Ragazzo, ascoltami, per la prima volta ti parlo come avrei
dovuto fin dal nostro primo incontro.
Si torna indietro di anni, ma tutto in me è stampato così
chiaramente nella mia memoria che sembra trascorso solo un attimo, il tempo di
un altro discorso.
Non ti incolpo per non aver accettato la mia amicizia e forse,
sono sotto imperio per ammetterlo così palesemente, ma cavolo non l’avrei fatto
neanche io.
A pensarci bene, ti devo essere sembrato proprio stronzo. Bhe,
non lo ero, ma lo sono diventato per l’incolmabile dolore provato.
L’invidia si trasformava in odio, l’odio che mascherava
ammirazione e si, preoccupazione perché io ci speravo ancora di diventare tuo
amico e che tu riuscissi a capire le mie azioni.
Cosa ci faccio qui? Perché ti dico tutto questo? Vorrei
risponderti che non lo so neppure io, ma purtroppo lo so benissimo e tu sei
proprio tocco. Va bene te lo dico.
Io ci spero anche in questo momento porgendoti nuovamente la
mia mano. Cielo, che umiliazione, se mio padre mi vedesse ora mi ritroverei con
una guancia arrossata ancora prima di riuscire a dire Quidditch, ma non importa
lo accetterei se solo tu …….
Significa si? Harry, la tua mano stretta alla mia significa si?
Siamo amici? Non parli, ma sorridi annuendo.
Ok, mio padre mi ha fatto fuori e per assurdo mistero sono in
paradiso. Io, Draco Malfoy sono amico di Harry Potter.
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