Millenni
or sono, gli imponenti eserciti di Inferno e Paradiso si scontravano
l'uno contro l'altro per il dominio della Terra.
L'Arso
Consiglio, un gruppo di entità onnipotenti, era incaricato
di
mantenere l'Equilibrio ed inviò i suoi campioni, i Cavalieri
dell'Apocalisse. Con il loro intervento, venne stipulata una tregua
che durò per migliaia di anni. Tuttavia, un giorno, il
cavaliere
Guerra, il più giovane dei Quattro, venne invocato sulla
Terra dato
che demoni e angeli stavano distruggendo tutto ciò che
trovavano sul
loro cammino.
Con
sua somma sorpresa, scoprì che i suoi fratelli non erano
stati
richiamati e che il settimo sigillo, l'ultimo dei sigilli messi per
impedire l'Apocalisse, non era stato ancora spezzato.
Portato
davanti all'Arso consiglio, venne accusato di aver scatenato
l'Apocalisse prematuramente. Guerra chiese una seconda
possibilità
per redimersi e scoprire la vera causa di quell'Apocalisse. Con
l'assenso del Consiglio, Guerra venne inviato sulla Terra, ormai
conquistata dai demoni e iniziò un viaggio per scoprire la
verità.
Nel
contempo, il più grande dei Quattro, Morte, intraprese un
viaggio
per far sì che suo fratello Guerra venisse dichiarato
innocente e
per farlo, decise di riportare in vita l'Umanità. Alla fine
del suo
viaggio, Morte si sacrificò per far sì che gli
umani ritornassero
in vita.
Grazie
alle azioni di Guerra, tuttavia, Morte venne resuscitato all'istante
e, insieme agli altri due cavalieri, suo fratello Conflitto e sua
sorella Furia, raggiunse la Terra per aiutare il fratello. Dopo
un'intensa battaglia contro demoni, angeli e la Corruzione, un male
più oscuro di qualunque altra cosa, i Quattro riuscirono a
ricreare
i sette sigilli, utilizzando però tutta la loro energia
vitale.
Prima
di svanire, scagliarono i loro poteri nel cielo, consci del fatto che
quattro entità li avrebbero ereditati e sarebbero diventati
i nuovi
cavalieri dell'Apocalisse.
Ora,
dopo cento anni dalla loro morte, la Corruzione è tornata...
L'Equilibrio
va preservato
Le
imponenti montagne innevate di Snowest erano le più alte del
mondo.
Con un'altezza superiore ai dodici chilometri, erano anche uno dei
luoghi più inospitali della Terra. Il cielo era perennemente
coperto
da nuvole nere come la pece e, se non nevicava incessantemente, un
vento gelido soffiava tra le enormi masse rocciose, ululando come un
fantasma maledetto.
Malgrado
il clima opprimente, vi era un uomo che abitava tra quelle montagne.
Un saggio, scelto dall'Arso Consiglio, per mantenere i segreti
inaccessibili alle semplici menti umane. La sua dimora era scavata
nel corpo della montagna più imponente e, se fuori sembrava
un
inferno ghiacciato, dentro era praticamente un oasi.
L'enorme
caverna scavata nella montagna era piena di piante verdi e
rigogliose, piene di fiori e di frutti. Al centro vi era un laghetto
cristallino e, a pochi metri dalla riva, c'era una casetta creata
grazie ad un'enorme quercia secolare. Un uomo era seduto su una sedia
a dondolo poco vicino all'entrata.
La
pelle ormai ricoperta di rughe suggeriva un'età avanzata ma
gli
occhi neri erano ancora pervasi da una luce molto simile a quella dei
giovani. La particolare capigliatura verde scuro era simile alla
chioma di un albero e due piccoli passerotti la usavano per
riposarsi.
L'uomo
si dondolava avanti e indietro, mettendo pochissima forza nella punta
dei piedi, coperti dalle leggere scarpe nere, l'unica nota scura del
suo vestiario, data la tunica a maniche larghe gialla decorata con
vari ricami multi-colore.
Una
piccola sfera di cristallo era stretta da alcune piccole radici che
l'assicuravano al tavolino di legno posto alla destra dell'uomo. Il
suo sguardo andò a posarsi proprio sulla sfera e un sorriso
increspò
le sue labbra.
“Oh,
che nostalgia... quindi alla fine sei giunto, eh?”
