Ehilà!
Sono tornata a rompere con una nuova one-shot su questo
splendido anime-manga (anche se ancora non ho terminato l’altra
ff).
Questa volta ho
deciso di scrivere su un personaggio…particolare per me! Ma spero di aver fatto bene
comunque.
Buona lettura.
Baci…Baci…Rain!
Alla fine…
Ah…ormai gli anni sono
passati…e non sono stati facili. Davvero! Sembra che il tempo abbia
accelerato il suo corso indomabile negli ultimi tempi…o forse sono io
che, alla fine di tante avventure e di tanti dolori,
non vedo l’ora che questa vita raggiunga il traguardo!
Sono stanca, tremendamente
stanca di tutto questo; ho visto troppo, negli anni passati, e il peso di tutto
ciò mi sta crollando addosso ora che sono sola, ora che sono così
vulnerabile. Ho perso tutto in questi anni, dalla speranza alla vita. Si,
nonostante il mio corpo sia ancora su questa Terra e
gli altri mi vedano ancora come essere vivente, io so di essere gia morta molto
tempo fa.
Sono morta
quand’è morto lui, quando l’ultimo legame con la mia
famiglia se ne andato. Ad essere sincera non ho
nemmeno idea del perché respiro ancora, dato che l’unica cosa che
voglio è la morte.
Si, voglio morire!
Perché questo è
l’unico modo per raggiungerlo, ed essere di nuovo ciò ch’eravamo tanto tempo fa.
Ne ho davvero viste tante
nella mia vita, a tal punto che mi rendo conto che
forse, forse, nessun essere umano
dovrebbe mai vivere come me. E pensare che io ho visto solo una minima parte!
Non riesco proprio a capire
come abbiano fatto loro a
sopravvivere così a lungo!
A volte mi viene da pensare
che se fossi rimasta in quel paesello greco, se non avessi mai seguito
Castalia, forse a quest’ora non starei soffrendo così
tanto, forse non avrei visto mio fratello morire…forse avrei amato
la vita come tanti anni fa! E invece ho afferrato la
mano che quella donna mi offriva e l’ho seguita, smaniosa di conoscere il
passato che avevo dimenticato. Ma quello che ho visto,
quello che ho trovato, non era quello che volevo.
Non fraintendetemi! Ho amato
mio fratello dal profondo dell’anima, davvero. Ma se potessi
tornare indietro, non so se accetterei la mano di Castalia, non so se avrei il
coraggio di scoprire il mio passato, e forse lascerei tutto così,
indeterminato e confuso…ma almeno non soffrirei a questo modo.
Chiamatemi ipocrita, chiamatemi debole, chiamatemi codarda. Me lo merito, lo so,
ma ci sono cose che non si possono sopportare, cose
che un cuore umano non ha la forza di provare. O meglio, provare è
facile, è andare avanti dopo aver provato il difficile…questo ve
lo posso assicurare.
Quando ho
ritrovato Pegasus, credevo che tutto fosse concluso, che niente ci
avrebbe più separato. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo da morire, e non sapete nemmeno quanto. Era convinta che, appena
l’avrei rivisto, mi sarei gettata tra le sue braccia piangendo a dirotto,
e lui mi avrebbe consolata. Sciocca! Sciocca ed
ingenua. Come potevo pensare che le cose si sarebbero concluse
così semplicemente?
No, Pegasus non mi ha
né abbracciata né ha pianto!
È invece rimasto
immobile, con gli occhi chiusi, senza nemmeno un briciolo di forza nel suo
corpo: il colpo di spada di Hades lo aveva ridotto ad un vegetale!
Ne rimasi distrutta! Dopo tutto quello che avevamo passato ancora non potevamo stare
insieme. Ho lottato, mi sono ribellata per i primi tempi, ma poi ho dovuto
cedere davanti all’evidenza. Sono stata per un po’ con lui, ma poi
la mia forza ha vacillato e ho dovuto lasciarlo nelle mani di
Isabel che, sapevo benissimo, avrebbe di sicuro fatto meglio di me.
E avevo ragione! Però…non
era finita lì. No, certo che no!
Ci sono voluti ancora Apollo,
Artemide, Ares e Zeus prima che io potessi
riabbracciare il mio fratellino, prima che potessi sperare in una vita
spensierata insieme a lui. Ma anche qui le cose non
sono durate.
Cinque anni!
Cinque anni a tutto è
esploso nuovamente, strappandomi via quello che restava della mia famiglia,
strappandomi mio fratello…e con lui la gioia di
vivere.
Anche gli altri ne furono distrutti! E uno ad uno iniziarono ad isolarsi per poi soccombere lentamente ma
inesorabilmente. Non c’era altro futuro per loro, per chi aveva osato
ribellarsi agli Dei fino a sfidarli sul loro campo di
guerra. Nessuna speranza per chi aveva creduto nei propri
ideali ad ogni costo. Fino alla morte.
