Uno scherzo da Serpi
Salve a tutti,
questa è
la mia prima lemon
slash, ed è solo una prova. Mi è venuta in mente
una sera
d'estate, ma ho avuto il coraggio (e il tempo) di scriverla solo ieri
sera. Buona lettura.
-Cazzo!-urlai, dando una spallata poderosa alla porta, provando a
sfondarla. Era mezz'ora che non facevo altro che imprecare e provare a
sfondare quella maledetta porta.
Harry ormai si era arreso, e si era seduto per terra portando le gambe
al petto e circondandosele con le braccia per riscaldarsi.
La situazione era questa: Malfoy e i suoi scagnozzi ci avevano attirato
in una trappola, dicendoci che Madama Bumb ci stava chiamando dal Campo
da Quidditch. Appena entrati negli spogliatoi, invece, ci eravamo
ritrovati senza vestiti né bacchette. Presi alla sprovvista,
non
ci eravamo resi conto che Tiger e Goyle ci avevano raggiunti e ci
stavano alle spalle. Il tempo di accorgercene ed eravamo chiusi nel
ripostiglio delle scope sigillato magicamente, nudi e con un freddo
glaciale, dato che era Gennaio.
-Ron, calmati!-mi intimò Harry, con l'aria che se non
l'avessi smessa subito, mi avrebbe fatto un occhio nero.
Mi appoggiai al muro, pensando ad un modo per uscire di lì.
Quei Serpeverde non avevano un senso dell'umorismo spiccato se si
divertivano a lasciare a congelare due ragazzi! Ero certo che appena
fossi uscito da lì, sarei andato da Malfoy e l'avrei
picchiato
di brutto. Poi, sanguinante e nudo, lo avrei buttato dentro il Lago
Nero, guardandolo congelare. Occhio per occhio, dente per dente, ma con
gli interessi.
-Ci dev'essere un modo per uscire da qui!-esclamai, guardandomi intorno
per trovare una via di fuga. Il calore stava abbandonando il mio corpo,
lentamente. Rimpiangevo quasi le spallate alla porta e le urla: almeno
così mi riscaldavo.
Harry, d'altra parte, si sfregava con le mani su tutto il corpo, per
provare a riscaldarsi. Questo mi fece venire voglia di spaccare
qualcosa: possibile che non ci fosse modo di uscire da quel maledetto
ripostiglio?
I miei occhi vagarono disperatamente per la stanza in cerca di una via
d'uscita.
Sarà stato un effetto ottico o un'allucinazione provocata
dal
freddo, non lo so, ma mi parve di vedere uno spiraglio di luce
provenire da dietro un mobile addossato alla parete. "Se ci fosse una
finestra?" mi chiesi, speranzoso.
-Harry!-quasi urlai, in preda alla gioia.
-Cosa c'è ora?-mi chiese scocciato.
-Quel mobile-indicai con la mano l'oggetto di cui parlavo-non ti sembra
ci sia un po' di luce dietro?
Lui guardò attentamente, poi alzò le spalle.
-Non mi sembra-disse-perché?-mi chiese.
-Perché mi sembrava ci potesse essere una finestra
lì
dietro-spiegai, sempre non togliendo gli occhi da quello spiraglio di
luce che forse avevo solo immaginato.
-Vai a controllare, se ci tieni-mi disse Harry, con l'ennesima alzata
di spalle.
-Oh, no, Harry-scossi la testa violentemente-sai quanti ragni
potrebbero esserci là dietro?-gli chiesi, come se la cosa
fosse
ovvia.
-Cavolo, Ron! Com'è possibile che tu sia stato affidato a
Grifondoro quando sei così fifone?
-Cosa vuoi? E poi anche tu hai le tue paure! Sbaglio o svenivi come una
ragazzetta davanti ai Dissennatori?-gli chiesi, con aria furba.
-Fra Dissennatori e ragni c'è una grande differenza, o
sbaglio?-fece Harry, con aria scocciata.
-Può essere, ma tanto io non ci salgo
lì-affermai, ostinato.
-Tu dei Grifondoro hai solo la testardaggine, non è vero?
Ok,
ok, guardo io-sospirò, alzandosi e dirigendosi verso
l'armadio
incriminato.
-Grazie davvero, Harry-dissi io-sai che non riesco neanche a vederli, i
ragni.
-Di niente, Ron-disse lui, prendendo uno sgabello e salendoci sopra,
per provare a guardare dietro l'armadio, spostandolo leggermente.
-Cazzo-sussurrai. Già da tempo avevo capito che le ragazze
non
mi piacevano, ma non avevo mai visto Harry su quel piano, ma ora che
all'altezza dei miei occhi sostava uno dei più bei sederi
esistenti al mondo, non potevo più ignorare la sua bellezza.