~
~ ~
L'anziano
della montagna non era l'unico abitante di quelle terre così
inospitali. Ai piedi della montagna vi erano due case costruite nella
roccia ma dotate di molti confort quali mobili, divani e cose simili.
Nella
piccola piazzola che divideva le due case, vi erano due ragazzi ed
una ragazza. Il primo dei due maschi aveva dei corti capelli neri
scompigliati e degli occhi del medesimo colore. Il fisico scolpito
era, stranamente, messo in bella vista, senza alcun vestito a
coprirlo. Indossava solo dei pantaloni neri e un ciondolo a forma di
spada appeso al collo.
Stesso
abbigliamento, ciondolo escluso, indossava il ragazzo con la quale
stava discutendo. Un giovane dal fisico scolpito con gli occhi neri e
dei capelli il cui colore era un misto tra il grigio e l'azzurro.
“Ehi
scostumato! Vestiti un po'!” sbottò il moro contro
il suo
compagno.
“Parla
per te, Gray! Sei svestito quanto me!” ribattè
l'albino e Gray,
guardandosi in basso rimase sorpreso nel constatare che aveva
ragione.
“Lyon,
questa è colpa tua!”
“Come
potrebbe essere mia?!?”
“Smettetela
entrambi!!! Rivestitevi entrambi e fatela finita!”
urlò la ragazza
di fianco a loro, mentre i suoi lunghi capelli viola scuro si
agitavano nell'aria come dotati di vita propria.
“Scusaci
Ultear...” dissero i due ragazzi in coro, visibilmente
spaventati,
prima di indossare una giacca con pelliccia nera uguale a quella che
indossava la ragazza, abbinata a dei pantaloni neri e degli stivali
pesanti marroni.
“Non
riesco ancora a capire come abbia potuto mia madre accettarvi come
allievi!” disse la ragazza, freddandoli con i suoi occhi neri.
“Forse
perché il mio vecchio è un suo caro
amico?” chiese Gray ricevendo
un pugno in testa.
“Lo
so benissimo! Se Silver non fosse stato tuo padre, tu non saresti mai
arrivato qua... e non avresti preso questo vizio di spogliarti in
qualunque momento!” disse Ultear.
“Ehi...
non vi sembra anche a voi div edere qualcuno?” chiese Lyon
osservando un punto nella tormenta, precisamente verso la valle.
Gli
altri due si voltarono verso il punto fissato da Lyon e, dopo qualche
secondo, individuarono una figura scura stagliarsi nella tormenta,
intenta ad avvicinarsi a loro.
I
due ragazzi assunsero subito una postura difensiva, poggiando il
pugno destro nel palmo della mano sinistra per poi restare fermi. In
attesa.
La
figura si avvicinò sempre di più, arrancando
nella neve alta che
copriva la stradina cosparsa di ghiaia. Era una persona alta sul
metro e ottantacinque ed era interamente coperta da un mantello
lacero grigio provvisto di cappuccio calato sul volto.
Il
volto era comunque puntato verso il basso e non avrebbero potuto
vederlo comunque.
“Fermati
immediatamente.” disse Ultear alzando leggermente la voce
“Chi
sei e cosa ci fai qui?”
La
figura si arrestò all'istante ma alzò lo sguardo
solo dopo qualche
secondo. I tre giovani si innervosirono leggermente nel constatare
che la faccia di quella persona era coperta da una maschera bianca.
Era
molto simile ad un teschio ma non aveva né una bocca
né tanto meno
i denti. Il naso era scavato nella maschera, proprio come in un
teschio mentre le due orbite, ove brillavano due occhi di un intenso
arancione, non erano tondeggianti come al solito, bensì
davano a
quella maschera un'espressione perennemente incazzata.
“Levatevi
di mezzo.” proferì quella figura la cui voce
faceva pensare ad un
ragazzo della loro età, ma non potevano esserne certi.
Gray
e Lyon indurirono lo sguardo mentre una leggera luce azzurra iniziava
a risplendere nelle loro mani. Il ragazzo non mosse neanche un
muscolo, in attesa della loro decisione.
“Dicci
perché sei qua e forse ci faremo da parte.” disse
Ultear senza
battere ciglio.
“Non
sono affari che vi riguardano.” sibilò il ragazzo.
