Best Wishes Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
----------
Capitolo 47 - Verso il Regno della Valle
Era stato un viaggio lungo e abbastanza stancante, ma N, Archeops, Carracosta
e il saggio Violante cercavano di non darlo a vedere, mentre si avvicinavano con
lentezza e dignità all'ingresso del nascondiglio segreto del Team Plasma, ben
celato tra le montagne più alte di Unima, dove lo sguardo acuto delle autorità e
della Lega Pokemon raramente si spingeva. Dopo aver percorso un lungo corridoio
spoglio scavato nella roccia, il giovane leader, il suo consigliere e i suoi due
Pokemon raggiunsero finalmente un ponte di pietra che attraversava un profondo
fossato, raggiungendo un grande portone di legno che dava acceso ad una sorta di
castello edificato nelle profondità della terra. Davanti al portone, montavano
la guardia due reclute del Team Plasma con tanto di alabarde tenute al fianco,
che si misero immediatamente sull'attenti non appena il loro giovane signore e
Violante misero piede sul ponte.
"Bentornato, Lord N, mio signore... saggio Violante... confidiamo che il
vostro viaggio si sia risolto senza problemi." affermò una delle due guardie. N
si fermò vicino a loro e annuì, facendo un sorriso appena accennato, e sia
archeops che Carracosta fecero un inchino alle guardie, in segno di rispetto per
il lavoro che stavano svolgendo.
"Diciamo pure... che abbiamo realizzato lo scopo che ci eravamo prefissi."
rispose N. "E confido che anche per voi, il lavoro sia stato privo di problemi."
Quando le guardie gli risposero con un semplice e diretto cenno affermativo, N
proseguì. "Se fosse possibile, desidererei parlare con le mie sorelle e con il
saggio Ghecis. Al momento, credo di avere bisogno di condividere con loro alcuni
miei pensieri."
"Non penso che sia un problema, mio signore." rispose l'altra recluta, per
poi far aprire il portone di ingresso, e dare accesso alla grande sala interna,
una magnifica sala che dava l'impressione di un castello medievale, dai
pavimenti in marmo nero punteggiato di una sorta di polvere luccicante, in modo
da far sembrare che il pavimento fosse un cielo stellato. L'architettura era
magnifica ed opulenta, con grandi volte variopinte e al tempo stesso eleganti, e
colonne di marmo bianco che sorreggevano il soffitto. N e il saggio Violante,
accompagnati dalle loro guardie - sia umane che Pokemon - entrarono, e il
giovane leader congedò le reclute e il suo consigliere, che si inchinarono di
nuovo, rispettosamente, e si allontanarono con lenta eleganza. Poi, dopo aver
fatto un cenno ad Archeops e a Carracosta di seguirlo, N si diresse verso una
rampa di scale, seguendole fino ai piani superiori, i suoi passi illuminati
dalle lanterne ad olio appese alle pareti, piazzate in modo da irradiare quanta
più luce possibile.
Non gli ci volle molto per raggiungere la sala nella quale suo padre, il
saggio Ghecis, era solito lavorare. Era da diversi giorni che passava gran parte
del suo tempo a studiare quegli antichi testi, quando non era impegnato
all'esterno...
Giunto davanti alla porta chiusa, N bussò garbatamente, e dall'interno gli
giunse la voce del padre adottivo che lo invitava a farsi avanti. Il ragazzo,
facendo cenno ad Archeops e Carracosta di aspettare fuori, aprì lentamente la
porta, e il Pokemon Paleouccello si appollaiò vicino all'ingresso, a fianco di
Carracosta, che annuì in direzione di N per confermargli che avrebbero atteso
fuori.
"Grazie, amici miei." disse N, entrando nello studio, dove vide Ghecis seduto
ad un seggio, con un grande libro piazzato davanti a lui su un tavolo di legno
duro, sotto il lume di una lucerna ad olio. Il saggio del Team Plasma alzò lo
sguardo dal tomo antico, e accolse N con un lieve sorriso. "Padre. Chiedo scusa
per essermi allontanato. Avevo delle faccende personali a cui badare."
"Non è un problema, N. Sono contento che tu sia tornato." disse Ghecis,
alzandosi dal suo seggio e andando ad accogliere il figlio adottivo. "Spero che
tu abbia trovato quello di cui avevi bisogno."
N esitò per un attimo, prima di sospirare e proseguire il suo discorso.
"Padre... avrei bisogno di farti una domanda, se mi è possibile." disse il
ragazzo.
Ghecis non perse la sua espressione calma e cordiale. "Certamente, N, figlio
mio." rispose. "Di cosa si tratta?"
"Ho incontrato Ash Ketchum e i suoi amici, durante la mia uscita a
Sciroccopoli." cominciò a spiegare il giovane leader del Team Plasma, vagamente
turbato. Le parole pronunciate da Ash, Touko, Spighetto... e i pensieri dei loro
Pokemon continuavano a riecheggiare nella sua mente. "E ancora una volta... ho
avuto modo di ascoltare le voci dei loro Pokemon. Sono rimasto molto sorpreso...
tutti i loro Pokemon... Pikachu... Pignite... Dewott... tutti loro mi hanno
detto che a loro piace stare con i loro allenatori. Che proprio perchè sono con
loro, sono diventati più forti. Erano felici di combattere per i loro
allenatori."
Ghecis, ancora una volta, non cambiò espressione... ma se qualcuno avesse
potuto guardarlo da vicino, avrebbe visto la sua fronte corrugarsi leggermente,
in un'espressione di rabbia e preoccupazione. "E' evidente che quei ragazzi li
hanno costretti a dire quelle cose. Li hanno plagiati, hanno piegato la volontà
di quei Pokemon... e adesso quei Pokemon non sanno più cosa è bene per loro."
spiegò Ghecis. "Devi ricordare, N, che Ash Ketchum è prima di tutto un
allenatore di Pokemon, come anche i suoi amici. E come tutti gli allenatori,
anche loro schiavizzano i loro Pokemon."
"Sì... però..." continuò a dire N, ancora insicuro. "I loro Pokemon... non mi
davano affatto l'impressione di essere schiavi..."
