Honey Moon
1.
Riprese
a piovere. Era come un massacro al quale dovevo assistere: le
goccioline d’acqua si schiantavano a terra, lanciavano un
grido muto di dolore e poi giungeva la morte.
Il silenzio della pioggia era impresso sull’asfalto.
Guardavo al di fuori della vetrata, incantata dalla danza sublime che
eseguivano quelle lacrime di fanciulla cadute dal cielo coperto da
nuvoloni grigi.
Era malinconicamente bello quello che i miei occhi vedevano.
-Honey, c’è un altro cliente. Te ne occupi tu?-
disse Annette passandomi accanto velocemente con una nuova scatola di
guanti monouso tra le mani. Sospirai e con passo stanco, reso ancora
più pesante per via degli anfibi, mi diressi alla mia solita
saletta, dove ero abituata a lavorare.
Il giovane ragazzo dai capelli corvini sfoderò un sorriso
mentre mi mostrava il disegno che gli aveva fatto Annette come traccia
del tatuaggio.
Ricambiai il sorriso con un movimento accennato della bocca,
preparandomi al lavoro da compiere.
Guardò i nome sul cartellino fermato con una spilla sul mio
petto.
-HoneyMoon? È un nome abbastanza raro- disse facendo una
smorfia di dolore appena l’ago venne a contatto con la pelle
immacolata del suo braccio destro.
-Sì, è vero- concordai alternando pulendogli il
disegno appena cominciato.
-Sei finlandese?- mi chiese posando lo sguardo sul piccolo tribale che
mi aveva commissionato.
-Sì- risposi con semplicità. Assolutamente non
ero una persona portata per il dialogo, ero troppo chiusa in me stessa.
Insomma, ero un po’ asociale.
-Ah, e… hai il ragazzo?- mi domandò, alzando gli
occhi dal mio lavoro per puntarli nei miei.
-Non sono affari tuoi- tagliai corto, ricominciando a marchiare la sua
pelle con l’inchiostro, con qualcosa che non si poteva
più togliere.
Il ragazzo rimase in silenzio fino alla fine. Un delicato tribale si
estendeva intorno al suo braccio con pochi muscoli ma comunque ben
definiti, regalandogli quel non so che di affascinante.
Con un’aria di soddisfazione che gli aleggiava sul viso,
pagò e mi rese libera da una giornata impegnativa e
stancante.
I miei anfibi, fino a quel momento puliti, entrarono in contatto con le
pozzanghere formatesi per via della pioggia. Si sporcarono, si
bagnarono ma mi diedero comunque l’immagine che volevo che
gli altri ricevessero: quella della cattiva ragazza,
dell’anticonformista.
Il mio nome, dolce come il miele, era forma di grande apprezzamento e
la mia bellezza, spesso paragonata a quella della luna, era invidiata
da molti. Io invece odiavo tutto quello che mi riguardava: odiavo il
pallore della mia pelle, odiavo l’intensità dei
miei occhi scuri, odiavo i miei capelli lunghi e castani, odiavo il
fisico snello, odiavo il mio nome, odiavo la mia voce che spesso era
dolce e melodiosa.
Io non volevo essere così. Non più.
Mi avvolsi nel cappotto e misi le cuffiette nelle orecchie, perdendomi
nel mio mondo fatto di musica. Gli Apocalyptica e i loro violoncelli
soddisfacevano a pieno il bisogno di solitudine che sentivo crescere in
me.
Solo io, loro e la pioggia.
Camminavo senza ombrello sotto il cielo coperto dalle nuvole scure,
lasciando che ogni centimetro della mia pelle venisse bagnato dalle
goccioline d’acqua.
Sorrisi tra me e me, alzando il viso verso l’alto e
permettendo che l’acqua scorresse meglio sul mio viso. Volevo
cancellare le troppe emozioni represse, i troppi problemi.
Volevo cancellare HoneyMoon.
Lentamente ripresi la mia postura normale e guardai verso il negozio di
musica, davanti al quale stava un uomo vestito di nero e con un
berrettino viola in testa.
Mi fissava.
Per un brevissimo istante provai vergogna nell’aver mostrato
la mia voglia di libertà sprigionata attraverso la pioggia
ma quel senso di imbarazzo svanì poco dopo.
Non era nessuno per criticarmi, giudicarmi, darmi consigli.
Non era nessuno né per me né per il mondo intero.
Ripresi a camminare, dirigendomi all’appartamento che
condividevo con Annette e lasciandomi alle spalle quel ragazzo basito.
Anche se mi avesse scambiato per una pazza egocentrica non ci sarebbero
stati problemi: non l’avrei rivisto mai più.
-----***-----
Nuova scemenza himmica XD
Madòòòòòòòò,
si vede che non ho un accidente da fare tutto il giorno XD
Beh, che dire, spero possa piacervi ^^
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