“In
tal caso, non possiamo farti procedere oltre.”
sentenziò Ultear e,
un istante dopo, Gray e Lyon scattarono in avanti con l'albino che,
distendendo le mani in avanti, creò un cerchio magico verde
acqua ed
urlò “Ice
Make: Eagles!”
Dal
cerchio magico fuoriuscirono una quindicina di aquile di ghiaccio che
si scagliarono contro la figura mascherata.
Il
ragazzo riprese a camminare in avanti e, quando fu a pochi centimetri
dall'attacco, mosse leggermente i muscoli del suo corpo.
Abbassò la
spalla destra di appena due centimetri, evitando la prima aquila, si
inclinò leggermente a destra, evitando la seconda e la terza.
Senza
neanche rallentare, evitò tutti i volatili di ghiaccio
lasciando
Lyon visibilmente sorpreso. Dietro
di lui arrivò subito Gray che,
dopo aver creato un cerchio magico come il compagno, urlò
“Ice
Make: Super Freeze Arrow!”
Decine
e decine di spuntoni di ghiaccio saettarono contro il loro
avversario. Erano molto più veloci e numerose delle aquile
di Lyon,
di sicuro qualche piccolo movimento non sarebbe bastato.
Il
ragazzo mascherato fissò quei blocchi di ghiaccio arrivargli
addosso
e, sotto lo sguardo allibito di Gray, Lyon e Ultear, svanì
dalla
loro vista. Gray avvertì un improvviso brivido di freddo
lungo la
schiena e non dovette neanche girarsi per capire che il suo
avversario era dietro di lui.
“Gray!
Spostati!!!” urlò Ultear e, dopo che il ragazzo si
fu gettato di
lato, la ragazza assunse la stessa posizione dei suoi compagni ma,
anziché la luce azzurra di Gray o quella verde acqua di
Lyon, dalle
sue mani scaturì una luce color lilla spento.
“Ice
Make: Rozen
Krone!”
Dopo
un accecante flash, dal terreno fuoriuscirono delle enormi rose di
ghiaccio provviste anche di fusti irti di spine. Come
tentacoli, essi si abbatterono sul ragazzo incappucciato ma,
anziché
bloccarli, l'avversario saltò sul primo di essi, evitando le
spine,
per poi saltare sulle varie rose.
Quando
raggiunse l'ultima rosa, un flash verde acqua gli illuminò
la
schiena e, gettandosi a terra, evitò al pelo un enorme drago
serpentiforme fatto interamente di ghiaccio. L'enorme animale si
girò
nella sua direzione e cercò di attaccarlo nuovamente ma il
suo
attacco venne nuovamente evitato.
Sotto
ai piedi del ragazzo si creò un cerchio magico azzurro e il
terreno
si congelò all'istante creando una specie di geyser di
ghiaccio che
crebbe verso l'alto, congelandolo interamente. Lyon e Gray si
scambiarono uno sguardo di intesa per poi avvicinarsi alla prigione
di ghiaccio ove era bloccato.
Non
appena gli furono vicino, però, una densa aura viola e nera
avvolse
il ragazzo incappucciato e tutto il ghiaccio creato da Gray venne
distrutto, scagliando schegge ovunque. I tre maghi del ghiaccio si
rimisero in posizione di combattimento.
“Ho
già perso troppo tempo con voi.” sibilò
il ragazzo prima di
svanire nuovamente alla loro vista ma, essendo loro messi come agli
estremi di un triangolo, Gray e Lyon impiegarono meno di un secondo
per individuarlo alle spalle di Ultear.
Prima
che la ragazza potesse girarsi, un lungo taglio si aprì sul
suo
corpo, dalla spalla destra fino all'anca sinistra, seguito a ruota da
un altro tagliò che però si aprì sulla
schiena, dalla spalla
sinistra fino all'anca destra.
“Ultear!!!”
urlò Lyon preparandosi ad un attacco ma, senza neanche che
se ne
accorgesse, il loro avversario si era portato alle sue spalle e
l'albino subì la stessa sorte della compagna. Gli occhi
arancioni
del suo avversario si incrociarono con quelli neri di Gray che aveva
già creato delle spade di ghiaccio.
Il
mago del ghiaccio scattò in avanti e, quando l'avversario
svanì
dalla sua vista, compì una rotazione su sé
stesso. Le
sue spade vennero distrutte ma in compenso non subì alcun
danno al
torace o alla schiena e
si girò a fronteggiare il suo avversario che si trovava a
pochi
metri da lui.