Risalii con lo sguardo la sua schiena, rabbrividendo d'eccitazione.
Guardai le spalle, magre ma forti. In quel momento pregavo solo che si
voltasse, per ammirare anche il fronte di quel corpo che mi stava
eccitando sempre di più.
-Certo che qui fa proprio freddo, eh?-mi chiese Harry, armeggiando con
l'armadio, all'insaputa del fatto che invece io sentivo sempre
più caldo, e se io ero stanco, un mio amico lì
sotto, non
lo era affatto.
La sua voce però, mi riscosse. Non dovevo farmi vedere da
Harry
in questo stato! Cos'avrebbe detto? Sapevo benissimo che Harry era
etero, perciò non c'era speranza.
Pensai a come avrei potuto fare. Quando mi succedeva di eccitarmi, di
norma, ero coperto dalla divisa di scuola, abbastanza larga, che mi
permetteva di non essere scoperto. Ma ora che ero nudo? E soprattutto
eccitato da morire, guardando il sedere e le gambe di un ragazzo
mozzafiato? Harry avrebbe capito tutto!
Mi affrettai a pensare ad una soluzione, ma era troppo tardi: Harry, in
un attimo, si era voltato e mi guardava allibito.
-Ehm-balbettai, coprendomi con le mani-Harry, cioè...
Harry era scioccato, e più parlavo, più sembrava
stupito,
perciò chiusi la bocca, sentendo che le mie orecchie
arrossivano.
-A-allora tu-balbettò Harry- ehm... Sei gay?-mi chiese, con
un filo di voce.
A quelle parole, arrossii ancora di più. Abbassai lo sguardo
in modo colpevole.
-Sì, Harry-risposi, sussurrando. Non alzai lo sguardo per
non sapere che reazione avrebbe avuto.
-E ti sei eccitato-alzai gli occhi di scatto, sentendo la sua voce
molto più vicina di prima: era davanti a me con un
sorrisetto
furbo che non riuscivo a comprendere-per me-proseguì lui.
-Sì-dissi, arrossendo in modo incontrollabile.
-Guarda un po'-disse lui-e chi lo avrebbe mai detto? Non ci avrei mai
sperato-affermò.
-S-sperato?-chiesi. Dove voleva andare a parare Harry? Proprio non lo
capivo.
-Ron, Ron-sospirò il mio amico-a me piacciono sia le ragazze
che
i ragazzi, e devo dire che tu sei il ragazzo più eccitante
che
io abbia mai visto.
-Cosa?-chiesi. Questa volta era il mio turno di rimanere sconvolto.
Come poteva essere? Harry, bisex?
-Te lo spiego a chiare lettere: ho fatto non pochi pensieri sconci su
di te-sussurrò-e sul tuo inquilino del piano di sotto.
Spalancai gli occhi più di prima, sconvolto: "significa che
gli piaccio? Perché a me lui piace proprio tanto"
-Le tue orecchie-ghignò-stanno arrossendo-disse, per poi
chinarsi su di me e mordermi il lobo sinistro.
Gemetti. Il mio uccello si stava riprendendo velocemente, grazie ai
denti e alla lingua di Harry che mi torturavano lentamente l'orecchio.
-Harry-ansimai-cosa-presi fiato, per cercare di parlare
normalmente-cosa stai facendo?
Lui si abbassò a leccarmi il collo, ed io gemetti
più forte.
-Ho trovato un modo per scaldarci-sussurrò, con la voce
rotta dall'eccitazione.
Quelle parole mi svegliarono: avevo la lingua del ragazzo
più
bello di Hogwarts che faceva cose impensabili al mio collo, le sue mani
che vagavano decise sulle mie spalle, stringendole, ed un'erezione
quasi dolorosa. Cosa potevo fare, se non sbattere Harry al muro e
prendere in mano la situazione?
Avevo bisogno di un contatto, un qualsiasi contatto, e premetti le mie
labbra alle sue, muovendole decise. Dopo alcuni secondi, Harry
intromise la lingua nel bacio, e io non potevo esserne più
felice. Ma Harry pensava di invertire le posizioni, cosa che non mi
piaceva affatto. Così spostai il duello di lingue nella sua
bocca, mentre io mi premevo sul suo corpo, fra me e la parete di
roccia. Le nostre erezioni si toccarono, e rimasimo tutti e due senza
fiato per un momento. Poi, presi dall'eccitazione, continuammo con il
nostro bacio.
Harry si staccò da me, e scese a baciarmi il collo, poi mi
morse
le clavicole, arrivando con una scia umida ai miei pettorali possenti.
