Richiesta, voluta e fortemente desiderata da Narcissa63,
quindi la dedico tutta a lei, con la speranza che la storia non deluda le sue
aspettative.
Rivelazioni da matrimonio
Rivelazioni da matrimonio
L’abito.
All’ennesimo lamento Blaise alzò gli occhi al cielo.
-Draco…-
-Mi odia Blaise, mi odia!-
-Uff, smettila.-
-Smetterla? Blay tu sei scemo!-
-No, sei tu che sei troppo pessimista.-
Blaise, dalla sua postazione sullo sgabello davanti alla
parete a specchio, ignorò bellamente l’occhiataccia del suo migliore amico che
quello gli riprodusse. Draco si trincerò dietro le braccia, mettendo un broncio
da primati e incassandosi la testa nelle spalle, distogliendo lo sguardo dal suo
migliore amico intento a rimirare il lavoro della sarta.
-Non ci credo che mi sto davvero prestando a questa farsa.-
borbottò tra se. Blaise si voltò a fissarlo truce, nonostante gli insistenti
richiami della sarta di non agitarsi, e sbottò –Questa farsa è il mio
matrimonio!-
Draco gli concesse un solo, singolo sbuffo, corredato di
occhiatina indifferente, prima di riportare i suoi occhi sulla vetrina del
negozio di sartoria.
E fu così che, tra la moltitudine della folla, tra un
cappello a punta ed una gabbia per gufi, intravide una zazzera mora ed un
sorriso allegro. L’irrigidimento completo del suo corpo seguì a ruota il
singhiozzo sorpreso che gli sfuggì.
Era quasi un mese che non lo vedeva, nonostante setacciasse
la Londra magica e babbana praticamente ogni giorno.
Ed ora invece eccolo lì, a ridere e scherzare tra Finnigan,
Thomas e Weasley. Probabilmente erano in giro per i loro stessi motivi; in fondo
la data delle nozze si stava avvicinando ad una velocità impressionante.
-Draco?-
Al suono del suo nome, distolse a fatica lo sguardo da un
Potter rosso in viso che cercava di ribattere a qualunque cosa Finnigan gli
stesse sussurrando all’orecchio, e lo posò sul sorrisino del suo migliore amico.
-Invece di brontolare o, in alternativa, sbavare, perché
non ti provi il tuo abito da testimone? Così magari al ricevimento sarai tu
l’oggetto di tali umide attenzioni.-
Draco lo fissò, soppesando la strategia di battaglia
piuttosto semplicistica ma di sicuro impatto. Sapeva di essere uno schianto con
quell’abito. Annuì, lo sguardo deciso, e si alzò seguendo l’amico nei camerini.
Era più che deciso a far venire un infarto a quello stupido
di Harry Potter!
Il laccetto.
Nel negozio di fronte, Harry osservò il laccetto nuziale
tra le sue mani.
Ne aveva scelto uno semplice, una placchetta di oro bianco
con i finimenti in oro giallo e rosso ed i tradizionali laccetti laterali di
cuoio.
Ron gli aveva spiegato che un tempo era tutti di quel
materiale, costava poco ed era accessibile a tutti, e soprattutto era difficile
che si rompesse, in memoria di una promessa che era per sempre, o almeno così
avrebbe dovuto essere.
Il perché il laccetto venisse donato alla Damigella
D’Onore, o in questo caso ai testimoni, si perdeva nell’antichità della
tradizione, ma la spiegazione più ragionevole era quella che i testimoni erano i
custodi della promessa, tanto quanto lo erano gli sposi stessi. Avrebbero dovuto
fungere da scudo contro il male esterno che cercava di insinuarsi nella coppia,
e minare le fondamenta del loro amore. Con tale dono, i testimoni avrebbero
sancito la loro alleanza per il bene dell’amore familiare, innescando quel
famoso incantesimo d’amore che Harry conosceva da vicino, e rafforzando così
quello insito nelle fedi nuziali. A conti fatti quella che sembrava una perdita
di tempo, era probabilmente il gesto più significativo di tutta la cerimonia,
insieme allo scambio delle fedi, ovviamente.
