Existence

di monychan
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Azzurro, calmo. Decido di aprire gli occhi.
Oggi è giorno di ricognizione, la cosa che amo più fare: il mio compito sarebbe quello di uscire da questo schifo di posto e monitorare la vita di tutti i giorni. Ora starete pensando “ma che problemi ha questa?” ma dovete sapere che la mia di vita di tutti i giorni non è così bella come molti pensano, e non sapete cosa darei per poter passeggiare, scherzare, uscire, vivere. Io posso solo limitarmi a esistere, combattere, sopravvivere e uccidere, è così che mi hanno detto di fare, è così il mio destino. Io sono programmata. In gran parte almeno, un po’ di spazio per me stessa me lo hanno lasciato!
Sospiro e mi alzo dal letto. Sono felice e piena di energia ma per uscire da qua ci vorranno ancora parecchie ore; dovrò passare sotto esame, essere studiata e controllata per accertarsi  che non sia pericolosa per la popolazione e passare parecchi e stupidi test. È un’attività odiosa e stressante e non aiuta perché sotto stress si sbaglia. Se sbaglio, posso dire addio a questo santo giorno!
Shorai non c’è. In questi ultimi tempi non la vedo mai, chi lo sa dov’è andata a cacciarsi. Ma chissenefrega, non sono affari miei. In questo momento devo pensare a vestirmi e a USCIRE, dannazione. Mi dirigo verso l’armadio e lo apro, tirando fuori una maglia con su scritto il mio nome e il mio numero di riconoscimento: SUE, 07. In una lingua che ora non esiste più il mio nome significa “Fine”. Ci hanno abbastanza azzeccato, credo; dopo il mio primo giorno di Esistenza non ci sono più stati … “esseri” come me. Shorai e io siamo le uniche che esistono, lei è il numero 02. Tutti gli altri, fino a me, sono stati buchi nell’acqua anche se non so per quale motivo.
Oltre alla maglia indosso un paio di pantaloni, ma nel mettermeli inciampo nella mia lunga e ingombrante coda. Se non mi servisse a nulla me la taglierei immediatamente! Shorai non ce l’ha. Imprecando ritorno all’armadio e faccio per chiuderlo ma prima decido di guardarmi allo specchio, appeso a una delle ante; quella che mi studia nel riflesso è una ragazza dall’aspetto giovane e seccato con capelli lunghi e castani e occhi felini verde acqua, di cui sono colorate così anche la X sulla schiena dove ho concentrato tutto il mio potere e la punta della coda. Chiudo l’armadio ed esco dalla stanza.
Sarà una lunga giornata.




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