La ragazza fissó con orgoglio la scritta sul muro.
C'era voluto un'intero mese di schizzetti e scelte di colore prima di giungere a quella scritta grande, a colori sgargianti, in stampatello minuscolo.
Posó la bomboletta per terra. Sul muro bianco dipinto apposta per gli street artist desiderosi di mettere alla prova la propria arte "I have a Dream" scritto con le tonalitá dell'arcobaleno era l'unica scritta presente. Di fronte, in piedi, una ragazza dai lunghi capelli scuri che sorrideva, sentendosi realizzata.
-Hai un sogno?- Chiese una voce alle sue spalle. Juls non si spaventó affatto. Conosceva bene quella voce che aveva cullato i suoi sogni più rosei per mesi.
-Sí- Rispose lei, voltandosi verso il gatto albino -E devo dire che... si è realizzato nel migliore dei modi...- Proseguí abbassando la voce nonostante nel vicolo ci fossero solo loro due.
Mattia si avvicinó a Juls e le passó un braccio attorno alle spalle. -Sei stata brava.- Disse, contemplando l'opera e sorridendo.
La Mezzosangue si voltó verso di lui e sorrise, un sorriso aperto e luminoso, che solo Mattia riusciva a tirarle fuori.
-Forse...- rispose la mora.
-Leva il forse!- ribattè l'albino sorridendo e baciando la ragazza sulla fronte. Juls colse l'occasione e lo abbracció forte.
Per un paio di minuti rimasero così, due Mobiani abbracciati sulla Terra, davanti ad un muro, con su scritto in arcobaleno "I have a Dream".
-Qual è il tuo sogno, Juls?-
-Rimanerti accanto. Sempre.-
-E poi dici che non sei dolce!-
Per tutta risposta Juls arrossì ancora, stringendosi a Mattia.
-Si sta facendo tardi- disse Juls -Meglio tornare.-
Mattia annuì, e prese per la mano Juls. La Mezzosangue sorrise, e pensò che quella mano, quel gatto, non lo avrebbe lasciato tanto presto. Non lo avrebbe lasciato affatto.
Si avviarono verso casa nella fredda aria pomeridiana di novembre, i cappucci sugli occhi per nascondere le orecchie appuntite. Sulla Terra, nessuno avrebbe capito. Su Mobius, peggio. Se le relazioni fra Cat e Hedgehog non erano viste di buon occhio, allora le relazioni fra Cat e Hedegehog Mezzosangue erano da condannare. Solo nella loro terza dimensione potevano stare in pace. Senza nessuno a separarli e nessuno a giudicarli. Era perfetto.
-Quella scritta... É perfetta. Quasi quanto te.- Disse Mattia.
-Perfetta quanto te.-
Mattia scosse la testa. -Io non sono perfetto. E ti dirò di più, sono anche contento di non esserlo.
Juls meditò su cosa fare. Poi, scelse la soluzione più ovvia. Si alzò in punta di piedi e gli tappò la bocca con un bacio. Un bacio lungo e gentile. Ed eccola la terza dimensione. La dimensione di Juls e Mattia, perfetta nel loro piccolo. La loro galassia e il centro del loro universo.
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