Eccomi
qua con il nono chap!
Scusate
per il ritardo, ma a scuola ci stanno letteralmente uccidendo ç____ç
Non ci posso pensare!
Bè
spero almeno che vi piaccia.
Dedico
questo capitolo a Alastor
e Federiketta del
Forum di Hp!
Siete
mitici!
____________________________________________________________________
Let
Love Be Your Energy
Lascia
che l'amore sia la tua energia
9
And
if you've got no love for me then I'll say goodbye
If
you're willing to change the world
Let
love be your energy
I've
got more than I need
When
your love shines down on me
If
you're willing to change the world
Let
love be your energy
I
can't contain how I feel
When
your love shines down on me
Let
Love be Your Energy, Robbie Williams
Era
ancora buio.
L'aria
era ghiaccia, le entrava nei polmoni come pugnalate.
Nonostante
il freddo continuava a correre.
Era
tesa, doveva scaricare la tensione.
Troppe
preouccupazioni tutte insieme l'avevano completamente depressa.
Portava
il maglione azzurro che utilizzava per dormire, un paio di pantaloni
di felpa blu notte e i capelli raccolti in una coda di cavallo.
In
quel momento Ron stava dormendo da solo nel suo letto troppo grande.
E
Draco e Harry...
Aumentò
la velocità non voleva pensarci.
Tutttavia
non era così facile non volgere la mente al suo migliore amico
che stava rischiando la vita.
E
a Gin che probabilmente non avrebbe rivisto viva.
Corse
ancora di più.
Gli
occhi le lacrimavano un po' per il freddo un po' per la tensione.
Stava
per svoltare per l'ennesima volta attorno al lago, quando un'ombra
scivolò alla sua destra.
Si
voltò verso quella direzione leggermente proeccupata.
Ma
decise che probabilmente era solo una nuvola che passava.
Tornò
a guardare avanti continuando a correre.
Si
voltò a sinistra. Di nuovo quell'ombra.
Il
cuore cominciò a batterle ancora più velocemente.
C'era
decisamente qualcosa che non andava.
Tentò
di farsi coraggio andare avanti.
Non
doveva farsi suggestionare.
Avanzò
ancora per un po' fino a che qualcosa o qualcuno la spinsero a terra.
Cadde
con al schiena all'ingiù.
Si
guardò attorno terrorizzata.
Riprese
pian piano fiato, fece per rialzarsi, ma un enorme peso le impdì
qualsiasi movimento.
Sentì
il fiato caldo di qualcuno nell'orecchio e prima che se ne potesse
accorgere l'affilatissima lama d'acciaio di un coltello a serra
manico le stava solleticando il collo.
Fece
appello a tutto il suo sangue freddo per mantenere la calma.
-Ciao
Mezzosangue- quella voce le ghiacciò il sangue nelle vene.
Hermione
rimase zitta.
-Allora
sono qua per....come dire, proporti un accordo?-
L'uomo
le passo la lama sul viso. Aveva due grandi occhi grigi.
-Il
Signore Oscuro ha deciso di darti la possibilità di passare
dalla sua parte-
-Mai-
sussurrò Hermione, il coltello si fece all'istante più
vicino e insistente sulla sua carne.
-No
no no no. Devi stare zitta se non vuoi morire adesso. Diciamo solo
che su tu passassi dalla nostra parte la piccola schifosa babbanofila
tornerà a casa sana e salva-
-Gin-
balbettò lei.
-Esatto.
A quanto pare Draco e Potter si sono infiltrati nella fortezza per
salvarla.- rise -Solo che non sapevano di essere stati avvistati sin
dall'inizio. Che stolti! E adesso sono ancora dentro, la Weasley non
uscirà dalla base te lo assicuro. Quei due non riusciranno a
portarla via, prima che se ne possano rendere conto andrò loro
incontro a far loro la festa- il suo viso si contrasse in una smorfia
orribile.
Tutto
un insieme di pensieri si aggrovigliarono nella mente di Hermione. E
adesso che cosa avrebbe dovuto fare?