“Ho
capito il tuo potere.” disse Gray “Ti permette di
muoverti ad
altissima velocità verso il tuo avversario in modo da
colpirlo alle
spalle o senza che se ne renda conto”.
Il
ragazzo con la maschera lo fissò per qualche secondo per poi
abbassare lo sguardo sulle gambe. Gray lo imitò e, solo in
quel
momento, scoprì di
essere stato colpito. Su
entrambe le cosce aveva due enormi tagli verticali ma la pelle
squarciata era leggermente ricoperta da uno strato di ghiaccio.
Il
moro alzò nuovamente lo sguardo capendo di aver commesso un
errore.
Il suo avversario c'era andato piano con loro fin dal primo momento.
Era un miracolo che non fossero ancora tutti morti. Nel
momento stesso in cui Gray aveva iniziato a ruotare, l'avversario
aveva concatenato quattro colpi anziché due, distruggendogli
le
spade e ferendolo alle gambe.
Gray
abbozzò un piccolo sorriso prima di togliersi la giacca con
noncuranza e creare un enorme spada di ghiaccio.
“Non
crederai davvero che due tagli bastino a fermarmi!” disse
Gray
puntandogli la lama contro.
“Sembra
che tu non abbia ancora capito con chi hai a che fare...”
commentò
il suo avversario girandosi interamente verso di lui.
Gray
non si lasciò intimidire e si scagliò contro di
lui, saltando poco
dopo per cercare di colpirlo con un potentissimo fendente dall'alto.
Il suo avversario rimase completamente immobile. Ci pensò
qualcos'altro a fermare l'attacco.
Il
mago del ghiaccio osservò senza parole l'enorme braccio destro
scheletrico
che, senza alcuna difficoltà, aveva bloccato la sua spada,
afferrandola per la lama. Era
sospeso a mezz'aria, con l'omero che terminava poco sopra la spalla
del suo avversario.
Era
grosso il quadruplo rispetto al suo braccio ed era interamente
scheletrico, coperto da alcuni stracci ed avvolto in un'aura viola e
nera simile a quella che aveva visto
poco prima.
La
mano strinse la presa sull'arma distruggendola e, prima che Gray
potesse fare qualcosa, un altro braccio, stavolta sinistro, gli
afferrò la gamba destra sollevandolo di appena due metri dal
terreno. Il mago del ghiaccio non potè fare nulla per
difendersi.
Il
braccio destro scheletrico lo colpì con una forza sovrumana
schiacciandolo al suolo e creando un piccola cratere. Gray ormai era
svenuto e non dava segni di ripresa.
Dopo
qualche secondo, le braccia scheletriche svanirono e il ragazzo
incappucciato si voltò verso la cima della montagna,
scoprendo però
di non essere l'unico ancora in piedi. A pochi metri da lui vi erano
un uomo e una donna che lo fissavano con sguardo duro.
L'uomo,
il cui volto ricordava molto Gray, indossava un'armatura argentata
con un mantello bianco ed aveva una corta barba nera, mentre la
donna, vestita come i maghi del ghiaccio con la sola differenza che
la sua giacca era bianca, somigliava
molto a Ultear, solo che i suoi capelli erano più corti.
I
tre si fissarono per qualche secondo in silenzio poi l'uomo disse
“Mi
chiamo Silver e sono uno dei due guardiani del saggio della montagna.
Perchè ti trovi qua?”
“Devo
parlare con il saggio.” disse il ragazzo. Forse
così avrebbe
risolto la cosa più velocemente.
“Credi
davvero che ti faremo passare dopo quello che hai fatto ai nostri
allievi?” chiese la donna.
“Io
lo avevo avvisati.” spiegò il ragazzo e, prima che
la donna
potesse ribattere, davanti a lui si verificò un evento
alquanto
assurdo. Contro ogni probabilità, dal terreno ricoperto di
neve
crebbe un piccolo alberello che si ricoprì all'istante di
fiori
verdi e blu.
“Ul...
quello è un messaggio del saggio. Dobbiamo lasciarlo
passare.”
disse Silver stringendo però i pugni. La cosa non andava a
genio
neanche a lui.
Il
ragazzo si limitò a riprendere il cammino, senza degnare di
un'occhiata Ul e Silver che si avviarono verso i loro allievi per
curarli al più presto.