Una pacca sulla spalla lo fece voltare, operazione
impeditagli dal peso di un corpo che si appoggiava alla sua schiena.
-Allora, hai scelto?-
Seamus si sporse oltre la sua spalla, analizzando con lo
sguardo il gioiello tra le mani dell’amico, sorridendo poi sornione.
-Ah però! Chissà a chi stavi pensando eh?-
Harry arrossì suo malgrado, sussultando in cerca di una
risposta.
-C-che intendi dire? L’ho scelto a caso io...-
-Amico quel laccetto urla Malfoy da ogni suo elegante
intarsio.- gli rispose quello con un ghigno da primati, che si allargò ancora di
più al colore purpureo che decorò le guance dell’amico.
Harry distolse lo sguardo imbarazzato oltre ogni
immaginazione borbottando un –Beh, m-ma è a lui che dovrò... donarlo no? Quindi
è normale che abbia pensato a cosa potesse stargli meglio...-
Proprio in quel momento Dean e Ron si avvicinarono
parlottando di chissà cosa, notando poi la scelta di Harry e, a giudicare
dall’espressione assurdamente divertita del primo e quella un po’ meno del
secondo, doveva essere proprio come aveva detto l’irlandese.
Harry arrossì borbottando qualche scusa campata in aria per
quella scelta e distolse lo sguardo, suscitando nonostante tutto l’ilarità di
tutti e tre.
Quando finalmente uscirono dal negozio con la scatolina in
tasca, era quasi il tramonto e le strade di Diagon Alley si stavano svuotando
pian piano.
Il regalo.
-Che ne pensi?-
Draco fece una smorfia significante “orribile” e Pansy
ripose il Vaso Ming al suo posto, continuando il suo giro per il piccolo negozio
di antiquariato magico e non che avevano scovato qualche settimana prima.
Il suono dei tacchi risuonava nel silenzio pacato del
locale semi-vuoto, come doveva essere per quasi tutto il resto dei giorni, pensò
la mora, avvicinandosi ad un servizio da tè auto-servente esposto nella
vetrinetta nell’angolo.
-E questo?-
Draco non le rispose neanche, ricominciando l’ispezione in
cerca di qualcosa che considerasse almeno accettabile da guardare. Non che
avessero potuto comprare qualcosa di solo accettabile, ma almeno sarebbe stato
un inizio!
Non che il negozio fosse sprovvisto di cose carine, ma
nulla era adatto agli sposi, non dal loro punto di vista almeno.
-E se gli regalassimo una provvista a vita di
profilattici?-
-Draco!-
-Sono sicuro che apprezzerebbero!.. E poi sono utili!-
Pansy scosse la testa, girando attorno ad una statua della
fertilità inca, almeno a dire del cartellino.
-Saranno sposati, Draco, credi davvero che useranno i
preservativi? Io sono convinta che non li usano neanche adesso!-
Draco sbuffò.
Non un altro segno della sua attenzione alle parole
dell’amica.
La porta trillò proprio in quel momento lasciando entrare i
nuovi clienti, accolti subito dal proprietario.
Si sentì un leggero confabulare e poi, proprio mentre Draco
stava cambiando scaffale, andando nella corsia successiva, quelli svoltarono
l’angolo, ed anche l’aria si fermò.
I sei si guardarono immobili per qualche istante, fino a
quando il proprietario non ricominciò a fare i suoi affari.
-I signori hanno scelto?- chiese osservando il piccolo
carigliòn in madre perla tra le mani di Pansy.
-Cosa? Ah, no, no. Lo stavo solo esaminando.-
Il suono dell’oggetto poggiato al suo posto fu l’unico
rumore, insieme al sospiro sconsolato dell’uomo di mezz’età.