"Questo perchè ormai sono stati condizionati." rispose prontamente Ghecis,
mantenendo il suo sorriso affabile. "Sono rimasti così a lungo con loro, che
ormai non sanno più pensare per sè stessi. Ma tu, figliolo... tu ricorderai loro
come si fa. Tu farai vedere a tutti i Pokemon di questo mondo cosa significa
essere liberi... ma per fare questo, figlio mio, dovrai sempre tenere in conto i
tuoi ideali. Solo così potrai dimostrare di essere il degno erede dell'eroe che
portò pace ed unità ad Unima in tempi antichi. Solo così sarà tuo il potere di
cambiare il mondo."
N abbassò la testa, senza dire nulla... e Ghecis lo raggiunse, piazzandogli
una mano sulla spalla. "Mio caro N... non puoi fidarti degli esseri umani,
tranne che dei pochi illuminati che si sono uniti al Team Plasma. Gli umani...
mentono... ingannano... si odiano... non pensano ad altro che al loro meschino
tornaconto. Solo tu e i tuoi discepoli del Team Plasma siete al di sopra della
disdicevole natura dell'uomo. Puoi fidarti solo di noi. Di noi e dei Pokemon.
Essi non mentono. Essi sanno qual è la verità. Sono esseri puri e meravigliosi,
per i quali vale la pena di combattere. Non tentennare, N... non esitare. Il tuo
destino è quello di trasformare questo mondo in un paradiso."
"Hai ragione, padre..." assentì N, dopo un momento di riflessione. "Non avrei
dovuto dubitare. Grazie di aver reso più forte la mia convinzione."
Ghecis accarezzò la testa di N con la mano buona, sorridendo sottilmente.
"Bravo, N..."
----------
Poco dopo, congedatosi da suo padre, N si era incamminato verso le sue
stanze, accompagnato da Archeops e Carracosta, solo per incontrare lungo la
strada le altre due persone che stava cercando - due giovani donne che
sembravano non aver ancora raggiunto la ventina d'anni, vestite in maniera
abbastanza semplice che strideva con l'eleganza e l'opulenza di quel castello:
una aveva i capelli rosa che le scendevano lungo la schiena, con due lunghe
ciocche ai lati della testa, mentre l'altra era bionda, i capelli legati in una
treccia, e con due grandi ciuffi sulla fronte che si drizzavanoin aria per un
breve tratto a mò di antenne. Entrambe erano vestite da contadine, con abiti
puliti ma semplici, delle ampie gonne e delle pantofole.
N si fermò vicino a loro, inchinandosi leggermente in segno di saluto e di
rispetto. "Sorella Antea... Sorella Concordia... mi fa piacere vedere che state
bene. I recenti accadimenti non mi hanno lasciato molto tempo per farvi
visita."
"Non ti preoccupare per questo, N. Immagino che... in questi giorni tu abbia
dovuto molto da fare, in preparazione all'incoronazione." rispose Antea, la
giovane dai capelli rosa. "Ci auguriamo comunque che la tua uscita sia stata
proficua, e che tu sia riuscito a fare quello che ti eri prefisso."
"Sì, posso dire che così è stato, sorelle mie." rispose gentilmente il
giovane leader del Team Plasma. "Anche Archeops e Carracosta sono stati
soddisfatti, per quanto anche loro avrebbero preferito che le persone con cui
abbiamo parlato comprendessero meglio il nostro punto di vista."
Guardò con fare empatico verso la testuggine bipede e il rettile piumato, che
sospirarono al ricordo di quei ragazzi che avevano scelto di opporsi al Team
Plasma per motivi che a loro sfuggivano. Carracosta, in particolare, sembrava
essere ancora abbattuta per quel rifiuto, e scosse tristemente il capo.
"Carrrr..." mormorò.
"Sì, capisco il tuo disappunto, Carracosta..." affermò N, cercando di stare
vicino alla Pokemon testuggine. "Dopotutto, tu per prima non puoi dimenticare
che è stato il Team Plasma a salvarti da una vita al servizio di
un'organizzazione criminale, quando abbiamo comprato il fossile da cui tu sei
rinata, da un gruppo di malintenzionati che volevano usarti per il loro
interesse. Vorresti anche tu che Ash e i suoi amici lo capissero, vero?"
La Pokemon Ancestruga annuì lentamente, e anche Archeops si aggiunse alla
conversazione, svolazzando accanto alla sua compagna. "Arch! Archeops!"
stridette il rettile alato, cercando di essere incoraggiante.
"Credo... che Archeops voglia dire che capiranno... col tempo..." affermò
gentilmente Concordia, anche se ad ascotarla bene, sembrava che volesse dire
qualcos'altro. "Per adesso, comunque, non pensate a queste cose, e rilassatevi
finchè potete. Credo che vi aspetti un periodo molto pieno."
"Hai ragione, sorella Concordia." disse N. "Sono vicino a risolvere
l'equazione che cambierà il mondo... ma se voglio trovare la soluzione ottimale,
devo essere ben riposato, e anche i miei Pokemon dovrebbero esserlo. Vi
ringrazio molto per il vostro interessamento, sorelle mie... il vostro supporto
è come sempre insostituibile."
"Ci vediamo, N..." disse Antea. Il ragazzo e i suoi due amici Pokemon si
congedarono da Antea e Concordia, e cominciarono ad incamminarsi verso le loro
stanze... e le due sorelle li accompagnarono con lo sguardo, cercando di
nascondere la loro preoccupazione. "Se posso essere sincera, sorella
Concordia... ho paura che N si stia facendo influenzare troppo dalla
responsabilità che gli è stata data da nostro padre e dal resto del Team Plasma.
Non parlo solo per lui... ma per tutte le persone che verranno influenzate dal
completamento del progetto del Team Plasma. Quanti Pokemon, in tutto il
continente di Unima, saranno davvero contenti di separarsi dagli allenatori a
cui vogliono bene?"
"E quanti allenatori degni di questo nome soffriranno, vedendo i loro Pokemon
portati via da loro?" continuò Concordia. "Ma... sfortunatamente, per il momento
non possiamo fare nulla se non sperare che nostro fratello e nostro padre
comprendano che il loro modo di fare non porterà loro che ostilità. Gli ideali
di N sono buoni... ma ho paura che si sia lasciato accecare da essi."