-C..che
devo fare?- chiese mormorando, la lama ghiaccia del coltello le si
piazzò sulle labbra.
-E'
tardi il sole sta sorgendo. Vieni alle 10 mezza alla Testa di Porco a
Hogsmeade. Ne riparleremo. Vieni sola o te ne pentirai. Niente
giochetti o la Weasley muore e con lei tutta la sua famiglia.-
Il
peso dell'uomo le si tolse da dosso.
Adesso
la fissava dall'alto in basso. Una ciocca di capelli biondi
fuoriusciva dal mantello nero.
-Lucius?-
balterò Hermione.
L'uomo
sghignazzò.
-Se
non ti presenti Mezzosangue ne pagherai le conseguenze. Spero di
essere stato chiaro. Adesso devo andare. Potter e il mio caro figlio
mi stanno aspettando, non vorrei farli aspettare-
E
così come era venuta la lasciò.
Rimase
distesa ancora per un po', facendo ordine tra i suoi pensieri e
chiedendosi se quello non fosse stato altro che un bruttissimo,
orribile incubo.
*
Hermione
procedeva a passo spedito per la via che conduceva a Hogsmeade.
Aveva
ancora in testa l'espressione di Ron e degli altri Auror mentre
raccontava quello che le era successo.
Più
parlava e più si sentiva stupida, incosciente e imbecille.
Come
aveva potuto far morire così quattro persone?
Senza
contare che non molto tardi la notizia si sarebbe sparsa e tutti
l'avrebbero considerata come la ragazzina che per un suo stupido
capriccio aveva fatto morire gente inoccente.
Strinse
i pugni lungo il corpo. Era così arrabbiata con se stessa!
Il
sole splendeva alto nel cielo.
Odiava
il sole in quel momento, avrebbe preferito un temporale con lampi,
tuoni e fulmini.
Giunse
al villaggio. Frotte di maghi parlottavano di qua e di là.
Si
voltarono tutti a guardarla.
Hermione
rabbrividì chiedendosi se non sapessero già tutto.
Aumentò
il passo, le lacrime premevano per uscire.
Sarebbe
voluta sparire.
Chiuse
gli occhi continuando a camminare.
Quando
li riaprì si ritrovò davanti una vecchia signora.
Aveva
i capelli neri raccolti in uno chignon, era piccola e cicciotella.
Hermione
si fermò, deglutendo lentamente.
-Mi
scusi signorina lei viene dal castello?-
-Ehm...si
perchè?-
-Allora
lei sa chi è stato a causare la morte di quelle persone,
giusto?-
Hermione
la fissò negli occhi.
Non
riusciva a spiccicar parola.
-No,
io non lo so- sentenziò dopo un attimo.
La
vecchietta se ne andò senza una parola, continuando a scuotere
la testa.
Hermione
la guardò un'ultima volta avviandosi a passo spedito verso la
Testa di Porco.
Arrivò
nel piccolo vicolo dove si trovava il locale.
Spinse
la porticina nera verso l'interno e entrò.
Non
c'era molta gente seduta ai tavoli, e quelli che c'erano non
preannunciavano niente di buono.
Si
avviò al bancone e si sedette su uno sgabello.
-Una
burrobirra- disse al barista.
Seduto
accanto a lei c'era un uomo vestito di verde scuro.
Aveva
una faccia stravolta, davanti a se facevano bella mostra due
bicchieri e una bottiglia semi vuota di Whisky.
Il
vecchio barista le porse una vecchia e polverosa bottiglia di
burrobirra.
Hermione
l'aprì tentando di non guardare l'uomo alla sua destra.
Bevve
un sorso.
-Lo
sai, tu sei bella come lei-
Hermione
si voltò verso il mago che aveva appena parlato. Aveva alzato
lo sguardo dalla sua bottiglia di Whisky e adesso la fissava
malinconico. Nonostante avesse bevuto molto sembrava maledettamente
sobrio.
-Mi
scusi?- chiese la ragazza.