Hermione prese in mano la situazione e chiese cortesemente
al proprietario di mostrarle i suoi pezzi migliori, trascinandosi dietro il suo
ragazzo, e venendo seguita a ruota dalla moretta.
Gli unici che rimasero in quella corsia furono Draco ed
Harry, entrambi in evidente stato di imbarazzo.
Harry si schiarì la voce, sentendolo risuonare fin troppo
sonoro attorno a loro ed arrossendo di rimando.
-A-Allora Malfoy... Uhm... Come-Come stai?-
-Cosa?..Ah! Bene! Sto... Sto bene, si. E... e tu?-
-Bene, anzi benissimo adesso, direi.-
Il moro distolse lo sguardo imbarazzato dalla risposta
spontanea che aveva dato. Era fin troppo trasparente, dannazione!
Draco intanto lo guardava, felice di quell’incontro, ma
terrorizzato che l’altro potesse accorgersi del suo cuore impazzito.
E pensare che Blaise lo aveva quasi convinto che fosse
ricambiato...
Ma andiamo! Potter non sopportava neanche di parlare con
lui, si vedeva lontano un miglio!
-Hai... Ehm... Hai già scelto il regalo?-
Draco fu riscosso dalle parole del Bambino Sopravvissuto e
si ritrovò a sorridere tristemente per l’espressione bizzarra che aveva quello.
Sembrava quasi che si stesse sforzando di non distogliere lo sguardo o
addirittura fuggire da lì il più in fretta possibile.
Il sorriso gli uscì, davvero triste.
-No Potter. Sono qui per questo. Immagino tu sia qui per lo
stesso motivo.-
Harry annuì, ma non aggiunse altro, concentrandosi su uno
specchio dall’aria antica e raffinata. Un Luigi XIV che costava quattro volte la
sua Firebolt.
-In realtà io saprei pure cosa regalargli.- cominciò il
biondo alle sue spalle, concedendo la sua attenzione alla statua Inca –Purtroppo
però non sono riuscito a procurarmela.-
-Una mucca.- rispose quietamente Harry, sorridendogli dallo
specchio quando lui aveva alzato lo sguardo sorpreso.
-Me l’ha detto Seamus.-
-Che gliel’ha detto Bleise immagino.-
Harry annuì divertito, e Draco pensò che era bello così,
con Harry a sorridergli ed a parlare con lui di regali stupidi detti per
ripicca. Poi Harry fece una faccia concentrata e seria e subito dopo sparì dalla
circolazione, lasciandolo lì nella corsia da solo ed allibito.
Lo sentì farneticare qualcosa al proprietario e quando
tornò gli porse un pezzo di carta, sfoggiando un sorriso soddisfatto.
-È l’indirizzò di una fattoria, poco fuori Londra. Sono
sicuro che lì troverai quella secondo te più adatta.-
Le prove.
Faceva caldo.
Il sole era alto e splendente e l’assenza di vento
contribuiva ad aumentare la sensazione di soffocamento data dall’alta
temperatura atmosferica.
Harry si passò una mano tra i capelli incasinati, sbuffando
per il caldo. La maglietta a mezze maniche era completamente zuppa di sudore e
gli si era appiccicata addosso in modo fastidioso.
Prendendo un sorso di succo freddo, volse lo sguardo al
gruppo sotto l’enorme gazebo nella tenuta dei Zabini.
Stavano provando la cerimonia da ore ormai affinché fosse
tutto perfetto, su questo la Signora Zabini era stata irremovibile, ed ormai era
ora di pranzo ed il sole era impietoso con tutti loro.
Sorrise divertito all’espressione sfiancata di più o meno
tutti.
Prima fra tutti proprio la padrona di casa, elegantissima e
raffinata nel suo abito sbracciato.
Poi c’erano Blaise e Seamus che, nonostante l’insofferente
caldo, non rinunciavano a stare vicini e ad asciugarsi reciprocamente il sudore,
con una tenerezza che faceva sorridere chiunque li guardasse. Ed infatti eccolo
lì, un tenue sorriso sulle labbra pallide dell’altro testimone.
