Acqua, Fuoco, Aria, Terra o...

di Lene4
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ARIA

Per Gwen iniziava un nuovo giorno, o la fine di una giornata diversa. Finalmente avrebbe iniziato l'accademia e avrebbe iniziato a controllare il suo potere. Era molto felice, aveva aspettato da molto quel giorno e finalmente era arrivato. Così quella mattina si svegliò presto e si preparò velocemente. Quando fu del tutto pronta, andò in cucina e rimase a fissare la scena. La madre, Julia, era seduta e la guardava nervosamente e le contraccambiò l'occhiata accigliata: sbatteva lentamente le dita sul tavolo e la guardava tristemente. La donna sapeva da quanto la figlia volesse iniziare l'accademia ma, proprio quel giorno che finalmente avrebbe potuto avverare il sogno della sua bambina, qualcosa non andava.
Gwen si avvicinò lentamente al tavolo e si sedette di fronte la madre.
« 'G-giorno... »
Disse timidamente. Julia fece un respiro profondo e iniziò a parlare lentamente, come se non volesse condividere con lei un segreto prezioso e grande. Grande sì, ma non prezioso.
Le spiegò che il padre le abbandonò quando era al settimo mese di gravidanza e le spiegò che per lei il padre era morto, per questo aveva inventato la morte del padre. Lei le chiese, cercando di mantenere la calma, il perché di quella rivelazione proprio quel giorno e quello che le disse fu la risposta cruciale.
Il padre voleva tornare e passare a prendere sua figlia, voleva passare con lei il tempo perso e aveva mandato una lettera alla moglie spiegandole il perché della sua "scomparta".
Ma ormai, Julia, aveva deciso: sarebbero andate via da quel posto e avrebbero vissuto da qualsiasi altra parte. Parlava a raffica e le spiegava i programmi e Gwen non resistette. Si alzò in piedi di scatto, la madre volò e sbatté al muro, il suo corpo inerme si accasciò a terra e lei pensò di essere in mezzo ad un ciclone. Si guardò e c'era, in effetti, un ciclone e lei era in mezzo. Rimase basita. Voleva che tutto si fermasse e si fermò di colpo, lei cadde a terra e si rannicchiò. Mille domande iniziavano a vorticarle in testa - o a martellarle? In verità, qualcuno bussava alla porta ripetutamente e quando se ne accorse si alzò piano.
Aprì la porta e inclinò la testa: un uomo dai capelli biondi e gli occhi color ghiaccio era fuori e, appena la vide, l'abbracciò riconoscendola: in viso era la fotocopia della madre, i capelli e gli occhi li aveva presi dal padre.
Lei si fece abbracciare e stringere da quelle possenti braccia, si fece avvolgere dal calore e sentì una lacrima scenderle lentamente.
Quando si staccarono il padre entrò in casa e osservò la scena, senza fare domande la prese dolcemente dalla manina e la portò via da quella casa per chiudere alle spalle quel brutto ricordo.


Angolo Autrice:
Eheh, ecco il secondo capitolo! Credo che dovrei pubblicarli con più calma, ma sono quelli pronti! Gli altri li pubblicherò sabato\domenica... Spero vi piaccia anche questo (anche se non so se l'altro vi sia piaciuto....)
Ma ehi, non mi interessa... questa cosa è divertentissima e continuerò a farla!
A presto,
un bacione,

'Lene.




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