"Dobbiamo avere fiducia in N, sorella mia." terminò Antea, con un sospiro
rassegnato. "Noi non abbiamo l'autorità di opporci alle decisioni dei Sette
Saggi, e con nostro padre, il saggio Ghecis, abbiamo un debito di riconoscenza
troppo grande. Se non fosse stato per lui, saremmo ancora disperse in quella
foresta dove ci ha trovate. E forse, non saremmo neanche più in vita."
Concordia guardò nella direzione nella quale era scomparso N. "Lo so,
Antea... posso solo sperare che N comprenda questo e riesca a guidare il Team
Plasma su una strada migliore..."
-----------
Sciroccopoli, una mattina di tempo incerto, malgrado fosse estate e facesse
ancora caldo, alcune nuvole grigie occultavano parzialmente il sole, facendo
temere che prima o poi si sarebbe messo a piovere.
Erano certamente stati dei giorni indimenticabili, nel bene e nel male. Il
torneo di Don George... l'incontro-scontro con il padre di Belle... i Pokemon
Musical e l'incontro con la travolgente Velia... Camelia e i suoi poderosi
Pokemon Elettro... il Metrò Lotta, e il giro in ruota panoramica in cui N aveva
rivelato quella scioccante verità...
Ma adesso, per Ash e i suoi compagni era il momento di riprendere la loro
strada, così come per Lucinda e Gary, e per Komor e Belle. La città successiva,
Libecciopoli, era ad alcuni giorni di cammino, e Ash, Pikachu e i loro amici
speravano di raggiungerla abbastanza presto. Quella mattina, il gruppo di era
riunito davanti al Pokemon Center di Sciroccopoli, e stavano parlando di quello
che intendevano fare nei giorni successivi.
"Allora, avete preso la vostra decisione. Beh, sono perfettamente d'accordo."
affermò Gary, preparandosi a prendere il suo zaino e ad imboccare assieme a
Lucinda e a Piplup la strada che portava alla loro prossima destinazione.
"Anche noi due faremo quello che possiamo per darvi una mano, e per mettere i
bastoni tra le ruote al Team Plasma." continuò Lucinda. "La professoressa Aralia
conta anche su di noi per aiutarla a venire a capo di qualche mistero che ancora
circonda quella banda di malfattori. Voi non preoccupatevi per noi, comunque...
continuate il vostro viaggio, e raggiungete la Lega Pokemon di Unima. Nel caso
ci sia bisogno di qualcosa, noi vi raggiungeremo il prima possibile."
"Grazie, Lucinda. Faremo del nostro meglio, e combatteremo il Team Plasma a
modo nostro." affermò Ash, grato alla sua amica di Sinnoh e al suo primo rivale
d'infanzia per il loro appoggio. "Komor, Belle... voi continuerete per la vostra
strada, immagino. Anche voi dovrete completare la vostra collezione di medaglie,
per poter accedere al campionato di Unima."
"Già... e io devo ancora fare la rivincita con la signorina Camelia." affermò
Belle, dopo aver controllato che la sua squadra di Pokemon fosse al completo.
"In ogni caso, ho tutta l'intenzione di continuare un po' per conto mio.
Finora... ho sempre avuto voi che eravate là a darmi una mano, ma non potrò
sempre appoggiarmi a voi... è venuto il momento che io impari per conto mio e
che cominci a sviluppare la mia tecnica. Quando ci rivedremo, sono sicura che
riuscirò a stupirvi!"
"Ci fa piacere sentirtelo dire." affermò tranquillamente Komor. "Mi
raccomando, comunque, abbi sempre fiducia in te stessa e ricordati quello che ti
abbiamo insegnato. Le battaglie al Metrò Lotta ti avranno sicuramente lasciato
qualche insegnamento. Fai in modo di trarne frutto."
"E ci rivedremo... magari al prossimo torneo di Don George, che ne dici?"
chiese Touko, dando una pacchetta amichevole sulla spalla della sua amica. Belle
si voltò verso Touko, rispondendole con il suo classico sorrisone raggiante che
ora appariva molto più convinto, dopo che lei era riuscita ad affrontare e a
superare alcuni dei suoi limiti.
"Noi continueremo a viaggiare per conto nostro." affermò Spighetto.
"Libecciopoli, la prossima città nella quale Ash e Touko dovranno affrontare una
Palestra, è a diversi giorni di cammino da qui, e credo che avremo bisogno di
allenarci molto bene per affrontare il nuovo Capopalestra. Non ne so molto, ma
ho sentito dire che è molto abile e, soprattutto, è una persona che non fa
sconti a nessuno."
"Beh, penseremo ad affrontarlo quando arriveremo a Libecciopoli." affermò
Ash, accarezzando Pikachu che gli stava sulla spalla destra. "Nel frattempo...
beh, vedremo cos'ha da offrirci questa parte di Unima, e di allenare come si
deve i nostri Pokemon! Il mio Sawsbuck e il mio Rufflet hanno bisogno di
sgranchirsi un po' i muscoli!"
Una delle Pokeball di Ash si agitò, e Pikachu si voltò verso di essa con uno
sguardo stupito, prima che la sfera si aprisse da sola, e ne uscisse il Pokemon
aquilotto in questione, spiegando le sue corte ali e svolazzando rumorosamente
attorno ad Ash, come se volesse rimproverarlo bonariamente! "Ruff, ruff!
Rufflet!" esclamò con voce acuta, allungando un po' le erre. "Rufflet
ruff!"
Ash si scusò con un sorrisetto imbarazzato e con un leggero inchino.
"Heheheee... hai ragione, Rufflet, hai ragione. E' che si trattava di una
situazione di emergenza, e avevo bisogno dell'aiuto di Infernape." affermò.
"Comunque... beh, spero che in questi due giorni ti sia piaciuto vedere com'è la
mia città... e fare conoscenza con i miei Pokemon!"
Rufflet storse il naso con falsa severità, e sembrò pensarci su un attimo,
prima di addolcirsi e rispondere di sì con un cenno del suo becco uncinato.
"Rufflet!" esclamò, sorridendo al ricordo di Muk che aveva cercato di
abbracciarlo senza successo, o del Dunsparce di Tracey che era stato così
contento di conoscerlo e fare amicizia con lui. Biancavilla, per quello che
aveva potuto vedere, era un posto molto bello, ed era curioso di scoprire
qualcosa di più del continente di Kanto, una volta che Ash lo avesse portato lì
finito il campionato di Unima. "Ruff rufflet ruff?"
