Apparenze notturne

di Elia_wy
(/viewuser.php?uid=279265)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.




Volse gli occhi dietro di sé cercando di scorgere qualcosa nell’oscurità totale della strada. Un lampione pericolante gettava chiazze di luce rossastra sul marciapiede proiettando ombre irreali sugli edifici attorno. Fece pochi passi e poi si volse nuovamente. Guardò davanti a sé giusto un attimo prima di scansare una pozzanghera.
Bagnarsi i calzini era proprio la cosa che più odiava al mondo. Quel senso di umidiccio era assolutamente fastidioso. Riflettendoci odiava anche il sudore, quelle disgustose goccioline che ti appiccicavano irrimediabilmente i vestiti al corpo. Abbassò la testa contemplando le sue scarpe sulla pavimentazione dissestata, ma la risollevò subito quando sentì un urlo lacerante in lontananza.  Si volse nuovamente accelerando un poco l’andatura.
Un auto fiammeggiante sfrecciava nel rettilineo con la musica a tutto volume.
I fanali illuminarono ciò che la fioca luce nascondeva.
Un uomo poggiava fiero la schiena al muro di un edificio, la gamba sinistra leggermente ripiegata, una mano nella tasca del pantalone in cotone bianco finemente lavorato, l’altra invece stringeva una sigaretta, una lucky strike blu. Dalla tettoia che lo sovrastava cadevano piccole gocce sporche di terra che gli andavano a finire proprio sul pantalone bianco. Non sembrava curarsene. Non sembrava preoccuparsi di niente in realtà. Né che fosse solo in quella strada di periferia, né che gli si macchiasse il pantalone, né dell’uomo che aveva di fronte. Si beava semplicemente della sua sigaretta. Si bloccò e fece mezzo passo mentre quello fumava ancora. Restarono entrambi immobili, senza guardarsi, l’uno con la sigaretta, l’altro con la valigetta che stringeva con forza. Poi la merit finì e il mozzicone venne gettato con un gesto secco al suolo; l’uomo dal pantalone bianco si accorse finalmente di chi aveva davanti. Un uomo robusto dal volto segnato. Dei capelli bianchi in testa.
L’anziano si voltò nuovamente verso dietro alla ricerca di qualcuno nei paraggi.
“Mi ha stufato il tuo guardarti le spalle” i loro occhi si incontrarono e il vecchio scorse un impercettibile macchia di sangue sul volto del ragazzo.
Dalla tasca si scorgeva il fodero di un pugnale.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2895148