Fu un periodo assurdo e
difficile.
Nei Cavalieri avevo trovato
degli amici fidati e sinceri, e con Lania era stato
come ritrovare una sorellina. Ma a parte lei se ne andarono
tutti, uno alla volta, senza che io potessi fare nulla. Li vidi morire uno dopo
l’altro, senza forza - o voglia di lottare. Questo, ad essere
sincera, è uno dei tanti quesiti a cui non ho mai saputo
rispondere -. Se ne andarono semplicemente, in una
maniera non degna di loro. Loro ch’erano eroi,
prodi guerrieri della Giustizia pronti a tutto per difenderla…loro…
Non ho potuto far nulla, solo
restare a guardare come d’altronde avevo fatto sino a quel momento; spettatrice e nient’altro, questo è sempre
stato il mio compito. Solo questo!
Quel decennio fu quasi
insopportabile per me, e arrivai all’età di ventisei anni senza
nemmeno un briciolo di voglia di vivere; ero un fantasma, lo spettro di quella
che tutti avevano imparato a conoscere negli anni passati. È incredibile
quanto si faccia per costruire qualcosa, un qualsiasi
cosa…e quanto poco tempo ci voglia per distruggere tutto in un soffio di
vento.
Ho passato notti insonni,
quando Pegasus lottava contro gli Dei per la Giustizia, a chiedermi
se fosse giusto ciò che faceva. Ho sempre
creduto nella Giustizia, ma il solo fatto che mi stesse
strappando mio fratello era gia una motivazione per odiarla. Sciocco, come
comportamento, ma il mio cuore non poteva che provare questi sentimenti.
Davvero, quel decennio
è stato davvero insopportabile per me. Ho vissuto in uno stato di totale
apatia per quei 10 anni, indifferente a tutto ciò che accadeva intorno a
me. Fino a quando non è stata Isabel a tirarmi
fuori dal buio in cui mi ero autoesiliata per non soffrire ancora. È
stata con me sempre, aiutandomi nelle crisi di nervi che avevo nella notte, o
standomi accanto quando sprofondavo nella mia solitudine; non mi ha mai detto
nulla, non mi ha mai obbligata a fare nulla, è
solo rimasta al mio fianco in silenzio. E quel
silenzio è stato la mia salvezza!
Prima non mi piaceva quella
ragazza, la vedevo come una bambina viziata a cui la vita aveva dato tutto (la
vedevo così anche a causa dei racconti di Lania quando andava alla
Villa, ancora da bambina). Ma poi, con il passare del
tempo, ho iniziato ha vedere una persona diversa dietro a quella della
duchessa: non era più la ragazzina di tanti anni prima, ma era
cresciuta, maturata, fino a diventare una donna intelligente e saggia.
Se non ci fosse
stata lei, in quel periodo, non credo che sarei riuscita a rialzarmi!
Ma poi…anche lei…così come gli
altri…
Era umana, Isabel, non era
immortale come la Dea che incarnava su questa Terra, e alla fine anche lei
dovette cedere il passo alla morte, benché ancora molto giovane.
Però…non credo che fu dispiaciuta di
lasciare questo mondo; sul suo volto brillò lo stesso sorriso che le
avevo conosciuto anche in vita. E poi…finalmente riabbracciava Pegasus,
come poteva essere triste!?
Eh si. Quei due si sono amati
dal primo momento, ma hanno preferito mettere da parte i sentimenti per
lasciare posto alla Guerra che da sempre incombeva sulle loro vite. La stessa
Guerra che ha distrutto la vita di molte persone…troppe, a dirla tutta.
Anche io avrei
voluto soccombere come loro, ma purtroppo questa grazia non mi è
stata concessa, e ho dovuto vedere la morte di chi amavo, ho dovuto vedere
questo mondo cambiare ancora molte volte. Ma almeno di una cosa sono felice,
l’unica che abbia dato gioia alla mia vita ormai
priva di significato.
Ho visto nascere e crescere
le nuove generazioni e…e almeno loro hanno avuto il futuro per cui Pegasus, Isabel e tutti gli altri hanno tanto
lottato! Quel futuro per il quale si sono opposti agli
Dei.
Questa è l’unica
cosa che non rimpiango!
Ora però sono stanca. Tanto stanca.
L’unica cosa che voglio
è chiuder gli occhi e addormentarmi per sempre.
Mi lascio andare
all’oblio…e finalmente avrò la morte.
Finalmente rivedrò chi
ho tanto amato.
“ Ciao, Pegasus.”
“ Ciao, Patricia.”
Allora? Com’era
questo esperimento? Bello? Brutto? Troppo triste?
Fatemi sapere.
Baci…Baci…Rain!!!