Una contrazione aritmica lo colse nel contemplare la
bellezza di quel ragazzo anche in quelle circostanze. Non che Draco Malfoy fosse
questa bellezza, in realtà. Era magrolino, ed alto, e la sua carnagione
estremamente chiara era enfatizzata dal pallore dei capelli e degli occhi, ma
non poteva farci niente, per lui quel ragazzo era meraviglioso per gli occhi.
Nonostante la calura, nonostante il sudore, Harry rimase
vicino il carrello delle bevande, preventivamente incantato con un Incantesimo
Raffreddante, con il bicchiere in mano, a contemplare il ragazzo che da più di
un anno infestava tutti i suoi sogni. Portava una camicia leggera, aperta sul
davanti di tre bottoni e con le maniche rivoltare fin sui gomiti; aveva le gote
arrossate dal sole ed uno sottile strato di sudore a ricoprirgli ogni angolo di
pelle visibile.
Tanto preso dalla sua attenta ed accurata analisi oculare,
non si accorse del roteare di quelle due pupille chiare fino a quando non si
scontrarono con le sue, che stavano risalendo dal petto generosamente scoperto.
Arrossì di botto, distogliendo lo sguardo e posandolo
ostinatamente sulla bevanda ancora tra le sue mani. Quando finalmente ritrovò il
coraggio della sua ormai ex casa, trovò quegli occhi ancora su di lui, quasi in
attesa del suo sguardo, ed il rossore tornò a farla da padrone sul suo viso.
Un singhiozzo scaturì dalla sua gola quando quelle labbra
sottili si stirarono in un sorriso ed il biondo gli fece cenno con la testa di
raggiungerlo.
Posò il bicchiere senza neanche vedere dove e si avviò per
raggiungerlo, pregando perché qualcosa finalmente si smuovesse.
L’addio al celibato.
Draco si abbassò appena in tempo per evitare un vassoio
incantato e si diresse sicuro verso il suo migliore amico, seduto al centro di
una miriade di cuscini colorati.
Blaise era raggiante, e terrorizzato, si vedeva lontano un
miglio... O almeno, lo vedeva lui.
Il suo migliore amico era nervoso per le imminenti nozze ed
aveva deciso che l’alcool era un ottimo rimedio al terrore puro che stava
dilagando nel suo essere.
-Draco!- biascicò il moro, alzando il volto verso di lui e
rivolgendogli un sorriso ebbro. Draco sorrise e si chinò a togliergli il flute
da mano, guadagnandosi un suono scandalizzato, ma finse di non sentirlo, posando
quello ed il suo sul vassoio passato prontamente accanto a loro.
-Fidati amico mio, vuoi essere lucido, arrivato a
questo punto della festa.- gli sussurrò sedendosi tra lui e Theo, che ridacchiò
in risposta.
Blaise gli concesse un occhiata annacquata, decisamente
confuso, ma rivolse lo sguardo alla porta quando anche Draco lo fece.
La musica si abbassò all’improvviso, mentre una serie di
risate e commenti piccanti cominciarono ad invadere l’aria, susseguendosi di
bocca in bocca.
La porta del locale fu aperta ed un giovane uomo sui
vent’anni fece la sua comparsa in abiti succinti.
Il condannato a morte, come lo avevano
soprannominato i suoi amici, sbarrò gli occhi e sentì la bocca seccarsi, mentre
si mangiava con gli occhi un Seamus Finnigan molto poco vestito e con un
espressione sbarazzina e schifosamente eccitante che aveva imparato a
riconoscere tanto tempo fa.
Lo slancio che avrebbe voluto fare per andare a baciare il
suo futuro sposo fu prontamente fermata dalle prese sicure di Draco e Theo,
spostatosi dall’altro lato proprio per quest’evenienza.
