Thirty Framed Days of Brittany and Santana

di Jetag
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Scritta per il progetto 30 Days OTP Challenge

Fandom: Glee

Ship: Brittany/Santana

Prompt: On a Date, Day Four

Genere: Romantico, Fluff

Rating: verde

Note: Missing Moments

Personaggi: Santana Lopez, Brittany Pierce





On a Date

 

Ed eccolo arrivato, finalmente. 

Il loro primo mesiversario.

E Santana è in panico totale. 

Cosa si dice alla propria ragazza il mesiversario? 

Buon mesiversario forse?, come si fa con l'anniversario e tutte le altre cose?

Dovrebbe farle un regalo, una sorpresa? Un bigliettino d'amore, dedicarle una canzone romantica al Glee?

Il mesiversario.

Se Santana potesse, si sputerebbe in faccia da sola. Com'è arrivata al punto di andare in crisi per un mesiversario? 

Prima, non sapeva manco che venissero festeggiati i mesiversari.  

Dios! Suona di merda anche come parola! E dovrei smetterla di ripeterla, diventa sempre più brutta…, pensa mentre cerca qualcosa da indossare per quella speciale evenienza che si ripete solo una volta al mese. 

Però, si ricorda com'era titubante Brittany il giorno prima, quando le aveva chiesto di festeggiare solo il primo mesiversario e che se poi a Santana non piaceva, non l'avrebbero fatto più. 

E si ricorda ancora meglio quel sorriso e quegli occhi luccicanti di felicità, quando le aveva risposto che lo festeggeranno tutti i mesi. 

Santana sorride. 

E trova l'abito giusto, sa che è quello giusto anche se non ha idea di dove andranno. 

Sono quasi le dieci, e di Brittany ancora non c'è traccia. Si chiede se per caso lei non se lo sia dimenticato e ora non si trovi a scuola, nonostante abbiano concordato di saltare tutte le lezioni e addirittura l'allenamento con la Sylvester, e nonostante entrambe sappiano che lo scotto di quell'assenza si sarebbe tramutato in infiniti giri del campo di football il giorno seguente. 

Santana sta meditando di chiamarla, quando la moto verde brillante di Brittany parcheggiare poco lontano da casa sua, in modo che nessuno dei suoi abitanti se ne accorga. 

Sente quel rumore inconfondibile che tanto stava aspettando, e si precipita giù per la scala di ferro appositamente dimenticata e appoggiata al davanzale di camera sua. Santana sa che a nessuno importa davvero che lei vada a scuola o meno, fintanto che mantiene la propria media eccellente, ma preferisce comunque non rischiare di incappare in suo padre o nella domestica, mentre fugge sulla moto della sua ragazza.

Raggiunge Brittany, che alza la visiera del casco solo per un bacio, e che senza una parola fa indossare l'altro casco a Santana. 

Niente buon mesiversario, niente biglietti sdolcinati, e niente regali per ora.

Santana sospira di sollievo, un po' per il contatto con la schiena calda di Brittany, un po' perché il loro mesiversario non pare poi così diverso da una normale uscita.

Brittany guida la moto con la sua solita naturalezza, e di tanto in tanto, mentre sono ferme a un semaforo, le carezza delicata le dita serrate intorno alla sua maglietta, all'altezza dello stomaco.

Il viaggio dura da quasi venti minuti e Santana si fa sempre più impaziente di scendere, sia per mera curiosità, sia per mera scomodità della sella posteriore. Brittany invece sembra stia rilassata su un divano piuttosto che alla guida di una moto e non dà segni di volersi fermare.

Passano altri dieci minuti, un cartello recita "Good bye Lima", superano i confini di una città di cui Santana non si ricorda il nome e si comincia a chiedere se non dovrebbe dire qualcosa. Ma non fa in tempo a formulare la frase che Brittany si infila in un parcheggio quasi deserto e spegne il motore. 

Brittany smonta dalla moto e aiuta Santana a fare lo stesso, tiene un casco sottobraccio e ripone l'altro nel vano apposito. Tende la mano libera a Santana, che non sa bene cosa pensare né del posto né del silenzio innaturale di Brittany.

Entrano in quell'edificio un po' ingrigito e malandato con un'insegna che lampeggia fiaccamente nel sole mattutino e alcune lettere di Rainbow Battle non si illuminano nemmeno.

Brittany parla a bassa voce con uno dei dipendenti dalla divisa blu scuro, e continua a evitare lo sguardo di Santana, sembra quasi nervosa. 

Santana di nuovo medita di chiedere, ma ancora una volta viene battuta sul tempo. 

Brittany la scorta in un'altra sala con una vetrina da cui può osservare una sorta di mondo sotterraneo tutto scuro, e qui capisce dove si trova finalmente. 

Un'enorme munizione di fucili a ricariche di bombe di colore si allinea contro il muro, alcuni ragazzini si muovono circospetti con macchie variopinte sul giubbotto nero e altri si nascondono dietro i sacchi di iuta riempiti di sabbia. E capisce.

 

"Non so se ti piace, San… Non è proprio il tuo tipo di cose." mormora Brittany, guardandola negli occhi alla timida ricerca di disapprovazione "Ma possiamo tornare a Lima e fare qualcosa che vuoi tu, non è un problema." aggiunge, sempre più incerta davanti a quello sguardo che proprio non riusciva a decifrare

 

Santana sorride. Sorride tanto e sorride sincera.

