La Danza dei Dannati

di rosedodgson
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Bara vuota che non verrà deposta nella sede finale. Terra bruna non verrà a riscaldarti. Lacrime di una madre che non sgorgheranno sulle gote pallide. Affoga madre, affoga nel tuo tormento. Occhi neri rivolgono l'ultimo cenno ad acque familiari, fredde e scure.

Nel crepuscolo di una breve vita spezzata risorgerai per essere abbandonato. Lacrime salate di un martire dimenticato purificano acque torbide e mortali. Mani sconosciute, sgraziate ti avvolgono come gelidi panni.

Prendi il mio corpo e riportalo a casa.

Il ventre brucia dell'ultima scintilla e ti lasci andare. Pulirai i tuoi innocenti peccati con melma e supplizio. Striscerai sul fondo fino a che non vi sarà l'aurora. Rinuncerai alla grazia e alla corona di spine.

E sarai a casa, salvo.

 
Grida il bimbo marchiato, per vendetta, in una notte di luna piena. Il muscolo pompa la maledizione nel suo sangue finché questo non si fermerà.

Piange il giovane, le braccia avvolte attorno al capo. Davanti a sé solo rabbia e vergogna. Rapida la mano scatta e il femmineo corpo cade. Rimbomba all’unisono il piccolo petto mentre sale liquido scorre sul pavimento.

Supplica l’uomo, negando l’assurdo destino. Scaccia le memorie perché una sola di quelle lo ucciderà. Frantuma l’ immagine riflessa. Candidi fantasmi attaccati alle pareti.

 
Danzerete, nella nebbia dei vivi, reclamando il calore ormai dimenticato. E danzerete, al ritmo di un eco che è solo vostro. Una melodia di fondo che si ripeterà ancora ed ancora. Senza fine. Senza tempo.

Bacia le mie labbra Persefone.
Dimmi,non sanno di melograno?

 




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