-Prima che tu gli salti addosso e te lo scopi a beneficio
della folla, sappi che quello non è il vero Finnigan!-
La voce di Draco lo raggiunse nei meandri del suo cervello
annegato nell’alcool e fu sufficiente perché lui si voltasse e chiedesse
spiegazione con lo sguardo. Draco fu magnanimo e gli fece un rapido riassunto:
quello era il regalino/sorpresa da parte di tutti loro, un modo per far
divertire lui un’ultima volta prima del grande passo. Gli spiegò che quel
ragazzo era un abile Metamorfomagus che aveva deciso di sfruttare la sua
capacità per compiacere i suoi clienti. Draco gli aveva mostrato una foto del
suo futuro sposo qualche ora prima e gli aveva pregato di presentarsi con quelle
sembianze, per far venire un colpo a lui.
-Se vuoi tesoro però posso cambiare. Dimmi tu ed io
eseguirò.- ammiccò il falso Seamus, chinandosi su di lui. Blaise negò
furiosamente con la testa, mangiandosi quella versione del suo ragazzo, e
facendo scoppiare a ridere tutti i suoi amici.
Blaise accettò di buon grado il regalo, ma a patto che
anche gli altri usufruissero dei suoi servigi. Così, dopo un cambio di musica,
il giovane cominciò la sua danza lasciva proprio di fronte il festeggiato,
rapito da quello spettacolino erotico. Ma quando ormai il ballerino era a torso
nudo, ed era il tempo di togliere i pantaloni strappati in più punti, Blaise
scattò in piedi, avvolgendolo in un mantello, richiamato dall’attaccapanni. Dopo
un attimo di sbigottimento generale, il moro spiegò con convinzione che non
aveva alcuna intenzione di mostrare le grazie del suo uomo ad altri!
Si decise così che lo spogliarellista non si sarebbe più
spogliato, bensì avrebbe semplicemente ballato prendendo l’aspetto della persona
desiderata.
Quando arrivò il momento di Draco di scegliere da chi
ricevere un ballo erotico, questi declinò e cercò di lasciare spazio agli altri.
Blaise però era di tutt’altro avviso e, complice sempre l’ingente quantità di
alcol ingerita cercò in tutti i modi di convincerlo.
-Tanto non lo verrà mai a sapere, che ti costa?-
-Blaise ho detto di no. non insistere!-
-Ma Draco!-
-Blaise!-
-Ehi non dirmi che vorresti si trasformasse in Pansy...-
La domanda indiretta di Theo li scandalizzò talmente tanto
che nessuno dei due si preoccupò di aver prodotto uno squittio ben poco virile.
-Cosa?! Pansy è carina!-
-Si Theo, è carina, ma io sono gay!-
-Oh! Giusto... Scusa Draco.-
Il biondo si massaggiò le tempie, chiedendosi perché lui
era l’unico ancora sobrio in quel locale.
Le nozze.
Il brusio degli invitati riempiva l’aria di una bella
giornata di fine Luglio, in cui due giovani maghi avevano deciso di promettersi
amore eterno di fronte amici e parenti.
La Signora Finnigan era, nonostante l’età non più
giovanissima, una ragazzina divertente e sbarazzina, ma capace di rapportarsi
sempre con classe e raffinatezza, cosa che aveva piacevolmente sorpreso i
signori Zabini, che nonostante tutto, stravedevano per il loro genero combina
guai.
Blaise e Seamus erano raggianti nei loro abiti nuziali, ed
i loro testimoni erano una perfetta cornice che li racchiudeva ed evitava che
gli ospiti li rubassero troppo per i convenevoli. Era il loro giorno, nessuno
doveva impedir loro di goderselo a pieno.