-Oh
si avete gli stessi occhi-
-Mi
scusi ma continuo a non capire- Hermione bevve un altro sorso di
burrobirra, fissando l'uomo.
Aveva
dei folti baffi argentei e due occhi color del cielo pieni di
tristezza e malinconia.
-Mia
figlia. Lei ti assomigliava tanto- le rivolse un sorriso impacciato.
-Come
si chiamava?-
-Elisabeth.
E tu?-
-Hermione-
rispose la ragazza finendo la sua burrobirra.
-O
se solo potessi avere tra le mani i responsabili della sua morte...-
-Cosa
è successo?-
-Come
non lo sai? Mia figlia è morta stamani mattina-
Una
stretta allo stomaco si impadronì di Hermione. Quella storia
stava cominciando a farsi familiare, troppo.
-I
Mangiamorte me l'hanno portata via- grosse lacrime solcavano il viso
dell'uomo. -Ma se solo sapessi chi è stato quell'idiota che li
ha fatti venire qui con la scusa di un appuntamento, io...io credo
che l'ucciderei. E pensare che noi abbiamo riposto tutte le nostre
fiducie nel corpo Auror e in Silente soprattutto, e lui ci ripaga
arruolando persone che non sanno fare il proprio lavoro e mettono a
repentaglio la vita di noi maghi comuni.-
Hermione
sgranò gli occhi. Il cuore cominciò a batterle nel
petto, sempre più forte. Aveva voglia di piangere, di urlare,
di correre via. Ma attualmente i suoi occhi erano incatenati a quelli
del vecchio padre che le stava davanti, a cui avevano portato via la
figlia, a cui lei aveva portato via la
figlia.
Si
sentì sprofondare.
-Scusami-
fece l'uomo alzandosi dallo sgabello sul quale era seduto. -Non
dovrei annoiarti con i miei sproloqui.- Tirò fuori alcune
monete dalla tasca del pastrano nero che indossava e le lasciò
sul bancone.
-Dopotutto
tu non c'entri nulla, goditi la tua vita come Elisabeth avrebbe
fatto. Sii felice anche per lei, Hermione-
Si
abbottonò la giacca e prima che la ragazza se ne potesse
accorgere, se n'era già andato.
Hermione
si voltò verso il barista che stava pulendo alcuni calici con
uno straccio più sporco
dei
capelli di Piton.
Tentò
di riprendere fiato ma invano.
Si
sentiva una emerita cretina. Come aveva potuto prendere appuntamento
con un Mangiamorte e non rispettare il patto? Come?
Aveva
fatto morire la figlia di quell'uomo e con lei altre tre persone, e
lui che cosa aveva fatto? Ignaro che la colpevole fosse proprio lei,
le aveva detto di godersi la vita, di essere felice come Elisabeth
sarebbe stata!
Eppure
la sua idiozia l'aveva uccisa. Lei l'aveva
uccisa.
Si
rivolse all'uomo dietro al bancone.
-Fammi
uno Scotch, doppio-
*
Erano
le cinque del pomeriggio. Il sole era scomparso. Il cielo era buio,
la pioggia cadeva fine e fastidiosa. Il vento ghiaccio soffiava da
ogni parte, infiltrandosi tra i mantelli dei pochi coraggiosi che
avevano avuto il fegato di sfidare le intemperie.
Hermione
avanzava con passo lento.
Aveva
capito perchè a Ron piaceva tanto il whisky. Tutti i suoni le
voci le giungevano attutiti, ovattati. Le forme sfocate, le luci
opache.
Tremava
come una foglia. Gli stivali le affondavano nel fango e nelle pozze.
Giunse
davanti al portone di Hogwarts.
Il
barista della Testa di Porco l'aveva buttata fuori dopo tre ore e
sette bicchieri di Scotch.
-Non
è un posto per gente come te- le aveva detto.
Stupido
pensò Hermione tutt'altro in che se Lo reggo benissimo
l'alcool.
Entrò
nella Sala d'Ingresso.