"Tranquillo, Rufflet, sono sicura che adesso Ash ti farà fare bella figura!
Avrai modo di dare prova di te nel prossimo match in Palestra, di questo sono
convinta!" affermò Misty, permettendo all'aquilotto di atterrarle sulla spalla.
Rufflet alzò fieramente la testa, e tutti gli allenatori e i Pokemon presenti
fecero una breve risata, prima che il quartetto di Ash facesse gli ultimi
saluti. "Bene, ragazzi... è stato un piacere rivedervi! Mi raccomando, state
attenti! E teniamoci in contatto finchè possiamo!"
"Certamente. Sarà nostra premura contattarvi il prima possibile con tutte le
eventuali novità." disse Spighetto con un elegante inchino.
"Buona fortuna a tutti e tre!" affermò Ash, dando la mano a Gary in un gesto
di amicizia. Pikachu e Piplup si avvicinarono l'uno all'altro, e il topolino
elettrico tese una zampetta al pinguino azzurro, che usò una delle sue alette
per stringerla con energia.
"Pika pikachu, pika ka pikachu pika pika!" si raccomandò Pikachu.
Piplup fece un energico segno di assenso, promettendo al suo amico che avrebbe
protetto Lucinda ad ogni costo!
"Piplup!" cinguettò il Pokemon pinguino. "Piplup pip, pip pip pip
piplup!"
"Panpour pan!" esclamò il Panpour di Misty, con un cenno sbarazzino
del braccio destro.
"Pikachu!" Pikachu fece il segno dell'okay, e salutò Piplup, Lucinda e
Gary mentre i tre gruppetti cominciavano ad allontanarsi, per andare ognuno per
la propria strada.
"A presto, ragazzi! Ci vediamo! Mi raccomando, siate prudenti!" esclamò
Lucinda.
"Ciao, a presto, amici!" esclamò Touko, rivolgendosi sia ai suoi due amici
d'infanzia, che a Lucinda e Gary. "Non vi preoccupate, staremo attenti! Saremo
sempre pronti a tutto!"
"E soprattutto, vedremo di non perderci per strada!" volle aggiungere
Misty.
"Ciao, Touko! Ciao, Ash! Ciao, Lucinda, a presto!" salutò Belle. Pochi minuti
dopo, i gruppi di Gary e di Komor erano spariti all'orizzonte... e, con un
sospiro, Ash raccolse il suo zaino e se lo mise sulle spalle, pronto a
riprendere il suo cammino.
"Bene... immagino che a noi non resti che proseguire." affermò il giovane
campione di Biancavilla, facendo scorrere i suoi occhi sul resto del suo gruppo.
Non sembravano aspettare che lui per proseguire il loro cammino... e infatti,
non appena Rufflet si fu staccato dalla spalla di Misty e venne riassorbito
dalla Pokeball di Ash, il sestetto di amici - Pokemon inclusi - cominciò ad
incamminarsi verso le porte della grande città, deliziandosi un'ultima volta gli
occhi con la vista della grande ruota panoramica e degli stadi in cui, anche in
quel momento, si stava svolgendo qualche importante competizione sportiva. Erano
stati dei giorni molto intensi, e nonostante la scioccante sorpresa che N aveva
riservato loro, Ash doveva riconoscere che gli erano piaciuti. Ma altrettanta
era la curiosità di vedere che nuove avventure gli avrebbe riservato il
proseguimento del suo viaggio...
"Immaginavo che vi avrei trovato da queste parti, ragazzi." disse una voce
femminile, un attimo prima che Ash e i suoi compagni arrivassero all'uscita
della città, e quando i ragazzi si fermarono per attendere chi aveva parlato,
videro arrivare Camelia, nei suoi abiti da Capopalestra. "Tranquilli, non sono
qui per fare nulla di particolare. Volevo solo venire ad augurarvi buona
fortuna. Mi sembrava giusto, nei confronti di due avversari degni come voi, Ash
e Touko. Era da molto tempo che io e i miei Pokemon non ci battevamo con
avversari del vostro livello, e siamo veramente impressionati. Le vostre stelle
risplenderanno molto in alto, uno di questi giorni. Potete starne certi."
"Ah... signorina Camelia!" esclamò Misty, voltandosi verso di lei. "Grazie
per il pensiero! Come vanno le cose, in Palestra?"
Camelia sorrise lievemente, cercando di mantenere la sua facciata stoica per
quanto le riusciva. "Non ci sono problemi. Certo... l'apparizione di quel
ragazzo, N... e del Team Plasma... ha causato una certa confusione, anche lì
nella mia Palestra." affermò. "Tuttavia, adesso le cose sono sotto controllo. Ho
fatto in modo che tutti sapessero che nel caso il Team Plasma dobesse tornare,
ci penserò io a tenerli a bada. Ma... in questo momento, quella banda di pazzi
si starà riorganizzando. Approfitteremo per prepararci, e respingerli nel
momento in cui si presenteranno di nuovo. Piuttosto, so che adesso voi state
andando verso Libecciopoli. Un posto davvero interessante, se posso dire la mia.
Ho avuto modo di vedere il mercato, e il ponte mobile... tutte attrazioni molto
interessanti!"
"Beh, allora sappiamo già quali saranno i nostri obiettivi quando
arriveremo!" rispose Ash, mettendo una mano sulla spalla di Misty. La rossa
rispose facendo un sorrisetto arguto e strizzando un occhio al suo fidanzato,
che poi proseguì il discorso. "E... sa per caso qualcosa del Capopalestra di
Libecciopoli?"
Camelia gettò al vento il suo tentativo di apparire distante, e ridacchiò
gentilmente. "Mi state chiedendo di parlarvi di quel vecchio brontolone di
Rafan?" affermò. "Beh, non posso dirvi molto sui suoi Pokemon, o sul tipo che
usa, visto che questo andrebbe conto l'etica professionale. Lo dovrete scoprire
da voi. Tuttavia, vi posso dire che è un tipo che all'inizio potrebbe
risultarvi... un po' sgradevole, questo lo ammetto. Ma non giudicatelo così
velocemente, perchè scoprirete che c'è molto di più di quanto sembra in lui. Lo
conosco abbastanza da potervelo dire con sicurezza."
"Comprensibile." affermò Spighetto, consultando la sua mappa di Unima.
