We Might Fall.

di Elissa_Bane
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Prologo.

Un Angelo di cenere

 

Nella stanza pesanti tende color del sangue oscuravano le ampie finestre, celando la luna che scintillava alta e serena nel limpido cielo. La donna urlò ancora, sconvolta dal dolore che le sconquassava il ventre, stringendo la mano all'uomo accanto a lei.
«Coraggio amore mio, ancora poco» la rassicurò il compagno, un'Alpha dai capelli color grano maturo, stringendola tra le braccia e scostandole i capelli sudati dalla fronte.
Lux urlò ancora, mal sopportando la lama di fuoco che la lacerava. E pochi istanti dopo stringeva tra le braccia un fagottino roseo, che era la loro bambina. La loro piccola bambina.

L'uomo biondo sedette accanto alla compagna sul letto dalle coltri verdi e argento, racchiudendo lei e la figlia tra le grandi ali color oro scuro, in un gesto pieno d'amore.
Luke era un Angelo, una di quelle persone discendenti da quei pochi umani che durante la Mutazione avvenuta cinquant'anni prima avevano sviluppato particolari caratteristiche.
Gli Angeli avevano le ali, le Sirene potevano respirare sott'acqua, i Draghi controllavano il fuoco, i Metalupi sapevano trasformare le proprie sembianze in quelle di, appunto, lupi possenti e i Veggenti riuscivano a varcare non solo il velo del tempo futuro, ma anche di quello passato.
«E' bellissima» mormorò meravigliato osservando la bambina, con quei capelli scuri che aveva sicuramente preso da Lux e quegli occhi neri presi da lui, già aperti e attenti al mondo come quelli di ogni piccolo Angelo. Le accarezzò piano la schiena, e le piccole ali color cenere, ancora così fragili e morbide sotto le sue dita.
Era un Angelo anche la sua piccolina.
Ma qualcosa nel suo odore non era giusto. Scambiò uno sguardo allarmato con Lux, e quando il dottore confermò i loro sospetti rabbrividì: la piccola era un'Omega. Un Angelo Omega.

La loro bambina era un'aberrazione genetica.

§§§

Sette anni dopo
«Elaine, quante volte ti devo dire di non uscire da sola? È pericoloso!» urlò Lux alla figlia.
«Mamma, ormai sono capace di difendermi!» ribatté la bambina.
«Piccola mia...non sarai mai capace di difenderti. Magari la tua mente ce la farà, ma il tuo corpo cederà sempre davanti a quello di un Alpha. È la tua natura, non puoi farci nulla...imparerai col tempo a capire quando puoi uscire senza timore. Ma per ora, esci sempre con papà, okay?» disse, scambiando un'occhiata piena di dolore con il marito.
La bambina annuì con convinzione, prima di voltarsi verso Luke e porgergli una piuma argentea.
«Hai visto papi? Sto diventando grande, mi stanno cadendo le piume!» esclamò orgogliosa mostrando le piccole ali, che ora sulla cima iniziavano ad essere di un grigio fumo.
Più tardi, nel suo lettino, Elaine ripensò a quello che le aveva detto Lux.
Lei odiava il suo corpo, perché era debole.
Quindi avrebbe imparato a controllarlo.
Sarebbe stata un Angelo come tutti gli altri.





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