La
scalata della montagna non fu affatto difficile grazie alla scala
scavata nella roccia che conduceva direttamente all'entrata della
grotta dove viveva il saggio. Non appena ebbe varcato la soglia,
un'enorme quantità di rampicanti bloccò l'uscita,
fermando così il
vento e rendendo quel posto un po' più silenzioso.
“Ben
arrivato! Ti stavo aspettando!” disse un uomo seduto su una
sedia a
dondolo “Io sono il saggio della montagna ma puoi chiamarmi
Warrod!”
Il
ragazzo non se lo filò manco di striscio, limitandosi a
togliersi il
cappuccio e ad allargare il mantello, mettendo in mostra il suo
fisico. Malgrado le temperature rigide, l'abbigliamento sembrava
più
per le stagioni calde o comunque non così fredde.
Oltre
agli stivali neri borchiati sporchi di neve, il ragazzo indossava dei
pantaloni blu aderenti che finivano dentro gli stivali e che erano
tenuti su da una cintura di pelle nera. Il busto era coperto da una
giacca senza maniche blu con il colletto alto e dei ricami neri sui
pettorali.
Dopo
essersi tolto della neve dalle spalle con le amni coperte da dei
guanti neri borchiati e senza dita, il giovane si
avvicinò all'uomo, facendo ondeggiare i suoi capelli blu
notte che
gli arrivavano alla base del collo.
“Sei
uno di poche parole eh? Come ti devo chiamare?” chiese Warrod
sorridendo.
“D”.
“D?
Oh bene! Veloce, per nulla complicato e facile da ricordare!
Ottimo!”
disse l'uomo scoppiando poi in una leggera risata “Cosa ti
porta
nella mia dimora?”
“Sei
tu che mi hai chiamato.” disse D, leggermente spazientito.
“Ah
è vero! Me n'ero completamente dimenticato!” disse
Warrod
grattandosi la nuca per poi assumere uno sguardo serio
“Ascoltami
bene, D. La Corruzione sta tornando, lo sento. Posso percepirla anche
negli altri Reami. Devi
cercare gli altri e fermarla! L'Equilibrio va preservato! Se i demoni
o gli angeli dovessero ritornare, l'umanità svanirebbe nel
nulla e
questa volta per sempre!”
D
lo fissò attentamente con sguardo serio, senza batter ciglio
ma,
dopo pochi secondi, si girò, avviandosi poi verso l'uscita
“Tsk,
che perdita di tempo...”
“Ehi
ehi ehi!!! Te ne vai davvero così?!? E' un tuo compito
preservare
l'Equilibrio!!!” esclamò Warrod visibilmente
sorpreso.
“No,
non è un mio compito. Io non ho mai accettato di essere uno
dei
Quattro! E' stata questa maledizione a venire da me di punto in
bianco!” disse D voltandosi e puntandogli un dito contro.
“Questo
è il tuo destino, D. Devi accettarlo.” disse
Warrod “Sono sicuro
che col tempo capirai ma... per favore, abbiamo bisogno del tuo
aiuto”.
“Tu
puoi metterti in contatto con l'Arso Consiglio, non è
così?”
chiese D e Warrod annuì “Allora facciamo un patto.
Io ti aiuto in
tutto sto casino ma tu, poi, chiederai a quei maledetti di togliermi
questa maledizione!”
Warrod
sembrò titubante nell'accettare quell'offerta ma alla fine
chinò il
capo “D'accordo, affare fatto.” e, dopo aver
ritrovato il suo
sorriso, aggiunse “Ora devo spiegarti cosa dovrai fare! Devi
sapere
che, a differenza di angeli e demoni, la Corruzione non arriva da dei
portali... semplicemente arriva, ma può essere
fermata!”
D
si sedette a terra, appoggiando la testa sul palmo della mano destra.
Sarebbe stata una cosa lunga...
“Per
fermare gli eserciti di Paradiso ed Inferno ti basterà
bloccare i
portali situati in punti specifici nel mondo, ma per fermare la
Corruzione, dovrai ritrovare due chiavi speciali ed utilizzarle in
due apposite porte antiche. Così facendo, la Corruzione
verrà
sigillata nel Limbo eterno tra i Reami!” spiegò
Warrod sorridendo.
“Ok,
dove le trovo queste chiavi?” chiese D leggermente annoiato.
