Existence

di monychan
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INTRODUZIONE: CAOS
Calore. È la prima parola che ho in mente appena apro gli occhi. Riesco a percepire voci che urlano e impartiscono caotici ordini anche se sono parecchio lontane dalla mia stanza. Shorai non è qui. Decido di alzarmi. Devo alzarmi. È ancora presto e non ho ancora il controllo totale delle mie gambe e tirandomi frettolosamente in piedi devo aggrapparmi al letto per non cadere. Devo uscire da qui. Esito, c’è un rumore che non mi fa muovere. Sono passi, sempre più veloci, sempre più vicini, sopra di me nel condotto di areazione. Alzo d’istinto la testa e mi accorgo che i passi non li sento più. Al loro posto, dietro a una grata del soffitto ci sono due occhi verdi, penetranti. Che mi fissano. E io fisso loro.
La porta della mia stanza si apre.
Simile. È l’ultima parola che ho in mente appena chiudo gli occhi per scivolare nel buio del sonno.




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