"Comunque, prima dovremo attraversare una prateria e passare attraverso un luogo
chiamato Eindoak... dove sembra che una volta sorgesse un luogo chiamato Il
Regno della Valle. Un luogo ricco di storia, e legato alle leggende sull'origine
di Unima."
Touko sembrò molto interessata a quella rivelazione. "Davvero? Wow... credo
che sarà interessante visitare anche quella città! Spighetto... signorina
Camelia... non è che ne sapete qualcosa di più, per caso?" domandò.
"Sì... effettivamente, credo che potreste trovare interessante la storia di
questo posto: una volta, questa prateria era la patria di un popolo chiamato
semplicemente 'il Popolo della Valle', governato da un re saggio e benevolo che
aveva due figli." continuò Camelia, attirando l'attenzione dei ragazzi e dei
loro Pokemon. "Questi due figli sono coloro che vennero poi conosciuti come
l'Eroe della Verità e l'Eroe degli Ideali... i due grandi allenatori che vennero
scelti dai Pokemon Leggendari, Reshiram e Zekrom, come loro rappresentanti...
quando il Pokemon Drago primordiale da cui hanno avuto origine si è scisso in
tre."
"Cosa? L'Eroe della Verità e l'Eroe degli Ideali?" chiese Touko, ricordando
che aveva sentito una storia leggermente diversa da Ghecis, quando erano ancora
ad Austropoli. "Questa non è la stessa cosa che aveva detto quel tizio,
Ghecis... quando siamo andati a salvare il Munna di Belle! Non so voi, ma questa
storia mi puzza..."
"Beh, io non mi fiderei certo di tutto quello che dice quel Ghecis.
Dopotutto, fa parte di un'organizzazione criminale, e potrebbe benissimo aver
detto quello che voleva per ingannarci." affermò Misty con un'alzata di spalle.
Vedendo che Camelia la stava guardando con espressione vagamente dubbiosa, Misty
si schiarì la voce e fece cenno alla Capopalestra di andare avanti. "Ehm...
chiedo scusa, signorina Camelia, non volevo interromperla, stavamo solo
riflettendo su quello che uno del Team Plasma ci ha detto. Prego... continui
pure!"
"Okay. Per non annoiarvi troppo con i dettagli, che magari potrete scoprire
per conto vostro, scoppiò un grave dissenso tra i due principi, che così
finirono per diventare nemici." continuò la modella-Capopalestra. "Uno dei due
fratelli riteneva che la verità fosse la cosa più importante per l'umanità,
mentre l'altro era per gli ideali. I due draghi che rappresentavano i rispettivi
concetti si schierarono a fianco dei fratelli, a seconda di quale dei due
corrispondesse a loro... mentre il terzo drago, Kyurem, scomparve, e di lui si
persero le tracce in un luogo misterioso che ancora oggi è conosciuto come Fossa
Gigante, formata a causa dell'impatto di un meteorite. O almeno così si dice,
visto che non è impossibile che sia stato proprio l'impatto di Kyurem con la
superficie terrestre ad aprire quell'enorme fossato. In ogni caso, ancora oggi è
un posto in cui vivono numerosi Pokemon strani e particolari, e a cui nessun
essere umano si avvicina senza prendere dovute precauzioni."
"Pikaaaa..." mormorò un impressionato Pikachu.
"Accidenti... e allora, com'è andata, la guerra tra i due fratelli?" continuò
Ash, sempre più interessato.
"Beh... come di solito vanno tutte le guerre stupide ed inutili come questa."
affermò Camelia, facendosi un po' più seria. "La battaglia si protrasse per
molti anni, e Zekrom e Reshiram, sferrando i loro colpi più potenti, ridussero
molta parte di Unima ad una landa desolata con il loro fuoco e i loro fulmini.
Ma dal momento che la loro forza era pari, nessuno dei due fu in grado di
sopraffare l'altro... e quando i due principi decisero che andare avanti a
combattere sarebbe stato inutile, e che nessuno dei due aveva ragione o torto,
la guerra venne portata avanti dai loro figli. Purtroppo, succede anche questo
al mondo. Le lezioni si dimenticano, e gli errori vengono ripetuti. Almeno
finchè Zekrom e Reshiram non decisero di andarsene: scomparvero, e nessuno seppe
più dove erano andati a finire. E senza i due Pokemon che erano stati le colonne
portanti del conflitto, la guerra finì."
"Ma... immagino che il peggio accadde dopo, dico bene, mademoiselle Camelia?"
chiese Spighetto. "Dopo una guerra come quella che lei ci ha appena descritto,
la parte più difficile è ricostruire tutto."
"In effetti, la guerra ebbe un ulteriore effetto negativo sul Regno della
Valle." continuò Camelia. "Vedete... quel regno era sostenuto da un'energia
invisibile ma onnipresente, chiamata Dragoenergia, che gli era stata concessa
dal Pokemon primordiale da cui poi sono nati Zekrom, Reshiram e Kyurem. Alla
fine della guerra, la Dragoenergia si ribellò, provocando sconvolgimenti e
devastazioni in tutto il regno già durante provato. Per impedire che il
continente di Unima appena nato fosse distrutto, il vecchio re chiese al suo
amico, il Pokemon Leggendario Victini, di aiutarlo a sigillare la Dragoenergia,
usando lo stesso castello da cui governava... una misteriosa costruzione
chiamata Spada della Valle. Grazie alla forza di Victini, e di numerosi Pokemon
che si prestarono a questo nobile gesto, il castello fluttuò fino al luogo da
dove proveniva la Dragoenergia, e lì atterrò, sigillando l'energia che stava
andando fuori controllo. Il re, purtroppo, non sopravvisse allo sforzo, ma prima
di morire, riuscì a dire a Victini che se la Spada della Valle fosse stata
rimossa, allora la Dragoenergia si sarebbe scatenata di nuovo, mettendo in
pericolo Unima."
"Accidenti, questa sì che è una storia incredibile... non immaginavo davvero
che Unima avesse una storia costellata di tante guerre." affermò Touko,
sentendosi come ipnotizzata da quanto aveva sentito. "Cavolo... penso che queste
leggende dovrebbero essere più conosciute, per evitare che tragedie del genere
si ripetano."