Camminava
barcollando. Nemmeno lei sapeva dove stesse andando di preciso.
Andava
dove le gambe la portavano. Il cervello le aveva detto addio ore
addietro, ormai.
Si
fece scivolare il mantello lungo le spalle e lo buttò per
terra.
Era
ubriaca fradicia. Per lei, che non aveva mai bevuto in vita sua, quei
sette bicchieri erano stati una mazzata bella e buona.
Svoltò
al primo angolo che le capitò, andando a sbattere contro
qualcosa di maledettamente morbido e profumato.
-Hermione
è tutto il pomeriggio che ti cerco- la voce di Ron le giunse
lontana e interrotta come la musica di un vecchio giradischi rotto.
-Anch'io-
rispose lei. Gli passò le braccia attorno al collo,
avvicinando il proprio viso a quello del ragazzo.
-Che
stai facendo?- chiese lui dopo un attimo di smarrimento.
-Quello
che avrei dovuto fare molto tempo fa, Ron.- pronunciò quelle
parole ad un centimetro dalla bocca di lui.
Il
ragazzo fece una smorfia, liberandosi dalla sua presa.
-Hermione
ma tu sei completamente ubriaca!- esclamò.
-E
allora? Che c'è non posso ubriacarmi?-
-Non
dire sciocchezze, quanto hai bevuto?-
-Non
cambiare argomento, Ron! Che c'è sono troppo brutta per te?-
-Herm,
tu non sei in te, non stai bene-
-Io
sto benissimo invece! Cosa c'è che non va in me, eh Ron?
Dimmelo! E' perchè non sono bella come Calì? Perchè
non ho capelli biondi e lisci come Lavanda? Perchè non sono
sexy come Padma? Dai dimmelo Ron! Dimmi cosa c'è che non ti va
bene ! Porca puttana! Ma perchè devi essere così
stupido! Ma come fai a non accorgertene, dimmelo Ron! Dimmelo!
E'
perchè non sono mai venuta con te in quel cazzo di sgabuzzino
di Gazza!? E' perchè non sono alta come quella demente di
Tassorosso? E' perchè non ti sono mai saltata addosso, Ron!?
Cazzo! Dimmelo Ron! Dimmi perchè! E mi dispiace se sono
pallosa e petulante! Mi scuserai se ho sempre avuto di meglio da fare
che stare con te in quello sgabuzzino, tipo salvarti il culo! Hai
capito, Ron? Perchè tu non c'eri con me davanti al fuoco, tu
non c'eri! Pensare a te con qualche schifosa di turno, tu non
capisci! Cazzo! Non sono abbastanza eh? Dimmelo per favore Ron! Te e
quel Quidditch del cavolo! Te lo dico io che cosa ci potevi fare con
quella scopa Ron! Stupido! Mi dispiace solo che non ci sia nessuna
pollastrella civettante da poterti scopare! Sei uno stronzo! Hai
capito? Mi fai schifo! E' tutta colpa mia-
Aveva
gli occhi ridotti a fessure, il viso rigato di lacrime. Le mani
ghiacciate.
Si
voltò di scatto correndo nella direzione opposta a quella
dalla quale era arrivata.
Ron
era rimasto immobile. Non sapeva se essere offeso o ferito da quelle
parole.
Tentò
di convincersi che Hermione era ubriaca fradicia. Non sapeva quello
che stava dicendo. Più tentava di convincersi e meno ci
credeva.
Non
era in se, Ron continuava a dirsi.
Eppure
le era sembrata maledettamente sincera.
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Allora
ringrazio:
Federiketta
Alastor
Nightmare
Cho89
Ginny89
GinnyMolly88
Blacky
hermy91
Hilary14
Kagome13
Sanae
Hiromi91
Laila
Angelwings
Grazie
grazie grazie ^^
Siete
mitici!
Spero
di poter aggiornare al più presto! Ho tante idee, tanta voglia
ma poco tempo ç___ç
Un
baciottone!!!!
Hermione
Weasley
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