sometimes it's easier to forget and go on

di parker95
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PROLOGO
 
Il viaggio ormai era quasi terminato, entro pochi minuti sarei arrivata a quello che sarebbe stata la mia nuova scuola per l’anno successivo.
Ad essere sinceri non si trattava di un vero e proprio liceo, era più che altro un istituto privato che dava importanza a due cose principalmente: la musica e le lingue.
Io ero stata accettata per studiare prevalentemente le lingue, ma in un incontro con il preside mi era stato spiegato che avrei dovuto seguire almeno i corsi di ballo e canto.
Io avevo accettato subito perché amavo la musica, in ogni sua forma.                                                                                                                       Amavo cantare, ballare, suonare ogni tipo di strumento, nessuno però mi aveva mai visto o sentito, nessuno che facesse parte della mia famiglia.                                                                                                                                                                                                            A mio padre interessava molto poco tutto ciò che riguardava me, e la cosa era reciproca; mia madre era molto impegnata, ma tenevo molto a lei.                                                                                                                                                                                                                      E poi c’era mio fratello. Non lo vedevo da due anni ormai, non che mi mancasse, ma mi sarebbe piaciuto incontrarlo, semplicemente per vedere la sua reazione quando avrebbe notato quanto ero cambiata.                                                                                                                                                                                                                                                                  Quando si parla di fratelli molto spesso si ha l’idea di due persone che vanno d’amore e d’accordo, beh quello non era il nostro caso. Io e mio fratello eravamo molto più vicini all’odio che all’amore. Tutto per colpa di mio padre.                                                                                                             I miei genitori erano separati da circa due anni, ma per arrivare a quel punto ce ne avevano messi sei: mia madre voleva il divorzio, ma mio padre si rifiutava di accettare l’idea che sua moglie lo lasciasse e quindi sono andati avanti a litigare per circa sei anni, fino a che un giorno si decise a firmare le carte della separazione.                                                                                                                                                                                Mio fratello pregava ogni sera affinché i miei genitori nono si separassero, io facevo l’esatto contrario. Ormai non litigavano solo i miei genitori, ma anche io, e non ne potevo più.                                                                                                                                                                            Io avevo sempre cercato di rendere mio padre orgoglioso di me seguendo mille corsi per dimostrargli che ero brava. Avevo frequentato corsi di ogni genere fin da piccola: avevo preso lezioni di piano, danza classica, chitarra, tennis e pallavolo, ma niente era mai stato abbastanza per renderlo fiero.  Quando avevo tre anni avevo iniziato a studiare francese e tedesco, all’età di dodici anni sapevo parlare perfettamente entrambe le lingue, quando ne avevo dieci ho iniziato ad imparare lo spagnolo ed il cinese, lingue che avrei continuato a studiare quell’anno a scuola.                                                                                                                                                                                                     Facevo ginnastica artistica da quando avevo tre anni, a sei anni ero stata costretta a scegliere tra una scuola normale, o proseguire con la ginnastica e studiare da privatista, io avevo scelto la seconda opzione                                                                                                                                        Ciò che più mi faceva arrabbiare era che per mio padre mio fratello fosse sempre e comunque il migliore in tutto.                                                                                                                                                                                                               Da quando poi aveva messo su quella band ed era diventato famoso mi era impossibile vivere con lui, anche se solo per qualche giorno.                      Io ero grata ai miei genitori perché mi avevano permesso di fare tutto ciò che volevo, in parte perché erano molto ricchi e potevano ampiamente permetterselo, semplicemente mi sarebbe piaciuto se almeno una volta avessero assistito ad un mio saggio, o ad una mia partita.
                                                                                                                                                                                                                       L’anno successivo sarei dovuta andare all’università, il mio sogno era diventare avvocato, per questa ragione dopo aver contattato alcuni college, avevo deciso di frequentare il mio ultimo anno in un liceo, mi era stato spiegato che sarebbe stato più semplice per le scuole accettarmi, meno scartoffie burocratiche e meno casini.
Questa fu forse la peggiore scelta che potessi prendere.


L'angolo dell'autrice
Questa è la prima storia che scrivo e che pubblico, per questa ragione mi farebbe molto piacere se anche solo una persona mi dicesse cosa ne pensa, se ho fatto degli errori o anche semplicemente per dirmi di non scrivere mai più perchè non sono affatto capace.
Grazie per aver letto

 




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