"Hai ragione, Touko. Ma come hai potuto vedere, c'è anche gente che ha
interesse a nascondere la verità, se quello che ho sentito dire dalla tua amica
è vero." rispose Camelia. "Ma... immagino di avervi annoiato abbastanza con
questi discorsi. Credo che adesso voi vorrete anche andare per la vostra strada,
e proseguire il vostro viaggio. Vi chiedo solo... di ricordare quello che vi ho
detto, quando passerete per la città di Eindoak."
"Pika pikachu..." affermò il topolino elettrico, facendo un cenno con
la testa. Sicuramente, se si fossero fermati un po' da quelle parti, sarebbe
stata una delle tappe più significative del loro viaggo ad Unima... e in quel
momento, il grazioso Pokemon Elettro non aveva idea di quanto questo si sarebbe
rivelato vero!
----------
Nel frattempo, in un luogo sconosciuto di Unima, il capo del Team Rocket, il
famigerato Giovanni, stava ancora leggendo con attenzione i rapporti che
venivano dai suoi scienziati e dai suoi ricercatori sul Verispecchio che il Team
Rocket aveva trafugato dal Castello Sepolto quasi tre settimane fa. Fino a quel
momento, non erano ancora riusciti a trovare degli indizi circa l'ubicazione di
Landorus, Tornadus e Thundurus, ma quello che avevano appurato circa il
misterioso artefatto faceva ben sperare... e oltre a ciò, c'erano delle
annotazioni fatte da alcuni dei suoi ricercatori, che erano state lasciate da
parte, probabilmente nella convinzione che Giovanni non sarebbe stato
interessato. Il boss del Team Rocket scossse la testa, irritato. Come doveva
spiegarlo, ai suoi uomini, che non dovevano trascurare nessun particolare,
neanche quello in apparenza più insignificante? Non si poteva mai sapere quando
quelle informazioni sarebbero tornate utili, e questo valeva in particolare per
un uomo d'affari come lui...
Decidendo che poteva permettersi di fare un attimo di pausa per verificare le
informazioni contenute in quegli inserti apparentemente inutili, Giovanni tirò
fuori un foglietto dalla pila di documenti e comincò a leggerlo con attenzione.
Il suo Persian, che fino a quel momento era rimasto accoccolato sulla scrivania,
facendosi un sonnellino, aprì pigramente un occhio e cominciò a leggere a sua
volta. L'espressione del capo del Team Rocket si fece più interessata man mano
che proseguiva la lettura, e il Pokemon felino, che nonostante l'apparente
pigrizia sapeva essere molto acuto e percettivo, si accorse di ciò e sogghignò
sornione. Riconosceva le avvisaglie, e sapeva che il suo allenatore stava per
escogitare un altro dei suoi piani.
"Ma guarda un po'... questo è molto interessante, e sicuramente potrà essere
utile al Team Rocket. Certo, la ricerca di Landorus, Thundurus e Tornadus
continua ad avere la priorità... ma nulla mi vieta di dedicare una parte delle
risorse del Team Rocket anche ad investigare su questo nuovo elemento." disse,
per poi premere un tasto sulla sua scrivania, e aprire un canale di
comunicazione con un'altra stanza. "Fate venire immediatamente Jessie, James,
Meowth e Domino nel mio ufficio. Ho una missione da affidare loro, che potrebbe
rivelarsi molto importante per il Team Rocket."
"Sì, signore. Provvedo immediatamente." disse una voce femminile
dall'altra parte del comunicatore. Giovanni annuì ed interruppe la
comunicazione, e si mise ad attendere... e con suo grande piacere, i diretti
interessati non si fecero attendere più di cinque minuti, presentandosi con
celerità davanti alla sua scrivania, tutti sull'attenti e in ascolto. Anche se
Jessie e Domino si gettavano di tanto in tanto qualche occhiataccia...
"Ci... ci ha fatto chiamare, signore?" chiese Meowth, mettendosi sull'attenti
e facendo un vero e proprio saluto militare. "C'era... qualcosa di cui ci voleva
parlare?"
"Certamente. Una misssione che vi permetterà di dare ancora di più prova di
voi stessi." affermò il leader del Team Rocket. "E ovviamente, Domino, sarà
un'occasione anche per te. Sicuramente la migliore spia del Team Rocket non si
tirerà indietro davanti ad un incarico che metterà alla prova le sue capacità,
vero?"
Domino fece un sorrisetto arguto. "Può contare su di me, signore. Sono certa
che non la deluderò. Ci dica pure... di che cosa si tratta? Come possiamo
esserle utili?"
"Leggevo appena adesso un rapporto che mi è stato stilato, su un luogo
chiamato Eindoak, che sorge dove una volta, ad Unima, si trovava il Regno della
Valle. A quanto pare, si tratta di un luogo estremamente importante nella storia
di Unima, ed è legato per molti versi alle leggende che raccontano dell'origine
di questo paese. E ci potrebbero essere in ballo anche dei Pokemon Leggendari.
Non escludo che possa in qualche modo avere a che fare con i tre che stiamo
cercando in questo momento." spiegò Giovanni.
"A questo proposito, capo... non si sa ancora dove si trovino quei tre
Pokemon? Lo... lo chiedo solo per curiosità, tutto qui!" chiese James, non
nascondendo di essere un po' intimorito. Ogni volta che si trattava di un
Pokemon Leggendario, la fortuna sembrava voltare le spalle al Team Rocket ancora
più di quanto non facesse di solito... guardando rapidamente attorno a sè, notò
che Jessie stava incrociando le dita dietro la schiena, e Meowth si era
irrigidito come le corde di un violino!
"Ancora no." rispose Giovanni, diretto e preciso. "Stiamo comunque facendo
delle ricerche, e contiamo di arrivare presto a dei risultati concreti.
Comunque, per il momento, preoccupatevi della missione che vi sto affidando in
questo momento. Voglio vedere come ve la caverete con questo lavoro di fiducia.
Cercate di non deludermi."
"Stia... stia pur certo che non la deluderemo, capo!" esclamò prontamente
Jessie, mettendosi sull'attenti, dritta come un palo!