Soffiò sul mio capezzolo destro, prima di leccarlo e
prenderlo
in bocca, succhiando.
Gettai la testa all'indietro, tremante dall'eccitazione.
Il mio compagno ne approfittò, e mi trovai con le spalle al
muro
e con un Harry particolarmente eccitato che mi leccava l'ombelico,
facendoci affondare la lingua.
-Questo è quello che dovrei farmi-mi disse, mentre faceva
affondare per l'ennesima volta la sua lingua nel mio ombelico.
Il mio uccello ebbe uno scatto improvviso, a quelle parole. Ringraziai
Merlino che non volesse stare sopra: non ero mai stato passivo in una
storia, e non mi andava di cambiare.
-Contaci-ansimai, prima di sentire un bacio umido sulla punta del mio
membro. Il mio respiro si mozzò, proprio mentre Harry
prendeva
in bocca il glande e lo succhiava.
-Harry-mi ritrovai ad ansimare pesantemente, appoggiato al muro alle
mie spalle-Harry, fermati o non resisterò
più-gemetti.
Non volevo venirgli in bocca, anche perché non mi sembrava
giusto che lui non godesse delle mie attenzioni. Così lo
tirai
su, baciandolo con passione e sentendo anche il mio sapore. Il pensiero
che quella bocca, poco prima, mi aveva leccato e succhiato mi
mandò in delirio, e approfondii ancora di più il
bacio,
lasciando che una mia mano scivolasse verso la sua erezione e iniziasse
piano a muoversi.
-Ron-ansimò Harry, ora appoggiato a me.
-Cosa vuoi che faccia?-chiesi, a un Harry ormai in mio potere.
-Ah, scopami, Ron, ti prego, non ce la faccio
più-balbettò.
Io mi bloccai, e, sentendo che lui si spingeva nella mia mano, risi.
-Eh, no, Harry. Ora si fa a modo mio-dissi, impossessandomi per la
centesima volta della sua bocca.
Mi guardai intorno, in cerca di qualcosa su cui stenderci. Data la poca
disponibilità di un letto o di una bella coperta, optai per
una
specie di sacco che serviva a contenere le Pluffe. Lo stesi per terra,
continuando a baciare Harry, e spingendolo sul nostro giaciglio.
Mi sdraiai su di lui, facendo aderire le nostre erezioni, e iniziandomi
a muovere in modo eloquente.
-Ron, ti prego-ansimò Harry, spingendosi contro di me, in
cerca di attrito.
-Aspetta qui, Harry- gli sussurrai, in modo dolce. Mi alzai, anche se a
malincuore, da lui, e andai a cercare dentro un armadio una crema che
noi giocatori usavamo per quando le nostre mani si immobilizzavano a
causa del freddo dopo un allenamento, che ero sicuro di averi visto un
po' di tempo prima. Rovistando, la trovai, e tornai in fretta e furia
da Harry, aprendo il barattolo.
-Eccomi-dissi.
-Ron, fà piano: è la mia prima volta-ammise lui,
con un
po' di imbarazzo. Io lo baciai, dolcemente, per fargli passare la
paura, e lo fissai negli occhi.
-Harry, prometto che ti farò meno male possibile-dissi,
prima di baciarlo di nuovo.
Il mio compagno mi allacciò le gambe alla vita, ed io
intinsi un
dito nella crema, portandolo alla sua apertura, e massaggiando piano,
prima di spingere dentro una falange.
Lo sentii mozzare il fiato, e lo baciai di nuovo per sciogliere la
tensione. Era troppo stretto.
Iniziai a muovere il dito, alternando spinte a rotazioni, per
allargarlo ed abituarlo alla penetrazione.
Cavolo, la mia erezione richiedeva attenzioni, e lo sapeva anche Harry.
Così mi accarezzò lentamente dalla base al
glande, mentre
io inserivo un secondo dito, poi un terzo.
Lui gemette, e accellerò il movimento con la mano.
-Ron, basta, ti prego, scopami-disse, in preda all'eccitazione.
-Sei pronto?-chiesi.
Lui spinse i fianchi, gemendo all'attrito con le mie dita.
-Sono pronto-disse, spingendosi di nuovo.
Sfilai le mie dita dal canale di Harry, prendendo un bel po' di crema e
spalmandomela sull'uccello, più in fretta che potevo. Quando
tutto il mio membro fu ricoperto di crema, lo indirizzai con la mano al
buco di Harry, spingendo un po' e penetrandolo solo con la punta.
Harry gemette di dolore, ma non troppo forte. L'avevo preparato bene.
-Stai bene?-gli chiesi, cercando di ignorare tutte le sensazioni
stupende che provavo grazie alla pressione sulla punta del mio pene.
