Dolce e cara Stella...

di psichepazza
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Dolce Stella,
A te io dedico questo ultimo, triste canto.
Questo canto che mi separa da te,
ma che al suo fine mi farà strada verso la tua luce.
Oh, dolce e soave dramma mi separa dalla tua pura e candida anima, dolce amica.
Tu che fino ai due anni passati, eri ancora con me.
Bella, bellissima padrona del mio cuore,
portatrice di pace nel mio animo tormentato da corruzione e dilemmi,
animo, purificato dal tuo dolce cantare.
Ora, ripensando ai tuoi lunghi capelli corvini, e ai tuoi scuri occhi,
mi sento un involucro freddo e vuoto, perché eri tu che riempivi la mia anima di gioia,
 e la mia mente di dilettevoli ragazzate.
Ora, mentre mi appresto a posare penna e calamaio, mi vengono in mente i nostri scherzi di ragazzi,
in cui ci trovavamo sempre complici.
Ma ora, mia cara e dolce Stella, a te che sei in quell 'infinita tela che ad ogni ora si abbruna di più, avrai compagno, in un lungo e complice riposo.
Addio crudele mondo, addio spensierate speranze di ragazzo, addio truce destino solitario.
Anche se solo diciotto anni ho vissuto, ho deciso di arrestare qui le mie pene d’amore,
e tornare a te, mio unico e grande sogno.
Addio popoli in guerra, poi capirete che solo io ho fatto la giusta decisione.
Io che mi sono abbandonato al giusto e inflessibile giudizio della Morte,
per collegarmi all’amica perduta.
Arrivo, dolce e cara Stella,
Aspettami.
 
 
 
 
 
… Non chiedetemi cos’è… non vi so rispondere.
In un attimo di calma piatta mi è venuta l’illuminazione.
Ditemi cosa ne pensate, e se mi vedete in giro non fucilatemi per favore.
Sempre e Ovunque,
Psichepazza.




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