La cerimonia si era svolta senza particolari incidenti,
solo nervosismo ed emozione che avevano arrochito persino le voci degli sposi ed
inumidito i loro occhi, nel momento dello scambio delle fedi, seguito dallo
scambio dei laccetti e della formula magica che era partita dai questi ultimi ed
aveva avvolto i, finalmente, sposi, racchiudendoli in un bozzolo dorato che era
scemato lentamente, fino a scomparire.
E quando Blaise e Seamus si erano scambiati il bacio di
rito, tra gli applausi dei presenti e l’alone aureo che ancora li circondava,
Harry e Draco, ai loro lati, avevano sorriso, guardandosi negli occhi e sperando
che l’altro leggesse nei propri tutto ciò che l’uno provava per l’altro.
Il ricevimento era stato suntuoso e raffinato, ma
caratterizzato dall’allegro chiacchiericcio degli ospiti ed i sorrisi
estasiatici dei novelli sposi.
Non avevano fatto altro che sorridersi, per tutta la sera,
imboccandosi a vicenda, per quel poco che avevano mangiato, troppo intenti a
scambiarsi effusioni tenere e per nulla maliziose.
Poco prima che partissero per il Viaggio di Nozze –regalo
di Harry, come testimone-, Draco li raggiunse nella camera adibita a camerino e
gli porse una busta.
-Abbiamo già ricevuto il regalo tuo e di Pansy, Draco.-
-Oh si, adoro quella Statua della Fertilità! Soprattutto
dopo che ho scoperto che ha effetti afrodisiaci.-
Seamus ghignò e Draco si ritrovò suo malgrado a
rispondergli allo stesso modo.
-Felice di essere stato d’aiuto alla vostra grama vita
sessuale.- li pungolò –Ma, quello è, diciamo, un extra, qualcosa che non
potevo dimenticare!-
I nuovi coniugi Zabini aggrottarono le sopraciglia,
incuriositi, ma quando Blaise provò ad aprirla, quella rimase intatta.
-A-ah! No Zabini, dovrai aspettare di essere in viaggio per
sapere cos’è.-
-Draco...?-
-Tranquillo, tranquillo. Non è nulla di pericoloso o che so
io. Solo una cosa che ti avevo promesso.-
Detto questo il biondo sparì, lasciando i due a finire i
preparativi per la partenza.
Quando finalmente abbandonarono la tenuta dei Signori
Zabini era ormai calata la sera, ma i festeggiamenti non subirono cambiamenti.
Si continuò a bere, e mangiare, e ballare, e ridere e ricordare...
Harry sorrise, alzando il flute di champagne in un muto
saluto al sorriso divertito di Hermione che, stretta tra le braccia del suo
ragazzo, volteggiava divertita sulla pista da ballo.
Il laccetto al suo polso tintinnò e lui abbassò lo sguardo
sorridendo. Era davvero bello: oro bianco con due piccoli smeraldi ai lati che
confluivano teoricamente in quello, un po’ più grande, al centro tramite i
sottili arabeschi intarsiati sopra la superficie liscia.
-Ti piace?-
Harry sorrise alzando il viso ed incontrando gli occhi
chiarissimi di Draco.
Merlino! L’abito grigio gli donava davvero tanto, non c’era
che dire.
-Sì. È molto bello.-
Draco sorrise, sfilando la mano dalla tasca e lasciando
ricadere la casacca lunga sul pantalone e prendendo posto al tavolo, vicino a
lui.
-Sono felice che ti piaccia.-
Harry scrollò le spalle con noncuranza.
-Non era necessario...-
-No. Io volevo che ti piacesse. Ci ho messo molto per
convincermi che era il più adatto a te, e sono davvero felice che ti piaccia.-
Il moro arrossì, sgranando gli occhi, sorpreso dalla piega
che il discorso stava prendendo. Non se l’era aspettato. Aveva sperato in un
interesse da parte del biondo, ma addirittura una tale attenzione a certe
piccolezze...
Distolse lo sguardo imbarazzato, posandolo di nuovo sui
suoi amici sulla pista da ballo ricolma.