Giovanni ghignò sottilmente, guardando il quartetto di agenti del Team Rocket
da sopra le mani tenute unite. "Molto bene, ci conto. Non appena avrete
terminato i preparativi, partite subito per il Regno della Valle. I miei
informatori vi daranno tutte le dovute indicazioni, ma non appena sarete
arrivati lì, dovrete cavarvela da soli. Il Team Rocket non può permettersi
ancora di giocare a carte scoperte, almeno finchè non sapremo dove catturare
Landorus, Thundurus e Tornadus. Quindi, contiamo su di voi. Vedete di non
deludermi... e soprattutto, di collaborare. Non tollererò che un piano così
importante venga mandato all'aria per le vostre ruggini personali."
"Agli ordini, signor Giovanni." disse Domino, per quanto fosse chiaramente
dispiaciuta all'idea di dover lavorare con Jessie, James e Meowth. "Farò in
modo... che questi tre rimangano in riga."
"Hmph... tu parla per te, dolcezza, che noi sappiamo fin troppo bene qual è
il nostro compito!" affermò Meowth.
----------
Il sole dardeggiava implacabile sul canyon desolato, un'immensa distesa di
roccia scavata ed erosa dai millenni... e in mezzo a quegli imponenti costoni di
roccia, camminavano un misterioso viandante e i suoi Pokemon, apparentemente
indifferenti al calore. Per essere precisi, non era esatto dire che i suoi
Pokemon camminavano - le due strane creature fluttuavano a circa mezzo metro da
terra, tenendosi in volo e al passo con il loro allenatore con quelli che
sembravano essere poteri psichici: uno di essi era una stranissima creatura
grande come un bambino di sei anni, il cui corpo era circondato da uno spesso
strato di una sostanza semitrasparente, verde e gelatinosa. Aveva una testa
sproporzionata rispetto al corpo, con occhi neri e di forma ovale, e una larga
bocca triangolare, mentre il resto del corpo era piccolo, con braccia e gambe
atrofizzate. Ai lati del suo corpo, la gelatina semisolida formava delle lunghe
braccia con tre dita ciascuna, così come un paio di grandi orecchie triangolari
sopra la testa, e una corta coda.
L'altro, invece, era un Pokémon umanoide con un corpo prevalentemente nero,
di forma decisamente femminea. La sua testa era a forma di lacrima, con un
fiocco bianco allegato alla base della sua cresta e la pelle nera sulla testa
era caratterizzata da un motivo a zig-zag simile ad una frangetta. Aveva grandi
occhi imbronciati con iridi azzurre e pupille bianche, con una piccola bocca con
delle labbra rosse. Quattro dischi neri pianeggianti fiancheggiavano ogni lato
della sua testa e il suo corpo era suddiviso in quattro dischi di lunghezza
crescente, con la testa e le braccia appoggiate al disco più alto e piccolo. Le
sue braccia seraono sottili, terminanti in piccole mani viola con dei dischi
bianchi ai polsi. Ogni livello del corpo aveva un fiocco bianco come quello
sulla testa.
L'uomo a cui questi Pokemon si accompagnavano era uno strano individuo dai
capelli bicolore, neri su una metà del capo e bianchi sull'altra, che vestiva
come un nativo americano, con un vestito di stoffa grezza ma funzionale di
colore nero, lungo fin sotto le ginocchia, che diventava rosso sulle maniche e
sul "gonnellino", sul quale era inoltre decorato da un motivo quadrettato bianco
abbastanza complesso. Sopra tale vestito portava una sorta di scialle azzurro
attraversato da una striscia nera orizzontale. Indossava inoltre un paio di
pantaloni lunghi, e un paio di polverosi scarponi neri, oltre ad una fascia
grigia sulla fronte che teneva ordinati i suoi capelli. Aveva un'espressione
severa e pensierosa, mentre proseguiva sulla sua strada, immerso in chissà quali
pensieri...
Un lamento raggiunse le sue orecchie, proveniente da un lato del canyon... e
il giovane guardò immediatamente in quella direzione per capire di cosa si
trattasse: un piccolo Blitzle era a terra lì vicino, e stava cercando di
rialzarsi, ma anche da quella distanza, si vedeva che aveva una zampa ferita. Il
Pokemon ricoperto di gelatina andò per primo verso il cucciolo di zebra e si
abbassò verso di lui per controllare le sue condizioni... e un attimo dopo, il
Blizle alzò lo sguardo verso di lui, temendo che volesse fargli del male...
"Bliiiitzle?" esclamò, cercando di tirarsi indietro quanto poteva. Il
Pokemon gelatinoso si voltò verso il suo allenatore e il Pokemon nero, che
stavano arrivando in quel momento. Il giovane si inginocchiò accanto al Pokemon
Elettro ferito, e cercò subito di tranquillizzarlo.
"Che cosa c'è, piccolo amico? Ti sei fatto male a quella zampa? Aspetta,
adesso ti aiuto io..." disse, togliendosi lo zaino dalle spalle e tirandone
fuori un piccolo kit di pronto soccorso. Dopo aver spalmato una pasta di erbe
sulla ferita del Blitzle e averla bendata, fece un cenno al Pokemon gelatinoso,
che venne avvolto da un'aura luminosa azzurra, e sollevò in aria il Pokemon
zebra con la telecinesi. Con delicatezza, in modo da non spaventarlo, il Pokemon
gelatinoso appoggiò Blitzle sulle spalle del suo allenatore, che si assicurò che
il Pokemon ferito fosse in una posizione stabile prima di fare cenno che era
tutto a posto.
"Gothitelllll!" esclamò il Pokemon nero dall'aspetto femminile,
indicando la strada che ancora si dispiegava davanti a loro. Il giovane annuì,
d'accordo con la sua Pokemon, e controllò che tutti fossero a posto, prima di
fare cenno di proseguire.
"Gothitelle, Reuniclus, avete ragione, è meglio se ci affrettiamo a riportare
questo Pokemon al suo villaggio." disse. "Forse il momento si sta avvicinando,
finalmente. Il momento in cui il Regno della Valle potrà rinascere dalle sue
ceneri..."
----------
Il giorno dopo...
Ash e i suoi compagni si erano messi in viaggio di buon ora, e in quel
momento stavano percorrendo una stradina di terra battuta che si inoltrava nella
prateria, lasciandosi alle spalle la regione di Sciroccopoli, che appariva
sempre di più come un'isola di civiltà e modernità in mezzo alle terre selvaggie
ed aride. Il caldo delle giornata cominciava tuttavia a farsi sentire... e per
conservare il più possibile le forze, Ash e i suoi compagni si erano fermati
all'ombra di uno degli ultimi alberi che sorgevano ai lati della strada,
cercando un po' di frescura sotto le sue fronde, che almeno in parte riuscivano
a schermare i raggi del sole cocente.