“Purtroppo
sono andate in frantumi secoli or sono... dovrebbero esseri otto
pezzi in totale, quattro per chiave. Per la loro ubicazione... credo
che solo due pezzi siano sulla Terra... gli altri si trovano in Reami
diversi.” disse Warrod senza perdere il sorriso mentre D fu
sul
punto di insultarlo.
“Fantastico...
devo farmi una gita tra i Reami...” commentò acido
il ragazzo
prima di alzarsi quando Warrod gli disse “Dovresti cercare i
tre
che hanno ereditato gli altri poteri. Tu hai ricevuto i poteri di
Morte, il più potente, ma da solo non sarai in grado di fare
molto... ti consiglierei anche dei compagni extra, giusto per essere
sicuri”.
“Tsk,
non me ne importa nulla degli altri tre. Me la caverò con
ciò che
troverò.” disse D avviandosi verso l'uscita che
venne aperta ad un
comando di Warrod.
-Ah
i giovani d'oggi... sono sempre più difficili da gestire...-
pensò
l'anziano sorridendo -Fai attenzione D...
gli altri tre potrebbero non essere così parsimoniosi come
te...-
Angolo
del rookie:
Ciao!
Sono
nuovo di questo sito ma potete chiamarmi Code! Allora...
questa è la mia prima fic ad OC, ma non è la
prima fic che scrivo,
le altre le ho scritte su altri forum per passare il tempo. Sono
tuttavia aperto a qualsiasi tipo di consiglio e/o critica! Non si
smette mai di imparare in fondo.
Passando
alla fic, è una storia ad OC cross over tra Darksiders
(videogioco)
e Fairy Tail (anime/manga), per quelli che conoscono il gioco, ho
modificato alcune cose per adattarle alla mia fic, quindi non
è che
non so nulla XD
Ho
avuto modo di dare una rapida occhiata ad alcuni prologhi di fic ad
OC e, in molti di esse, ci sono delle indicazioni o delle regole,
perciò proverò a metterle anche io, sperando di
non scrivere
minchiate varie.
1)
Non voglio OC uber-powa che spaccano al terra con un dito (credo si
chiamino Gary Sue o Mary Sue)
2)
Nella recensione che farete per partecipare, dovete assolutamente
dirmi il potere del vostro personaggio, il sesso e... la razza se
volete.
3)
Un solo OC per utente.
4)
Posti limitati: 6 femmine e 5 maschi ma potrebbero aumentare o
diminuire.
5)
Disponibili le “reincarnazioni” di Guerra,
Conflitto e Furia! I
primi due devono essere maschi, la terza una femmina. Segnate nella
recensione se volete essere uno di questi tre e il primo che arriva
meglio alloggia.
6)
Se partecipate, per favore, recensite i capitoli o, se non potete,
segnate nella recensione: C'ho il PC dal meccanico, non ricordo
niente e me ne dimenticherò, ho la scuola e non ce la
farò prima di
natale, ecc... in alcuni casi vi avviserò della
pubblicazione.
7)
Gli aggiornamenti: aggiorno quando aggiorno ^^
8)
Non credo che ucciderò i vostri personaggi, ma di sicuro non
arriveranno alla fine puliti, lindi ed illesi.
In
teoria dovrebbero essere finiti ma non ne sono sicuro... prima volta
XD ma ora vi dirò alcune dritte per l'OC dato che la scheda
non l'ho
ancora creata ahahahha.
1)
L'oc può essere un mago oppure un semplice guerriero oppure
tutte le
cose, siate però equilibrati con le cose, perché
OC troppo forti
non li accetterò
2)
Ci saranno le razze perciò potete
scegliere se essere...umani, zombie, pico pallo, fiori, elfi, alci e
chi più ne ha più ne metta.
3)
Chi sceglierà le reincarnazioni, sarà per forza
umano e non potrà
essere un mago! Guerra avrà uno spadone, Conflitto due
magnum e
Furia due fruste.
Ok,
direi che può bastare ma se non avete capito qualcosa o
avete dei
dubbi, chiedete pure ^^
La
scheda, se qualcuno la vorrà, la invierò via mp
stasera.
Credo
che possiamo salutarci qui e forse ci rivedremo nel primo cap o nelle
recensioni!
Buona
giornata!
P.S:
ho scoperto solo ora che si possono mettere le immagini ^^”
questa
è la maschera del mio D!
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