-È così che hai scelto il mio Harry?-
La domanda lo fece sussultare molto più di quanto avrebbe
fatto il semplice sentirsi chiamato per nome da lui –tra tanti proprio lui. Negò
con il capo, voltandosi piano per guardarlo nuovamente in viso.
-Ho scelto quello che pensavo fosse più adatto a te.-
Non era stata una sua impressione: le spalle di Draco si
erano rilassate vistosamente.
Seduto sul letto della sua camera d’albergo, Blaise guardò
la busta con apprensione. Seamus uscì dal bagno con la camicia slacciata ed i
pantaloni sbottonati, e arrivò fino a lui a piedi scalzi, salendo poi sul letto
e poggiandosi con il braccio sulla sua spalla. Adagiò la testa sul braccio
ripiegato e scrutò la busta tra le mani di suo marito.
-Hai intenzione di guardarla per tutta la notte?-
-Non so che aspettarmi...-
-Aprila e scopriamolo no?!-
L’irlandese gli diede un bacio sullo zigomo e lasciò che
l’altro staccasse la lacca con il simbolo nobiliare dei Malfoy e rivoltasse la
busta sul palmo della mano. Ne caddero due fogli, una lettera ed un cartoncino
più rigido. I novelli sposi scorsero la lettera nell’elegante grafia dell’erede
Malfoy sentendo le loro labbra stirarsi ad ogni resoconto dettagliato della sua
piccola spedizione.
Se
state leggendo queste parole, significa che siete già in albergo. Se leggermi è
stata la prima cosa che avete fatto da quando siete lì... Blaise sei in coglione
impotente! Ma tanto non ti ho mica sposato io, quindi... Condoglianze Finnigan
(inutile che fate quelle facce, per me rimarrà sempre Finnigan!).
Qualche settimana fa mi sono imbattuto, poco fuori Londra, in una fattoria
deliziosa nella quale ho fatto un incontro davvero proficuo.
Lì ho
conosciuto Betty, una deliziosa italiana con due occhioni scuri e davvero
espressivi, e non ho resistito.
Mi
sono innamorato.
Anche
Pansy se n’è innamorata.
Così
abbiamo parlato con il proprietario ed abbiamo mandato in porto l’affare.
La
foto allegata vi mostra Betty e la sua dimora.
Seamus raccolse la foto e rimirò, insieme a suo marito,
Betty che ruminava nella sua confortevole stalla. I due scoppiarono a ridere,
constatando la perseveranza di quei due, ma davvero felici di quel gesto tanto
scemo quanto carico del loro affetto e la loro approvazione. Se Draco e Pansy
scherzavano, allora erano felici di come stavano andando le cose.
Con ancora le labbra stirate in due sorrisi, ripresero a
leggere:
Batty
è da parte mia, la stalla da parte di Pansy, ovviamente.
Sicuri
che il regalo sarà d vostro gradimento, vi facciamo ancora le congratulazioni e
ci defiliamo così che voi possiate finalmente accingervi alla vostra prima Notte
di Nozze.
Draco Malfoy e Pansy
Parkinson
Ps.
Betty è coccolosa, ha bisogno di compagnia. Andate a trovarla appena tornate
della Luna di Miele, l’indirizzo è...
Blaise ripiegò la lettera, poggiandola sul copriletto e si
voltò a baciare castamente suo marito sulle labbra.
-Abbiamo una mucca Sam.- scherzò lui rimanendo con le
labbra sulle sue.
-Mmmh bene. Adoro il latte fresco.- rispose quello
mordicchiandogli la bocca –Adesso perché non seguiamo il consiglio del tuo
migliore amico e-
Blaise non gli fece terminare la frase che lo spinse sul
letto, sovrastandolo.
-Sono d’accordo.- mormorò, baciandolo poi profondamente
anche se per solo un attimo –Sono assolutamente d’accordo!- e questa volta il
bacio durò più a lungo. Durò tutta la notte.