"Accidenti... non scherzavano, quando dicevano che questa regione di Unima è
particolarmente arida. E in estate, poi..." mormorò Touko, seduta su una roccia
sporgente, mentre si faceva aria con il suo berretto. Per fortuna, il Panpour di
Misty stava risolvendo in parte il problema, usando Docciascudo per annaffiare
un po' gli allenatori, sè stesso e Pikachu... "Phew! Grazie, Panpour, credo che
ne avessimo tutti bisogno!"
"Io, in realtà, sto molto meglio con il sole cocente..." Ash sentì la
voce telepatica di Larvesta, che il ragazzo aveva lasciato uscire dalla sua
Pokeball per farle godere un po' la temperatura torrida. La Pokemon Coleottero /
Fuoco si stava tenendo a debita distanza da Panpour... così come Misty, pur
cercando di non darlo a vedere, si teneva a debita distanza da Larvesta!
"Adesso, quanto mancherà a questa nuova città?"
"Pika pi, pikachu..." rispose Pikachu, dopo essersi fatto una breve
doccia. "Pika pikachu, pika pikachu!"
"Sì, non penso che ci vorranno più di due ore di cammino." Spighetto rispose,
consultando la sua mappa. "Una volta che saremo arrivati, avremo tutto il tempo
di guardarci attorno e trovare un posto dove passare la notte. Eindoak mi da
l'impressione di essere una città molto pittoresca, e penso che avere a
disposizione una giornata per guardarci attorno non potrà che farci bene."
"A me piacerebbe sapere quacosa di più sulla leggenda dei due principi e
della Spada della Valle." affermò Touko, che sembrava sviluppare sempre più un
interesse verso la storia del suo continente. "Ho come l'impressione che
potrebbe esserci utile trovare quante più informazioni possibili. Soprattutto su
questa Dragoenergia di cui parlava la signorina Camelia. Per qualche motivo,
credo proprio che tornerà utile in seguito."
"Beh, non posso biasimarti per il fatto che tu voglia saperne di più,
Touko... e anch'io credo che sarà un elemento importante!" affermò Misty.
"Comunque, per il resto..."
"Hm? Larvesta, che succede?" chiese improvvisamente Ash, vedendo che la
Pokemon che si era unita al suo gruppo nel Castello Sepolto si era irrigidita
all'improvviso, e i suoi "corni" si erano accesi di fiamme scarlatte. Larvesta
si era voltata verso alcune rocce che emergevano dal terreno, creando una sorta
di colonna di pietra rozzamente scolpita, e stava guardando in quella direzione
come se avesse percepito qualcosa di sospetto. In effetti, adesso che Ash
guardava a sua volta in quella direzione, sentiva anche lui qualcosa di
strano... una presenza strana, che gli comunicava una sensazione di potenza...
come i Pokemon Leggendari che aveva incontrato durante la sua lotta contro il
Team Vicious.
Pikachu, Misty, Panpour, Touko e Spighetto, che non avevano gli stessi poteri
legati all'Aura che aveva lui, sembrarono allarmati. "Cosa... che succede, Ash?
C'è... qualcosa che non va, per caso?" chiese Touko, mettendo mano alla Pokeball
di Pignite.
Ash corrugò la fronte, concentrandosi sulla roccia. "Lo... lo senti anche
tu, Ash?" chiese telepaticamente Larvesta. "Per un attimo... mi è
sembrato di percepire un'Aura molto potente che ci osservava! Ma adesso non la
sento più! Non ho idea del perchè... c'era qualcuno lì?"
"Non ne sono sicuro... non sono molto abituato a sentire le Aure, visto che
non ho cominciato solo da poco..." disse Ash. "Ma... per un attimo, ho sentito
anch'io che c'era qualcuno dietro quella roccia! Ora però... non lo sento
più!"
"Cosa? Ci stava osservando qualcuno?" esclamò Touko allarmata. "Da dietro
quella roccia lì? Ma... ma come hai fatto a sentirlo, Ash? E come mai adesso non
lo senti più?"
Misty, che era andata a vedere come stavano Ash e Larvesta, e che si era
tranquillizzata quando il suo ragazzo e Pikachu le avevano fatto cenno che era
tutto a posto, tirò un piccolo sospiro prima di cominciare a spiegare. "E' una
storia un po' lunga, Touko... ti spiego, tutto risale ad un paio di anni fa,
quando Ash stava viaggiando con una mia amica, Vera, attraverso la regione di
Hoenn..."
----------
"Quel ragazzo... è riuscito a sentire la mia Aura. E anche quella Larvesta
che era con lui!" pensò tra sè il piccolo Pokemon che, fino ad un attimo
prima, aveva osservato il gruppo di Ash dal suo nascondiglio dietro un grande
costone di roccia che emergeva dal terreno. Adesso, grazie ad un rapido
teletrasporto, si trovava al sicuro, all'interno di un canyon non troppo lontano
da dove si trovavano Ash e i suoi compagni. "Credo... che quel ragazzo... e
le due ragazze che sono con lui... sapranno riservare delle belle sorprese! Per
adesso, ho intenzione di seguirli da una certa distanza! Hehehee... chissà,
potrebbe essere divertente!"
Il piccolo Pokemon Leggendario chiamato Victini sorrise tra sè, mentre
guardava verso il sole, e pensava che molto presto sarebbero accaduti degli
eventi mai visti prima nella storia di Unima. "E poi..." pensò un po'
tristemente tra sè. "Chissà, magari quei ragazzi possono mettere fine una
volta per tutte alla tragedia che è cominciata tanti anni fa. Credo che ne
saresti felice, mio vecchio e buon amico..."
----------
CONTINUA...
Note dell'autore: Bene, e con questo, partono gli eventi del 14° film! Spero
che come introduzione sia interessante... e vi anticipo che ci saranno già
alcuni personaggi in più rispetto al film ufficiale! Farò del mio meglio per
aggiornare in fretta, ma prima tocca a Digimon Tamers e al mio nuovo crossover:
God of War e Dante's Inferno!
A presto! :)