazzo mentre si avvicinava… e mi accorsi che non era il ragazzo che stavo aspettando. Così, arrabbiata e desolata, mi alzai in fretta dalla sedia e mi incamminai verso la libreria per acquistare qualcosa.
 Alla fine non comprai nulla ma rimasi li dentro per due ore a leggermi “Le guerre del mondo emerso” pensando rispecchiasse in pieno ciò che stavo vivendo in quel momento, ma scoprii che parlava di tutt’altro e devo ammettere che mi appassionò molto per averlo letto in sole due ore. Tornata a casa cercai di rintracciare ancora una volta Louis prima di chiedere a Scott di uscire in serata, ma appena cercai il suo contatto su Facebook mi diede ‘nessun risultato trovato’. Pensai – Fino a una settimana fa era tra i miei amici e ora mi ha cancellato e mi ha anche bloccato? Cosa gli ho fatto per meritarmi una cosa simile?– Ovviamente fu una domanda alla quale non seppi dare una risposta, come alla maggior parte delle domande che mi ponevo nella vita.

Quella sera girava un’aria strana nella mia stanza, non riuscivo a capire come mai davo così tanto peso a una cosa inutile, soprattutto a una persona inutile, che non ha mai fatto parte della mia vita e che a quanto pare non ne farà mai. Forse ero solamente rimasta abbagliata dall’accaduto e da quel suo misterioso personaggio che avrei tanto voluto conoscere. Sapevo che lui era diverso. Sapevo che non era come gli altri e sapevo anche che di persone così ne esistono veramente poche al mondo. Io volevo sapere di più sul suo conto, anzi, dovevo sapere di più. Ero talmente sicura di ciò che pensavo che era come se lo conoscessi già da tanto e tanto tempo, perché una persona così non si dimentica, non si dimentica mai. 

Il giorno seguente iniziò come tutti gli altri, stessa faccia imbronciata di mia madre, stessa colazione che finì direttamente nel cestino a causa di uno stomaco chiuso, stessa passeggiata fino al bar, stessi pensieri, stesse idee… Si, conducevo proprio una vita piena di brividi in quelle settimane.

Successivamente, mentre mi dirigevo verso la libreria (questa volta per comprare un libro da leggere in camera mia, e non buttata per terra sotto le scale per evitare di essere cacciata) mi accorsi di avere una scarpa slacciata, così mi avvicinai ad una panchina lì vicino per appoggiarci il piede sopra e rifare il fiocco. Non mi accorsi che nella panchina vicino c’era seduto un ragazzo dall’aria familiare, che quando mi vide subito mi chiamò con voce alta e allegra – Hey dolcezza, come mai da queste parti? – Così girai la testa verso la mia sinistra, alzai un pochino lo sguardo e mi accorsi che il ragazzo che tanto avevo cercato lo avevo proprio davanti occhi.
 
The end.




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