-Sì, continua.
Mi spinsi completamente in lui, che questa volta non potè
trattenersi dal gridare piano.
Io invece ansimai, ma repressi l'istinto di scoparlo subito e
brutalmente.
Rimasi fermo fino a quando Harry non si spinse contro di me, gemendo.
-Oddio-dissi, ansimando.
-Ron, vai-disse Harry-più forte che puoi-mi disse, prima di
contrarre tutti i muscoli e mandarmi completamente in black out.
Iniziai a muovermi lentamente, strappando sia a Harry che a me, sospiri
di piacere e ansiti. Dopo un po' mi resi conto di volere di
più,
e senza accorgermene, variai il ritmo delle mie spinte, accellerandolo
sempre di più.
La sensazione di essere dentro Harry, di procurargli piacere e di
essere proprio lì con lui mi mozzò il fiato.
Si capiva che per lui era la prima volta, tanto era stretto.
"Così stretto" pensai, mentre mi spingevo ancora di
più
in lui "Stretto, caldo, umido" erano le uniche parole che il mio
cervello riusciva a formulare. Senza pensarci, afferrai il pene di
Harry e lo masturbai velocemente, fino a quando non lo sentii venire
contraendo tutti i muscoli attorno al mio uccello, trascinandomi con
lui nell'orgasmo.
Mi svegliai da uno stato di trance dopo alcuni minuti, capendo di
essere ancora dentro Harry. Questo pensiero mi fece sorridere, ma feci
per uscire da lui.
-Ron, no-disse lui, fermandomi-rimaniamo
così-sussurrò.
-Ok-dissi, baciandolo.
-E' stato molto meglio del sesso con le ragazze-fece, invertendo le
posizioni e sdraiandosi su di me, accoccolandosi fra le mie braccia.
-E' tutto merito tuo-dissi-riesci a farmi perdere la ragione.
-Non sarà l'ultima volta, vero?-mi chiese lui.
-Assolutamente no-sorrisi-avremo molte occasioni per fare sesso, te lo
prometto. Ora però riposati-gli dissi, accarezzandogli quei
capelli neri stupendi.
Mi addormentai ancora dentro Harry, sfinito. Non sapevo quanto tempo
fosse passato, ma seppi di essermi svegliato quando sentii un gemito
provenire da un punto vicino a me.
-Harry?-chiesi, aprendo gli occhi, e trovandolo a cavalcioni su di me,
con un'aria colpevole.
-Scusa, ma-disse lui, abbassando gli occhi-mi sono svegliato e ti ho
sentito dentro di me, così non ho potuto fare a meno di
eccitarmi e-venne interrotto dal mio bacio dolce.
-Va' tutto bene-dissi, sentendo che anche le mie parti basse si
svegliavano, essendo ancora dentro l'antro stretto e caldo di
Harry-stavo giusto pensando al fatto che dovremmo farlo almeno due
volte al giorno per essere soddisfatti-risi, accarezzando la sua
erezione distrattamente.
-Ron-ansimò.
-Harry-dissi, iniziando a sentire il mio pene indurirsi-dico davvero.
Non ti lascerò andare con un altro, sappilo-feci,
spingendomi dentro di lui, con la mia neo nata erezione-sei
esclusivamente mio-strinsi un po' di più l'uccello di Harry
nella mia mano-e anche questo ragazzetto è mio.
Harry rise, una risata piena di sensualità.
-Non pensare che non sia lo stesso per me. Sappi che questo vale sia
per te-mi baciò-sia per lui-ansimò, stringendosi
intorno
al mio pene.
-Non ne avevo dubbi-sorrisi, prima di esortare Harry a muoversi su di
me. Non mi dispiaceva l'idea di stare sotto di lui e lasciargli tutto
il lavoro.
Mezz'ora dopo la porta del ripostiglio si aprì, e comparve
Madama Bumb, la quale rimase un attimo senza parole, vedendo Harry
Potter e me nudi, sdraiati l'uno sull'altro.
-Voi mi dovete alcune spiegazioni-disse, riprendendo il suo tono
abituale.
Io, ripresomi in quel momento dall'orgasmo appena avuto, annuii e mi
addormentai, cullando tra le braccia il mio amato (e molto sexy) Harry.
Allora?
Che ve n'è sembrato? Io ce l'ho messa tutta. Certo, la
coppia
Harry Ron non mi piace particolarmente, ma la storia richiedeva
necessariamente questo pairing.
Accetto tutte le
critiche, anche
quelle costruttive, perciò, se avete letto questa storia e
vi
è piaciuta, recensite, e se non vi è piaciuta,
RECENSITE
lo stesso! eheh...
Alla prossima,
Halfblood Queen
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