Al di la dell’enorme gazebo allestito per l’occasione, la
luce erano spente e l’unica fonte luminosa era la luna piena. La musica arrivava
attutita fino a loro, seduti su una panchina sotto un albero secolare.
-Allora...- cominciò Harry, senza sapere realmente che dire
–Come... Cosa fai adesso?-
-Adesso nulla, ma a Settembre comincio il corso di
Medimagia. E tu?-
-Diventerai Medimago?-
-Sì, perché non posso?-
-Non ho detto questo Malfoy!-
-Draco.-
-Cosa?-
-Chiamami Draco.-
Harry arrossì un po’, ripetendo con un borbottio, ad occhi
bassi –Non ho detto questo Draco.-
Il biondo non rispose, ma sorrise, spostando lo sguardo
verso la pista da ballo, su cui il signor Zabini –o meglio, il nuovo Signor
Zabini- faceva ballare e ridere una signora Finnigan splendente.
Rimasero per chissà quanto tempo ad osservare i vari ospiti
danzare, ridere, bere, mentre loro avevano ancora i loro flute mezzi pieni in
mano.
-Non hai intenzione di dirmelo?-
-Di che parli?-
-Non mi hai detto che farai adesso. Seguirai il corso di
Auror?-
-Ah. No, niente del genere. Non ho alcuna intenzione di
imbarcarmi in altre guerre, grandi o piccole che siamo...-
-Molto Serpeverde Potter, ma giusto. E allora come
spenderai il tuo tempo? Fuggendo da orde di fans?!?-
Harry ridacchiò, più imbarazzato e terrorizzato che
divertito.
-No, assolutamente. Andrò a lavorare per un po’ in
campagna. Mi è sempre piaciuto occuparmi di certe cose, poi chissà, magari
potrei decidere di specializzarmi in Cura delle Creature Magiche! Ho sempre
avuto un buon ascendente sugli animali.- scrollò le spalle con un sorriso sulle
labbra.
Draco annuì conscio che dopo una vita a rischiare la vita,
era più che normale per Harry ricercare la pace nella natura. Però questo
avrebbe comportato una sua completa sparizione dalla vita del biondo...
-Mi verrai a trovare?-
Draco voltò lo sguardo sorpreso per la tempestività di
quella domanda, ma soprattutto per il suo significato. Harry voleva vederlo, non
voleva perdere i contatti con lui...
-Certo. Dammi l’indirizzo.-
-Te l’ho dato già, l’altra volta nel negozio ricordi?-
-La fattoria fuori Londra!-
-Sì.-
Harry non lo aveva guardato negli occhi per tutto il tempo,
preferendo continuare a tenere lo sguardo sul gazebo illuminato. Sentiva lo
sguardo di Draco su di se, il suo sorriso il respiro...
Incrociò i suoi occhi, e desiderò non averlo mai fatto. Non
riusciva più a spostarli da lì, e sinceramente non lo voleva neanche. Erano così
vicini da sentire i loro respiri mischiarsi davanti alle loro bocche socchiuse,
e davvero ormai non ce la facevano più a resistere.
Nessuno dei due capì chi fosse stato ad avvicinarsi prima
all’altro, ma probabilmente la fecero contemporaneamente, ed un attimo dopo si
stavano baciando sotto un albero, nel giardino della famiglia Zabini.
-Verrò sicuramente...-
-Bene...-
Harry ricongiunse le loro labbra, sentendo Draco fremere
dello stesso fremito che vibrava in lui, e si sentì pieno di una sciocca
felicità che non aveva mai provato, e sperava con tutto il cuore che Draco
provasse lo stesso.
Lui non era pratico con la felicità, ma voleva imparare, ed
a vedere dal modo in cui Draco lo stava baciando, il giovane Malfoy sarebbe
stato più che felice di insegnargli tutto quello che sapeva, magari a partire da
quella sera.
***
4.335 parole... Voi almeno due me le lasciate per un
commentino?^_-
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