 

"Mi piace, invece. È da quando sono piccola che volevo entrare in un di questi posti! Ma non so se piacerà a te…" dice continuando a sorridere, ora di fronte alla confusione di Brittany

 

"Perché?" 

 

"Perché ti colpirò così tante volte che non si capirà più di che colore è il giubbotto." ride e le butta le braccia al collo, baciandole una guancia 

 

Anche Brittany ride.

 

"Ma Sannie, io vengo qui da quando ho sei anni! Ho anche imparato a fare l'arcobaleno con le bombe."

 

E Santana smette di ridere. 

Sorride, però. Perché la ama, tanto che si arrenderebbe a farsi dipingere tutti gli arcobaleni di questo mondo per vederla felice. 

Ma comincia a sospettare che non si dovrà arrendere proprio a niente, quando Brittany la colpisce al cuore per la seconda volta di seguito senza che lei abbia ancora caricato il fucile. E lo percepisce nella sua interezza quando se lo ritrova addosso per davvero l'arcobaleno, mentre ancora si accanisce a cercare di attaccare un'intoccabile Brittany. 

Santana si rifugia infine dietro un tavolo rovesciato, cercando di riprendere un po' fiato. No, non è assolutamente in grado di star dietro alla sua ragazza. Non si muove per cinque minuti buoni, un po' per la stanchezza, un po' nella speranza che Brittany la raggiunga nel suo nascondiglio di fortuna. 

Ma Brittany non la raggiunge, e Santana dà un'occhiata attorno, pronta a ripararsi dietro al tavolo in caso di trappola. Di Brittany, però, non c'è proprio traccia nei dintorni.

Santana pensa che magari si sta annoiando con lei e che vuole andare a giocare con i ragazzini che hanno visto prima. Non sa bene cosa fare, quindi si mette a gironzolare tra i bersagli e i rifugi, sperando che Brittany si ricordi di lei e che torni presto. 

Fa partire qualche colpo contro un altro tavolo, rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, un blu scuro e infine viola. Il risultato è a dir poco deprimente, e fare arcobaleni non è nemmeno lontanamente facile come lo fa sembrare Brittany.

Santana sente poi i suoi passi leggeri risuonare nel silenzio ovattato del posto, si gira pronta a farle una ramanzina sul fatto che è il loro mesiversario e che non può lasciarla così.

Ma Brittany blocca ogni accenno di lamentela con un bacio che fa dimenticare la rabbia alla sua ragazza in un battito di ciglia.

 

"Vieni con me, Sannie." sussurra a un soffio dalle sue labbra

 

La tiene per mano e la conduce senza esitazioni nel corridoio scarsamente illuminato da alcune luci al neon arancioni. 

Raggiungono un'altra sala nera e chiazzata di colore, uguale alla precedente, tranne per quella sorta di spiazzo quadrato totalmente nero dove sembra che sia stato affisso una sorta di scudo protettivo da ogni bomba. 

Brittany scioglie delicatamente le sue dita da quelle di Santana, e le fa cenno di guardare al muro immacolato. 

Un piccolo click e un fascio di luce azzurrina si proietta sul muro di fronte a Santana. 

Poi, è quasi come se una mano invisibile lasci segni apparentemente casuali, che diventano infine parole, tutte colorate, tutte scritte con una serie di proiettili di tempera speciale tanto ravvicinati da sembrare linee continue.

 

Buon Mesiversario, amore mio

 

Santana deve rileggere la scritta un paio di volte, per collegarla finalmente a quella pistola alla cintola di Brittany che prima non c'era e alla strana torcia che punta sul muro. 

È incredula innanzi a quella sorpresa che non si aspettava certo nel bel mezzo del gioco; eppure eccole lì, le parole che segretamente ardeva dalla voglia di dirle e di sentire da tutta la mattina. 

Brittany le carezza cautamente il dorso della mano, di nuovo incerta davanti al silenzio di Santana, cercando di capire se la trova stupida, se la vuole lasciare, se odia quel tipo di cose.

Santana sussulta leggermente e si volta verso di lei. Punta lo sguardo negli occhi pieni di timori inutili di Brittany. Gira la sua mano in quella dell'altra e intreccia le loro dita.

 

"Dillo." sussurra

 

"Buon mesiversario, amore mio." sorride piano Brittany, perdendo un po' di insicurezza mentre le parole prendono il volo dalle sue labbra

 

"Buon mesiversario, amore mio." ripete Santana, assaggiando il gusto dolce di quelle parole

 

Santana la bacia, incurante delle telecamere e dei ragazzini che sempre più numerosi si nascondono e sbirciano attraverso le loro tane.

Poi si accorgono del pubblico, e fianco a fianco danno battaglia a tutti quei marmocchi.

A fine pomeriggio, Brittany fa il conto di arcobaleni sui giubbotti e Santana la osserva rapita, tentando inutilmente di scrostare la tempera dal proprio di giubbotto, che probabilmente è il più sporco di tutti.

 

Quando quella sera Santana scende di sella, pensa che è stato il miglior appuntamento di sempre, pensa che l'ama, pensa che forse i mesiversari non sono poi così male. 

Brittany l'accompagna fino alla porta e Santana sa cosa deve dire a quel punto.

 

"Il prossimo lo organizzo io."

 

"Il prossimo cosa?" mormora senza capire

 

"Il nostro prossimo mesiversario." esclama Santana

 

Le dà un unico piccolo bacio sulla punta del naso e si chiude la porta alle spalle, appoggiandovisi contro e sorridendo incontrollata.





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